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Delirium

DiJuebin Huang, MD, PhD, Department of Neurology, University of Mississippi Medical Center
Revisionato/Rivisto feb 2025
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

Il delirium è un disturbo acuto, fugace, in genere reversibile e fluttuante, dell'attenzione, dello stato cognitivo e del livello di coscienza. Le cause includono quasi tutte le condizioni mediche (specialmente quando i pazienti si trovano in ambienti stressanti come gli ospedali) o l'esposizione a farmaci. La diagnosi è clinica; gli esami di laboratorio e di imaging possono aiutare a identificare la causa. Il trattamento è mirato alla correzione della causa e a misure di supporto.

Risorse sull’argomento

(Vedi anche Panoramica su delirium e demenza.)

Il delirium può verificarsi a qualunque età ma è più comune fra gli anziani. Almeno il 10% dei pazienti anziani (> 65 anni) che vengono ricoverati in ospedale presenta delirium (1); dal 15 al 50% presenta un episodio di delirium durante il ricovero, ed è particolarmente frequente dopo un intervento chirurgico e nei pazienti ricoverati in unità di terapia intensiva (UTI). Il delirium è anche comune tra i residenti delle case di cura. Quando il delirium si verifica in persone giovani, di solito è dovuto all'uso di un farmaco o di droghe ricreative o a un disturbo sistemico potenzialmente letale.

Il delirium è talvolta chiamato stato confusionale acuto o encefalopatia tossica-metabolica.

Il delirium e la demenza sono disturbi cognitivi distinti, ma a volte difficili da distinguere. Le seguenti caratteristiche aiutano a distinguerli (vedi tabella Differenze tra delirium e demenza).

  • Il delirium colpisce prevalentemente l'attenzione, è generalmente causato da una malattia acuta o da una tossicità da farmaco (a volte pericolosa per la vita) ed è spesso reversibile.

  • La demenza colpisce prevalentemente la memoria ed è in genere causata da cambiamenti strutturali nel cervello, ha un'insorgenza più lenta, ed è generalmente irreversibile.

Il delirium si sviluppa spesso in pazienti con demenza; si chiama delirium sovrapposto alla demenza. Il delirium sovrapposto alla demenza può verificarsi in fino al 49% dei pazienti con demenza durante un ricovero ospedaliero (2). Inoltre, i pazienti con delirium hanno un rischio più elevato di sviluppare demenza.

Riferimenti generali

  1. 1. Inouye SK, Westendorp RG, Saczynski JS: Delirium in elderly people. Lancet 383(9920):911–922, 2014. doi:10.1016/S0140-6736(13)60688-1

  2. 2. Fong TG, Inouye SK: The inter-relationship between delirium and dementia: The importance of delirium prevention. Nat Rev Neurol 18 (10):579–596, 2022. doi: 10.1038/s41582-022-00698-7

Eziologia del delirium

Le cause più frequenti di delirium sono le seguenti:

  • Farmaci, in particolare anticolinergici e oppioidi o altri farmaci e sostanze con effetti psicoattivi

  • Disidratazione

  • Infezione

Molte altre condizioni possono causare delirium (vedi tabella Cause di delirium). In alcuni casi, non è possibile identificare alcuna causa.

I fattori predisponenti comprendono patologie cerebrali (p. es., demenza, ictus, morbo di Parkinson), età avanzata, compromissioni sensoriali (p. es., disturbi della vista o dell'udito), intossicazione da alcol, e patologie multiple coesistenti.

I fattori scatenanti comprendono l'uso di farmaci (in particolare 3 nuovi farmaci), infezioni (p. es., infezione del tratto urinario, malattia virale), disidratazione, shock, ipossia, anemia, immobilità, malnutrizione, utilizzo del catetere vescicale (indipendentemente dal fatto che sia presente o meno ritenzione urinaria), ospedalizzazione, dolore, deprivazione di sonno, riduzione degli stimoli sensoriali durante la notte e stress emotivi. Un'insufficienza epatica o renale non riconosciuta può causare delirium compromettendo il metabolismo e riducendo la clearance di un farmaco precedentemente ben tollerato. Anche una recente anestesia aumenta il rischio, specie se l'esposizione è stata prolungata e se sono stati somministrati anticolinergici durante l'intervento chirurgico. Dopo un intervento chirurgico, il dolore e l'uso di analgesici oppioidi possono contribuire all'insorgenza del delirium.

