Valeriana

DiLaura Shane-McWhorter, PharmD, University of Utah College of Pharmacy
Revisionato/Rivisto gen 2023
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

La radice e il rizoma (la parte sotterranea del fusto) della valeriana (Valeriana officinalis) contengono i principi attivi della pianta, compresi valepotriati e pungenti oli maleodoranti.

(Vedi anche Panoramica sugli integratori alimentari e National Institutes of Health (NIH): Valerian fact sheet for health professionals.)

Presunti effetti

La valeriana è usata come sedativo e come farmaco ipnoinducente ed è particolarmente diffusa in Europa.

Alcune persone assumono valeriana per il mal di testa, la depressione, i sintomi della menopausa, la sindrome premestruale, i battiti cardiaci irregolari e i tremori. In genere è usata per brevi periodi di tempo (p. es., 2-6 settimane), a dosi di 400-600 mg di radice secca 1 volta/die 1 h prima di andare a letto.

Prove

In una meta-analisi del 2006 di 16 studi randomizzati e controllati con placebo, l'evidenza suggerisce che la valeriana potrebbe migliorare la qualità del sonno e ridurre il tempo necessario per addormentarsi senza produrre effetti avversi (1). Tuttavia, vi sono ancora insufficienti dati clinici per confermare se la valeriana è efficace per l'insonnia (2-3). Uno studio randomizzato controllato del 2011 su 100 donne ha rilevato che rispetto al placebo la valeriana ha migliorato la qualità del sonno nelle donne che hanno sofferto di insonnia durante la menopausa (4). Una revisione sistematica del 2020 e una meta-analisi di 60 studi (6894 soggetti) hanno valutato la qualità del sonno in 10 studi (1065 soggetti) e sull'ansia in 8 studi (535 soggetti). Gli autori hanno riportato risultati incoerenti, probabilmente a causa della qualità variabile dell'estratto di valeriana (5). La linea guida per la pratica clinica dell'American Academy of Sleep Medicine del 2017 ha suggerito che i medici non usino la valeriana come trattamento per l'esordio del sonno o il mantenimento del sonno negli adulti con insonnia (6).

Due piccoli studi randomizzati hanno anche riportato una diminuzione delle vampate di calore in menopausa con la valeriana rispetto al placebo dopo 4 e 8 settimane di utilizzo (7).

Vi è interesse nell'uso della valeriana per il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo e vi è evidenza di beneficio in uno studio pilota randomizzato controllato di 8 settimane (8). Non ci sono prove scientifiche sufficienti per determinare se la valeriana sia efficace per trattare mal di testa, depressione, battito cardiaco irregolare e tremore.

Effetti avversi

Gli studi suggeriscono che la somministrazione di valeriana alle dosi abituali sia generalmente sicura. Gli effetti avversi della valeriana comprendono cefalea, disturbi di stomaco, disturbi cardiaci e persino insonnia in alcune persone. Alcune persone si sentono sonnolente al mattino dopo l'assunzione di valeriana, soprattutto a dosi elevate. La possibile sedazione con valeriana può alterare la capacità di guidare o di svolgere altre attività che richiedono attenzione.

La valeriana non è raccomandata per le donne incinte o che allattano.

Interazioni farmacologiche

Studi in vitro hanno suggerito che la valeriana possa inibire il metabolismo del citocromo CYP3A4 e l'attività p-glicoproteina (9), ma non esistono studi clinici che hanno dimostrato alcuna interazione metabolica con i farmaci.

La valeriana può prolungare l'effetto di altri sedativi (p. es., barbiturici), e alterare la capacità di guidare o di svolgere altre attività che richiedono attenzione. La valeriana non deve essere assunta insieme ad alcol o sedativi.

(Vedi anche tabella Possibili interazioni farmacologiche di alcuni integratori dietetici.)

Riferimenti

  1. 1. Bent S, Padula A, Moore D, et al: Valerian for sleep: a systematic review and meta-analysis. Am J Med 119(12):1005–1012, 2006. doi:  10.1016/j.amjmed.2006.02.026

  2. 2. Fernández-San-Martín MI, Masa-Font R, Palacios-Soler L, et al: Effectiveness of valerian on insomnia: a meta-analysis of randomized placebo-controlled trials. Sleep Med 11(6):505-511, 2010. doi: 10.1016/j.sleep.2009.12.009

  3. 3. Taibi D, Landis C, Petry H, et al: A systematic review of valerian as a sleep aid: safe but not effective. Sleep Med Rev 11(3):209–223, 2007. doi: 10.1016/j.smrv.2007.03.002

  4. 4. Taavoni S, Ekbatani N, Kashaniyan M, et al: Effect of valerian on sleep quality in postmenopausal women: a randomized placebo-controlled clinical trial. Menopause 18(9):951-955, 2011. doi: 10.1097/gme.0b013e31820e9acf

  5. 5. Shinjyo N, Waddell G, Green J: Valerian root in treating sleep problems and associated disorders-a systematic review and meta-analysis. J Evid Based Integr Med 25:2515690X20967323, 2020. doi:10.1177/2515690X20967323

  6. 6. Sateia MJ, Buysse DJ, Krystal AD, Neubauer DN, Heald JL: Clinical practice guideline for the tharmacologic treatment of chronic insomnia in adults: an American Academy of Sleep Medicine Clinical Practice Guideline. J Clin Sleep Med 13(2):307-349, 2017. Pubblicato 15/02/2017. doi:10.5664/jcsm.6470

  7. 7. Mirabi P, Mojab F: The effects of valerian root on hot flashes in menopausal women. Iran J Pharm Res 12(1):217-222, 2013. PMID: 24250592

  8. 8. Pakseresht S, Boostani H, Sayyah M: Extract of valerian root (Valeriana officinalis L.) vs. placebo in treatment of obsessive-compulsive disorder: a randomized double-blind study. J Complement Integr Med 8, 2011. doi: 10.2202/1553-3840.1465

  9. 9. Hellum BH, Nilsen OG: In vitro inhibition of CYP3A4 metabolism and P-glycoprotein-mediated transport by trade herbal products. Basic Clin Pharmacol Toxicol 102(5):466-475, 2008. doi: 10.1111/j.1742-7843.2008.00227.x

Per ulteriori informazioni

Le seguenti risorse in lingua inglese possono essere utili. Si noti che il Manuale non è responsabile per il contenuto di questa risorsa.

  1. National Institutes of Health (NIH): Valerian fact sheet for health professionals

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