Olio di pesce

DiLaura Shane-McWhorter, PharmD, University of Utah College of Pharmacy
Revisionato/Rivisto mar 2024
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L’olio di pesce deriva dai tessuti dei pesci grassi, come sgombro, aringa, tonno e salmone. Gli integratori a base di olio di pesce contengono olio che viene estratto direttamente o concentrato e presentato sotto forma di capsula.

I principi attivi dell’olio di pesce sono gli acidi grassi omega 3 (acido eicopentaenoico [EPA] e acido docosaesaenoico [DHA]). Alcuni alimenti a base vegetale, come semi di lino, semi di chia, noci e olio di canola, contengono acido alfa-linolenico, che l’organismo può convertire in DHA ed EPA. Inoltre, i ceppi di lievito che possono produrre naturalmente notevoli quantità di questi oli sono stati geneticamente modificati.

Le diete occidentali in genere sono a basso contenuto di acidi grassi omega 3.

(Vedere anche Panoramica degli integratori alimentari).

Presunte proprietà dell’olio di pesce

Uno scarso apporto alimentare di acidi grassi omega-3 è stato collegato a una serie di problemi di salute. Gli integratori a base di olio di pesce sono stati promossi per proteggere il cuore, alleviare l’infiammazione e migliorare la salute mentale. Nello specifico, si ritiene che l’olio di pesce consenta di:

Evidenze per l’olio di pesce

Precedenti evidenze hanno dimostrato che l’olio di pesce probabilmente riduce gli attacchi cardiaci e il decesso dovuti ad anomalie del ritmo cardiaco in soggetti con coronaropatie. Inoltre, sembra che l’olio di pesce faccia anche diminuire i livelli di trigliceridi, un fattore di rischio di coronaropatia. Dosi più elevate di olio di pesce possono anche ridurre il rischio di coronaropatia e di insufficienza cardiaca, senza ridurre la pressione arteriosa. Studi recenti mostrano che l’assunzione di olio di pesce per un periodo da 1 a 7 anni ha diminuito i livelli di trigliceridi, ma verosimilmente non ha avuto grandi effetti su attacchi cardiaci e decesso dovuti ad anomalie del ritmo cardiaco o a ictus in soggetti affetti da coronaropatia. Le raccomandazioni scientifiche del 2019 da parte dell’American Heart Association hanno descritto i limiti dell’uso di integratori a base di olio di pesce non soggetti a prescrizione (da banco) e hanno consigliato di utilizzare per i soggetti con livelli elevati di trigliceridi solo i prodotti su prescrizione approvati dalla Food and Drug Administration statunitense.

Le evidenze scientifiche a sostegno di qualsiasi beneficio per i soggetti con artrite reumatoide non sono conclusive.

Il controllo dei fattori di rischio per l’aterosclerosi (come l’ipertensione arteriosa) e l’assunzione regolare di più cibi contenenti acidi grassi omega-3 e verdure a foglia verde possono aiutare a rallentare la progressione della degenerazione maculare correlata all’età. L’assunzione di integratori di acidi grassi omega-3, tuttavia, non rallenta la progressione della malattia.

Alcuni studi recenti condotti su animali suggeriscono che gli acidi grassi omega 3 possono impedire o rallentare la crescita dei tumori. Tuttavia, questi risultati non sono stati replicati negli esseri umani.

Alcune evidenze suggeriscono che l’olio di pesce, sotto forma di integratore alimentare, aiuta ad alleviare i sintomi della secchezza oculare, ma le evidenze disponibili non sono coerenti.

Le evidenze osservazionali dimostrano che i soggetti che assumono integratori a base di olio di pesce possono presentare meno depressione. Tuttavia, tali effetti non sono stati dimostrati in modo conclusivo e probabilmente sono lievi.

Effetti collaterali dell’olio di pesce

Possono verificarsi eruttazione con odore di pesce, esacerbazione dell’acne, nausea e diarrea. Alcuni studi suggeriscono che quantità eccessive di olio di pesce possano causare sanguinamento, mentre altri non mostrano una simile correlazione. L’assunzione di dosi di olio di pesce molto elevate può aumentare il rischio di fibrillazione atriale, un’aritmia cardiaca.

Sebbene alcuni pesci contengano quantità di mercurio in eccesso, le analisi di laboratorio non confermano risultati costanti che dimostrino un eccesso di mercurio negli integratori a base di olio di pesce. Anche così, sulla base degli effetti collaterali documentati, le donne in gravidanza o che allattano non devono assumere integratori a base di acidi grassi omega 3 estratti dal pesce e devono limitare il consumo di determinati tipi e quantità di pesce a causa del potenziale rischio di contaminazione da mercurio.

Interazioni farmacologiche con l’olio di pesce

L’olio di pesce va assunto con cautela dai soggetti in cura con farmaci antipertensivi (che abbassano la pressione arteriosa) poiché può ridurre la pressione arteriosa più di quanto desiderato.

L’olio di pesce può potenziare l’effetto anticoagulante del warfarin, pertanto i soggetti che assumono warfarin devono evitare di assumere l’olio di pesce.

Raccomandazioni per l’olio di pesce

L’olio di pesce può ridurre i tassi di attacchi cardiaci e i decessi causati da aritmie cardiache e i livelli ematici di trigliceridi, un fattore di rischio della coronaropatia. Per aumentare al massimo le probabilità di questi benefici, è necessario utilizzare formulazioni su prescrizione. L’olio di pesce può aiutare ad alleviare i sintomi della secchezza oculare, ma non vi sono evidenze coerenti al riguardo. L’olio di pesce è relativamente sicuro, ma le persone che assumono farmaci per trattare l’ipertensione arteriosa o l’anticoagulante warfarin devono essere molto caute quando prendono integratori a base di olio di pesce.

Ulteriori informazioni

La seguente risorsa in lingua inglese può essere utile. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di questa risorsa.

  1. National Institutes of Health’s National Center for Complementary and Integrative Health: 7 cose da sapere sugli acidi grassi omega-3