Nei pazienti anziani in un'unità di terapia intensiva, il rischio di delirium (psicosi da terapia intensiva) è particolarmente alto. Lo stato epilettico non convulsivo è una causa sottovalutata di alterazione dello stato mentale nei pazienti in terapia intensiva che deve essere considerata.

Tabella
Tabella

Fisiopatologia del delirium

I meccanismi non sono pienamente compresi, ma possono coinvolgere

  • Compromissione reversibile del metabolismo ossidativo cerebrale

  • Anomalie dei neurotrasmettitori multiple, soprattutto carenza colinergica

  • Generazione di marcatori infiammatori, tra cui la proteina C-reattiva, l'interleuchina-1 beta e 6 e il TNF-alfa

Uno stress di qualunque tipo può determinare un aumento del tono simpatico e una diminuzione del tono parasimpatico, compromettendo la funzione colinergica e contribuendo così al delirium. I pazienti anziani sono particolarmente esposti alla riduzione della trasmissione colinergica, fatto che aumenta il rischio di sviluppare delirium.

Indipendentemente dalla causa, risultano essere compromessi gli emisferi cerebrali e i meccanismi preposti alla vigilanza a livello del talamo e del sistema reticolare attivante del tronco encefalico.

Sintomatologia del delirium

Il delirium è caratterizzato principalmente da

  • Difficoltà nel concentrarsi, mantenere o dirigere l'attenzione (disattenzione)

Il livello di coscienza fluttua; i pazienti sono disorientati nel tempo, talvolta nello spazio o nel riconoscimento delle persone. Possono avere allucinazioni, deliri ed ideazione paranoide. La confusione riguardo gli eventi giornalieri e le abitudini quotidiane è comune, così come lo sono i cambiamenti della personalità e dell'umore. Il pensiero diventa disorganizzato e l'eloquio è spesso disturbato, particolarmente confuso, rapido, con neologismi, errori afasici o modalità espressive caotiche.

I sintomi fluttuano nell'arco di minuti o ore; possono diminuire nel corso della giornata e peggiorare di notte.

Altri sintomi di delirium possono includere comportamenti inappropriati e manifestazioni di paura. I pazienti possono diventare irritabili, agitati, iperattivi, in perenne stato di allerta oppure invece possono diventare calmi, ritirati e letargici. Persone molto anziane con delirium tendono a diventare tranquille e introverse, cambiamenti che possono essere scambiati per sintomi depressivi. Alcuni pazienti alternano agitazione e ritiro.

Generalmente sono notevolmente alterati il ritmo sonno-veglia e l'assunzione di cibo.

A causa dei numerosi disturbi cognitivi, la consapevolezza è scarsa e la capacità di giudizio compromessa.

Diagnosi del delirium

  • Esame dello stato mentale

  • Criteri diagnostici standard per confermare la diagnosi di delirium

  • Anamnesi approfondita

  • Esame obiettivo diretto e indagini specifiche per determinare la causa

Il delirium, in particolare nei pazienti anziani, è spesso trascurato dai medici. I medici devono ipotizzare uno stato di delirium (e di demenza) in ogni paziente anziano che presenta compromissione della memoria o dell'attenzione.

Esame dello stato mentale

Tutti i pazienti con qualsiasi segno di disturbo cognitivo richiedono una valutazione specifica dello stato mentale.

L'attenzione deve essere valutata per prima. Alcuni semplici test comprendono la ripetizione immediata dei nomi di 3 oggetti, il digit span (capacità di ripetere 7 numeri in sequenza in avanti e 5 all'indietro), e la denominazione dei giorni della settimana in avanti e indietro. La disattenzione (il paziente non è in grado di ricordare gli ordini o ulteriori informazioni) deve essere distinta da un deficit di memoria a breve termine (il paziente registra le informazioni ma le dimentica rapidamente). Ulteriori test cognitivi sono inutili in pazienti che non sono in grado di registrare informazioni.

Dopo un'iniziale valutazione, possono essere utilizzati i criteri diagnostici standard, quali quelli identificati nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th Edition, Text Revision (DSM-5-TR) (1) o del Metodo di Valutazione della Confusione (Confusion Assessment Method, CAM) (2).

