Il cardo mariano (Silybum marianum) è una pianta dai fiori color porpora. La sua linfa e i suoi semi contengono il principio attivo silimarina, un potente antiossidante, un termine spesso utilizzato in modo intercambiabile con il cardo mariano (Sylibum marianum). La silimarina può essere ulteriormente suddivisa in 3 flavonoidi principali: silibinina, silidianina, e silicristina. Gli estratti di cardo mariano devono essere standardizzati al 80% di silimarina.
(Vedi anche Panoramica sugli integratori alimentari e National Institutes of Health (NIH): Milk thistle.)
Presunti effetti
Si ritiene che il cardo mariano tratti la cirrosi e protegga il fegato dall'epatite virale, dagli effetti dannosi dell'alcol e dai farmaci epatotossici (1). Il cardo mariano può anche migliorare il controllo glicemico nel diabete di tipo 2 (2) e i casi clinici individuali riportano riduzione della mortalità in caso di avvelenamento da funghi (3).
Prove
Una revisione Cochrane del 2007 di 13 studi clinici randomizzati ha valutato il cardo mariano in 915 pazienti con anamnesi positiva di alcolismo, e/o epatite B o C o malattie virali epatiche (4). I dati di questa analisi hanno stabilito che l'intervento non ha avuto alcun effetto significativo sulle cause di mortalità, sulle complicazioni della patologia epatica, o sull'istologia epatica. Quando tutti gli studi sono stati inclusi nell'analisi, la mortalità correlata al fegato appariva significativamente ridotta; tuttavia, in un'analisi limitata solo agli studi di alta qualità, tale riduzione non era significativa. Il cardo mariano non era associato a un significativo aumento degli effetti avversi. La progettazione di questi studi clinici non è stata messa in discussione, e gli autori hanno sollevato dubbi sui benefici del cardo mariano e hanno suggerito la necessità di studi controllati con placebo meglio progettati.
Una meta-analisi di studi randomizzati controllati sul cardo mariano per l'epatite C ha segnalato che, sebbene sia ben tollerato, non fornisce un beneficio complessivo (5). In vitro, la silimarina aumenta i livelli del glutatione intraepatico, un antiossidante importante per la detossificazione (6).
Una revisione sistematica del 2018 e una meta-analisi di 7 studi (370 soggetti) hanno rilevato che il cardo mariano riduceva significativamente il glucosio a digiuno di 37,9 mg/dL (2,1 mmol/L) e l'emoglobina A1C dell'1,4% (2). Una meta-analisi del 2020 di 16 studi (1358 soggetti) ha riferito che il cardo mariano ha ridotto la glicemia a digiuno, l'emoglobina A1C, il colesterolo totale e il colesterolo delle lipoproteine a bassa densità (7).
Nei casi clinici, 2 casi di avvelenamento da ingestione di funghi Amanita (3) hanno mostrato risultati favorevoli dopo il trattamento con silibinina.
Effetti avversi
Non sono stati descritti gravi effetti avversi.
Le donne che hanno patologie ormono-sensibili (p. es., cancro della mammella, dell'utero e delle ovaie; endometriosi; fibromi uterini) devono evitare le parti di cardo mariano che fuoriescono dal terreno.
Interazioni farmacologiche
Il cardo mariano può intensificare gli effetti dei farmaci anti-iperglicemici (8) e interferire con gli inibitori delle proteasi (p. es., indinavir, saquinavir) (9). Il cardo mariano può aumentare il rapporto internazionale normalizzato (INR) nei pazienti che assumono warfarin.
Il cardo mariano può anche ridurre la clearance del sirolimus nei pazienti con trapianto renale con compromissione epatica.
(Vedi anche tabella Possibili interazioni farmacologiche di alcuni integratori dietetici.)
Riferimenti
1. Abenavoli L, Izzo AA, Milic N, et al: Milk thistle (Silybum marianum): a concise overview on its chemistry, pharmacological, and nutraceutical uses in liver diseases. Phytother Res 32(11):2202-2213, 2018. doi: 10.1002/ptr.6171
2. Hadi A, Pourmasoumi M, Mohammadi H, et al: The effects of silymarin supplementation on metabolic status and oxidative stress in patients with type 2 diabetes mellitus: a systematic review and meta-analysis of clinical trials. Complement Ther Med 41:311-319, 2018. doi: 10.1016/j.ctim.2018.08.010
3. Ward J, Kapadia K, Brush E, et al: Amatoxin poisoning: case reports and review of current therapies. J Emerg Med 44(1):116-121, 2013. doi: 10.1016/j.jemermed.2012.02.020
4. Rambaldi A, Jacobs BP, Gluud C: Milk thistle for alcoholic and/or hepatitis B or C virus liver diseases. Cochrane Database Syst Rev (4)CD003620, 2007. doi: 10.1002/14651858.CD003620.pub3
5. Yang Z, Zhuang L, Lu Y, et al: Effects and tolerance of silymarin (milk thistle) in chronic hepatitis C virus infection patients: a meta-analysis of randomized controlled trials. Biomed Res Int 941085, 2014. doi: 10.1155/2014/941085
6. Valenzuela A, Aspillaga M, Vial S, et al: Selectivity of silymarin on the increase of the glutathione content in different tissues of the rat. Planta Med 55(5):420-422, 1989. doi: 10.1055/s-2006-962056
7. Xiao F, Gao F, Zhou S, et al: The therapeutic effects of silymarin for patients with glucose/lipid metabolic dysfunction: a meta-analysis. Medicine (Baltimore) 99(40):e22249, 2020. doi:10.1097/MD.0000000000022249
8. Wu JW, Lin LC, Tsai TH: Drug-drug interactions of silymarin on the perspective of pharmacokinetics. J Ethnopharmacol 121(2):185-193, 2009. doi: 10.1016/j.jep.2008.10.036
9. Jalloh MA, Gregory PJ, Hein D, et al: Dietary supplement interactions with antiretrovirals: a systematic review. Int J STD AIDS 28(1):4-15, 2017. doi: 10.1177/0956462416671087
Per ulteriori informazioni
Le seguenti risorse in lingua inglese possono essere utili. Si noti che il Manuale non è responsabile per il contenuto di questa risorsa.
National Institutes of Health (NIH), National Center for Complementary and Integrative Health: General information on the use of milk thistle as a dietary supplement