Kava

DiLaura Shane-McWhorter, PharmD, University of Utah College of Pharmacy
Revisionato/Rivisto mar 2024
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La kava deriva dalla radice di un arbusto che cresce nel Sud del Pacifico. Può essere ingerita come infuso o in capsule. Si ritiene che i principi attivi siano i kavalattoni.

(Vedere anche Panoramica degli integratori alimentari).

Presunte proprietà della kava

La kava è principalmente impiegata come sedativo per ridurre ansia, irrequietezza o stress e per favorire il sonno. Alcuni soggetti la usano per l’asma, i sintomi della menopausa e le infezioni delle vie urinarie.

Evidenze per la kava

Alcune evidenze scientifiche supportano l’uso della kava per ridurre l’ansia e favorire il sonno.

Effetti collaterali della kava

Alcuni soggetti che hanno assunto kava, sia in Europa sia negli Stati Uniti, hanno sviluppato tossicità epatica (compresa insufficienza epatica). Pertanto, la Food and Drug Administration (FDA) ha richiesto di apporre un’etichetta di avvertimento sui prodotti contenenti kava, monitorandone continuamente la sicurezza. Alcuni studiosi ritengono che la tossicità epatica può essere dovuta a una preparazione inadeguata o alla scarsa qualità della materia prima, contaminata con muffa che contiene tossine epatiche.

Quando la kava è preparata tradizionalmente (infuso) e utilizzata in dosi elevate o per periodi prolungati, possono verificarsi eruzione cutanea squamosa (dermopatia da kava), disturbi della vista, alterazioni nei valori del sangue (come un aumento della conta eritrocitaria) e variazioni nei disturbi motori (come un peggioramento del morbo di Parkinson).

La kava deve essere interrotta almeno 2 settimane prima di un intervento chirurgico per eliminarla dal sistema, in quanto può causare un’eccessiva sedazione quando vengono somministrati anestetici o altri sedativi.

Interazioni farmacologiche con la kava

La kava può prolungare l’effetto di altri sedativi (come i barbiturici o l’alcol) e influire sulla guida o altre attività che richiedono uno stato vigile.

La kava può interferire con gli effetti della dopamina, un neurotrasmettitore in scarso apporto nel morbo di Parkinson. Di conseguenza, può ridurre il beneficio della levodopa, un farmaco utilizzato per trattare il morbo di Parkinson. I soggetti con morbo di Parkinson devono evitare di usare la kava.

La kava può causare danno epatico se assunta con epatotossine (farmaci tossici per il fegato).

La kava può potenziare l’effetto degli anestetici.

Raccomandazioni per la kava

L’uso della kava non è raccomandato. La kava può avere effetti collaterali molto gravi. Esistono metodi, farmaci o trattamenti alternativi più sicuri e probabilmente più efficaci per alleviare l’ansia e favorire il sonno. I soggetti che assumono la kava devono essere invitati a interromperne l’uso 2 settimane prima di un intervento chirurgico.

Le donne in gravidanza e le donne che allattano devono evitare la kava perché può avere effetti negativi sull’utero e può anche essere secreta nel latte materno.

Ulteriori informazioni

La seguente risorsa in lingua inglese può essere utile. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di questa risorsa.

  1. National Institutes of Health’s National Center for Complementary and Integrative Health: Kava