Le seguenti caratteristiche sono necessarie per la diagnosi di delirium utilizzando i criteri del DSM-5-TR:

  • Disturbo dell'attenzione (p. es., difficoltà a prestare attenzione o seguire ciò che viene detto) e della consapevolezza (ossia, ridotto orientamento nell'ambiente)

  • Disturbo che si sviluppa in un breve periodo di tempo (in ore o giorni) e tende a fluttuare durante il giorno.

  • Cambiamento acuto nella cognizione (p. es., deficit di memoria, linguaggio, percezione, pensiero)

Inoltre, devono essere riscontrate evidenze nella storia, nell'esame obiettivo, e/o negli esami di laboratorio che suggeriscano che il disturbo è causato da una patologia medica, da una sostanza (compresi farmaci o tossine), o dalla sospensione di una sostanza.

Il Metodo di Valutazione della Confusione (Confusion Assessment Method, CAM) utilizza i seguenti criteri:

  • Un alterato livello di coscienza (p. es., stato di iperallerta, letargico, stuporoso, comatoso) o una disorganizzazione del pensiero (p. es., pensiero sconnesso, confabulazioni, flusso illogico di idee)

Anamnesi

L'anamnesi è raccolta ponendo domande ai familiari, alle persone che assistono il paziente, e agli amici. Questo permette di determinare se la variazione dello stato mentale è recente e se è distinta da una preesistente demenza (vedi tabella Differenze tra delirium e demenza). L'anamnesi aiuta a distinguere un disturbo psichiatrico dal delirium. I disturbi psichiatrici, a differenza del delirium, non causano quasi mai disattenzione o fluttuazione dello stato di coscienza e l'esordio dei disturbi psichiatrici è quasi sempre subacuto.

Il "sundowning" (deterioramento del comportamento durante le ore serali), che è comune tra i pazienti con demenza che vivono in istituti, può essere difficile da differenziare dal delirium; un deterioramento sintomatico di nuova insorgenza deve essere presunto delirium fino a prova contraria.

Durante l'anamnesi si deve indagare sull'uso di alcol, droghe ricreative o illecite, integratori alimentari (p. es., prodotti erboristici) e farmaci da banco o prescritti, focalizzandosi particolarmente sui farmaci anticolinergici e/o altri che agiscono sul sistema nervoso centrale e sugli eventuali incrementi, sospensioni o variazioni di dosaggio, compreso il sovradosaggio.

Esame obiettivo

L'esame, in particolare nei pazienti che non sono pienamente collaboranti, deve concentrarsi sui seguenti aspetti:

  • Segni vitali

  • Stato di idratazione

  • Potenziali focolai di infezione

  • Cute e testa e collo

  • Esame neurologico

Reperti specifici possono suggerire una causa, come con i seguenti:

  • Febbre, meningismo o segni di Kernig e di Brudzinski suggeriscono un'infezione del sistema nervoso centrale.

  • Tremore e mioclono suggeriscono uremia, insufficienza epatica, intossicazione da farmaci, o determinati disturbi elettrolitici (p. es., ipocalcemia, ipomagnesiemia).

  • Oftalmoplegia e atassia suggeriscono l'encefalopatia di Wernicke-Korsakoff.

  • Segni neurologici focali (p. es., paralisi dei nervi cranici, deficit motori o sensitivi) o papilledema suggeriscono un'eventuale lesione strutturale del sistema nervoso centrale.

  • Lacerazioni facciali o del cuoio capelluto, ecchimosi, tumefazioni, e altri segni di trauma cerebrale suggeriscono una lesione cranica traumatica.

Esami

I test di solito comprendono

  • TC o RM della testa

  • Test per le infezioni sospettate (p. es., emocromo con formula, emocolture RX torace, analisi delle urine)

  • Valutazione per ipossia (pulsossimetria o emogasanalisi)

  • Misurazione di elettroliti, azoto ureico nel sangue, creatinina, glicemia e livelli ematici di farmaci sospetti di avere effetti tossici

  • Uno screening tossicologico urinario

Se la diagnosi è dubbia, ulteriori indagini possono includere test di funzionalità epatica; misurazione del calcio sierico e dell'albumina, ormone stimolante la tiroide (TSH), vitamina B12, velocità di eritrosedimentazione (VES) e/o la C-reactive protein (CRP), anticorpi antinucleo (ANA) e un test per la sifilide (p. es., i test rapid plasma reagin [RPR] o Venereal Disease Research Laboratory [VDRL]).

Se la diagnosi non è ancora chiara, la valutazione può comprendere l'analisi del liquido cerebrospinale (in particolare per escludere meningite, encefalite, o emorragia subaracnoidea), la misurazione dell'ammoniemia, e le analisi per verificare la presenza di metalli pesanti.

Se si sospetta un'attività epilettica non convulsiva, compreso lo stato epilettico (suggerito da lievi contrazioni motorie, automatismi e un modello fluttuante di confusione e sonnolenza), occorre monitorare l'elettroencefalogramma (EEG).

Riferimenti relativi alla diagnosi

  1. 1. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th edition, Text Revision (DSM-5-TR). American Psychiatric Association Publishing, Washington, DC, 2022. pp 672-674

  2. 2. Inouye SK, van Dyck CH, Alessi CA, Balkin S, Siegal AP, Horwitz RI: Clarifying confusion: the confusion assessment method. A new method for detection of delirium. Ann Intern Med 113(12):941–948, 1990. doi:10.7326/0003-4819-113-12-941

Trattamento del delirium

  • Trattamento del disturbo di base e rimozione dei fattori esacerbanti

  • Terapia di supporto

  • Gestione dello stato di agitazione

La correzione della causa (p. es., il trattamento dell'infezione, la somministrazione di liquidi ed elettroliti per la disidratazione) e la rimozione dei fattori esacerbanti (p. es., sospensione di farmaci) possono portare alla risoluzione del delirium. Carenze nutrizionali (p. es., di tiamina o di vitamina B12) devono essere corrette, e devono essere garantite una buona alimentazione e idratazione.

Ulteriori considerazioni sulla gestione possono variare a seconda della popolazione di pazienti e del quadro clinico (p. es., terapia intensiva, cure post-operatorie negli anziani) (1, 2).

Gestione dello stato di agitazione

Misure generali

L'ambiente deve essere tranquillo, silenzioso e ben illuminato e comprendere elementi visivi per orientare il paziente (p. es., calendario, orologi, fotografie dei familiari). Può anche aiutare il frequente riorientamento e la rassicurazione da parte del personale ospedaliero o dei familiari. I deficit sensoriali del paziente devono essere corretti per quanto possibile (p. es., sostituendo le batterie degli apparecchi acustici, incoraggiando i pazienti che necessitano di occhiali o di apparecchi acustici a utilizzarli).

Il trattamento deve essere multidisciplinare (che coinvolge medici, fisioterapisti e terapisti occupazionali, infermieri e assistenti sociali); deve utilizzare strategie terapeutiche volte ad aumentare la mobilità e la gamma di movimenti, trattare il dolore e la sofferenza, prevenire le lesioni cutanee, migliorare l'incontinenza e minimizzare il rischio di aspirazione.

L'agitazione può minacciare il benessere del paziente, della persona che lo assiste o dei membri dello staff medico. Semplificare per quanto possibile la terapia farmacologica ed evitare l'uso di linee infusive EV, cateteri vescicali e sistemi di contenzione fisica (in particolare nell'assistenza a lungo termine) può essere utile per prevenire l'esacerbazione di stati di agitazione e ridurre il rischio di lesioni. Tuttavia, in alcune circostanze, la contenzione fisica può essere necessaria per evitare che i pazienti facciano del male a se stessi o agli altri. La contenzione fisica deve essere applicata da personale specializzato; i sistemi di contenzione devono essere allentati almeno ogni 2 h per prevenire lesioni e devono essere sospesi non appena possibile. L'ausilio di assistenti ospedalieri (sitter) in qualità di osservatori costanti può aiutare a ridurre la necessità di strumenti di contenzione fisica.

Spiegare la natura del delirium ai membri della famiglia può aiutarla a far fronte. Occorre che questi siano informati del fatto che il delirium di solito è reversibile, ma che i deficit cognitivi spesso richiedono settimane o mesi per scomparire dopo la risoluzione della malattia acuta.

Farmaci

I farmaci antipsicotici vengono talvolta utilizzati per trattare l'agitazione grave, ma il loro uso di routine non è raccomandato. I farmaci non risolvono il problema di fondo e possono prolungare o aggravare il delirium.

L'aloperidolo a basso dosaggio, al bisogno, può ridurre l'agitazione o i sintomi psicotici; occasionalmente, sono necessarie dosi più elevate.

Gli antipsicotici di seconda generazione (atipici) (p. es., risperidone, olanzapina, quetiapina) possono essere preferiti nei pazienti anziani perché hanno meno effetti avversi extrapiramidali; tuttavia, l'uso a lungo termine può causare aumento di peso e altri effetti avversi. Questi farmaci sono in genere somministrati per via orale e non per via parenterale.

Per il delirium causato dall'astinenza da alcol o benzodiazepine, le benzodiazepine per via endovenosa sono i farmaci di elezione. L'insorgenza del loro effetto è più rapida (5 minuti dopo la somministrazione parenterale) rispetto a quella degli antipsicotici. Tuttavia, le benzodiazepine devono essere evitate per il trattamento di tutte le altre cause di delirium perché possono peggiorare la confusione e la sedazione.

Riferimenti relativi al trattamento

  1. 1. Barr J, Fraser GL, Puntillo K, et al: Clinical practice guidelines for the management of pain, agitation, and delirium in adult patients in the intensive care unit. Crit Care Med 41(1):263–306, 2013. doi:10.1097/CCM.0b013e3182783b72

  2. 2. American Geriatrics Society Expert Panel on Postoperative Delirium in Older Adults: American Geriatrics Society abstracted clinical practice guideline for postoperative delirium in older adults [reaffirmed 2021]. J Am Geriatr Soc 63(1):142–150, 2015. doi:10.1111/jgs.13281

Prognosi del delirium

I tassi di morbilità e mortalità sono elevati nei pazienti che presentano delirium e sono ricoverati o che sviluppano delirium durante la degenza; il 30-50% dei pazienti ospedalizzati con delirium muore entro 1 anno (1). Questi tassi possono essere alti anche perché questi pazienti tendono a essere più anziani e ad avere altri gravi disturbi.

Il delirium provocato da determinate condizioni (p. es., ipoglicemia, intossicazione da droga o alcol, infezioni, fattori iatrogeni, tossicità da farmaci, squilibri elettrolitici) caratteristicamente si risolve in maniera rapida con il trattamento. Tuttavia, il processo di guarigione può essere lento (giorni o addirittura settimane o mesi), soprattutto negli anziani, causando lunghi ricoveri, aumento delle complicanze, dei costi e del rischio di disabilità a lungo termine. Alcuni pazienti non guariscono mai completamente dal delirium. Fino a 2 anni dopo un episodio di delirium, si osserva un rischio aumentato di disturbi cognitivi e declino funzionale, istituzionalizzazione e morte. In una meta-analisi, il delirium in pazienti chirurgici e non chirurgici è stato significativamente associato a deterioramento cognitivo della durata ≥ 3 mesi dopo l'episodio di delirium (2).

Riferimenti relativi alla prognosi

  1. 1. McCusker J, Cole M, Dendukuri N, Han L, Belzile E: The course of delirium in older medical inpatients: a prospective study. J Gen Intern Med 18(9):696–704, 2003. doi:10.1046/j.1525-1497.2003.20602.x

  2. 2. Goldberg TE, Chen C, Wang Y, et al: Association of delirium with long-term cognitive decline: A meta-analysis [published correction appears in JAMA Neurol 2020 Nov 1;77(11):1452. doi: 10.1001/jamaneurol.2020.3284]. JAMA Neurol 77 (11):1373–1381, 2020. doi:10.1001/jamaneurol.2020.2273

Prevenzione del delirium

Dal momento che il delirium peggiora notevolmente la prognosi dei pazienti ricoverati, deve essere messa in atto ogni possibile misura di prevenzione. I membri dello staff dell'ospedale devono essere istruiti ad adottare comportamenti atti a mantenere l'orientamento, la mobilità, e la cognitività e a garantire il sonno, una buona alimentazione e l'idratazione, nonché il controllo del dolore, in particolare nei pazienti anziani. I membri della famiglia devono essere incoraggiati a sostenere tali strategie.

Il numero e le dosi dei farmaci devono essere ridotti, se possibile.

Elementi di geriatria: delirium

Il delirium è più frequente tra gli anziani. Circa il 15-50% dei pazienti anziani a un certo punto durante la degenza in ospedale viene colpito da delirium. Il rischio di delirium è particolarmente elevato per i pazienti anziani in un'unità di terapia intensiva (psicosi da terapia intensiva).

Uno stress di qualunque tipo compromette la funzione colinergica, contribuendo così al delirium. I pazienti anziani sono particolarmente esposti alla riduzione della trasmissione colinergica, fatto che aumenta il rischio di sviluppare delirium. I farmaci anticolinergici possono contribuire.

Il delirium è spesso il primo segno di un altro disturbo, a volte grave nei soggetti anziani.

Le cause di delirium nelle persone anziane spesso comprendono condizioni meno gravi:

Alcuni cambiamenti legati all'età rendono le persone anziane più suscettibili allo sviluppo di delirium:

  • Un'aumentata sensibilità ai farmaci (in particolare a sedativi, anticolinergici ed antistaminici)

  • Cambiamenti nel cervello (p. es., atrofia, bassi livelli di acetilcolina)

  • La presenza di condizioni che aumentano il rischio di delirium (p. es., ictus, demenza, morbo di Parkinson, altri disturbi neurodegenerativi, polifarmacologia, disidratazione, denutrizione ed immobilità)

Il sintomo più evidente del delirium, ossia la confusione, nelle persone anziane può essere più difficile da identificare. Le persone giovani con delirium possono essere agitate, ma le persone molto anziane tendono a diventare tranquille e introverse, cambiamenti che possono essere scambiati per sintomi depressivi. In tali casi, riconoscere il delirium è ancora più difficile.

La compromissione della memoria e la disattenzione possono anche essere i sintomi iniziali di delirium nelle persone anziane. Poiché i pazienti anziani hanno maggiori probabilità di avere demenza rispetto al delirium, il delirium viene spesso trascurato. I medici devono ipotizzare uno stato di delirium in ogni paziente anziano che presenta compromissione della memoria o dell'attenzione.

La psicosi dovuta ad un disturbo psichiatrico raramente inizia durante la vecchiaia. Se una psicosi si sviluppa in una persona anziana, di solito indica delirium o demenza.

Il delirium può essere un sintomo di presentazione comune nei pazienti anziani con infezione.

Nelle persone più anziane, il delirium tende a durare di più, e il recupero può essere lento (giorni o addirittura settimane o mesi), causando ricoveri più lunghi, aumento del rischio e della gravità delle complicanze, aumento dei costi e disabilità a lungo termine. Alcuni pazienti non guariscono mai completamente dal delirium.

Consigli ed errori da evitare

  • Lo stato di delirium deve essere ipotizzato in qualsiasi paziente anziano che presenta compromissione della memoria o dell'attenzione.

Un team interdisciplinare in grado di fornire misure terapeutiche multiformi può avvantaggiare in modo ottimale i pazienti anziani con delirium ricoverati e prevenire potenziali complicanze iatrogene (p. es., denutrizione, disidratazione, ulcere da pressione). Queste complicanze possono avere serie conseguenze nei pazienti anziani.

Punti chiave

  • Il delirium, che è comune tra i pazienti anziani ospedalizzati, è spesso causato da farmaci, disidratazione e infezioni (p. es., infezioni delle vie urinarie) ma può avere molte altre cause.

  • Considerare il delirium nei pazienti anziani con alterazioni del comportamento, in particolare quelli che si presentano con memoria o attenzione compromesse.

  • Anamnesi raccolta da membri della famiglia, operatori sanitari ed amici, ed esame dello stato mentale sono fondamentali per riconoscere il delirium.

  • Valutare accuratamente i pazienti con delirium per identificare eventuali cause o trigger neurologici e sistemici.

  • Esaminare attentamente i farmaci del paziente e sospendere eventuali farmaci potenzialmente contribuenti.

  • Circa il 30-50% dei pazienti ospedalizzati con delirium muore entro 1 anno.

  • Trattare la causa del delirium e fornire cure di supporto; gestire l'agitazione con misure generali e talvolta farmaci quando necessario.

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