Dispnea

DiRebecca Dezube, MD, MHS, Johns Hopkins University
Revisionato/Rivisto nov 2023
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

La dispnea è una respirazione spiacevole o fastidiosa. Viene avvertita e descritta in modo diverso dai pazienti, a seconda della causa.

Fisiopatologia della dispnea

Nonostante la dispnea sia un problema relativamente diffuso, la fisiopatologia della sensazione di respirazione difficoltosa è poco conosciuta. A differenza di quanto accade per altri tipi di stimoli nocivi, non ci sono recettori specifici per la dispnea (sebbene studi RM abbiano identificato alcune aree specifiche del mesencefalo che possono mediare la percezione della dispnea).

La percezione della dispnea deriva probabilmente da una complessa interazione tra la stimolazione dei chemiorecettori, anomalie meccaniche nella respirazione, anomalie della funzione cardiaca o del ritorno venoso, e integrazione di tali anomalie da parte del sistema nervoso centrale. Alcuni autori hanno descritto lo squilibrio tra stimolazione neurologica e alterazioni meccaniche nei polmoni e nella parete toracica come disaccoppiamento neuromeccanico.

Eziologia della dispnea

La dispnea ha molte cause polmonari, cardiache e di altro genere (1), che si differenziano in base alla rapidità di insorgenza (vedi tabella Alcune cause di dispnea acuta, Alcune cause di dispnea subacuta e Alcune cause di dispnea cronica).

Le cause più frequenti comprendono

La causa più frequente di dispnea in soggetti con patologia polmonare cronica o disturbi cardiaci è rappresentata da

  • Esacerbazione della loro malattia

Tuttavia, questi pazienti possono anche sviluppare acutamente un'altra condizione (p. es., un paziente con asma di vecchia data può avere un infarto del miocardio, un paziente con insufficienza cardiaca cronica può sviluppare polmonite).

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Riferimenti relativi all'eziologia

  1. 1. Pratter MR, Curley FJ, Dubois J, Irwin RS: Cause and evaluation of chronic dyspnea in a pulmonary disease clinic. Arch Intern Med 149 (10): 2277–2282, 1989.

Valutazione della dispnea

Anamnesi

L'anamnesi della malattia attuale deve accertare la durata, la modalità temporale di insorgenza (p. es., brusca, insidiosa), ed i fattori scatenanti e aggravanti (p. es., esposizione ad allergeni, freddo, sforzo, posizione supina). La gravità può essere determinata valutando l'entità dello sforzo necessario per causare dispnea (p. es., la dispnea a riposo indica maggiore gravità rispetto alla dispnea che compare solo salendo le scale). I medici devono valutare quanto la dispnea si è modificata rispetto allo stato abituale del paziente.

La rassegna dei sistemi deve concentrarsi sulla ricerca dei sintomi derivanti da cause possibili, compreso il dolore toracico o la pressione (embolia polmonare, ischemia miocardica, polmonite); edemi declivi, ortopnea e dispnea parossistica notturna (insufficienza cardiaca); febbre, brividi, tosse ed espettorato (polmonite); feci nere e catramose o abbondanti mestruazioni (sanguinamento occulto che causa anemia); e la perdita di peso o sudorazioni notturne (cancro o infezioni polmonari croniche).

L'anamnesi patologica remota deve includere patologie note come causa di dispnea, tra cui asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva e cardiopatia, nonché indagare i fattori di rischio per le differenti eziologie:

  • Anamnesi di tabagismo per cancro, broncopneumopatia cronica ostruttiva, alcune malattie polmonari interstiziali, cardiopatia

  • Anamnesi familiare, ipertensione e alti livelli di colesterolo, per le coronaropatie

  • Immobilizzazione o interventi chirurgici recenti, recenti viaggi di lunga percorrenza, cancro oppure fattori di rischio per segni di cancro occulto, anamnesi precedente o familiare positiva per ipercoagulabilità, gravidanza, uso di contraccettivi orali, dolore al polpaccio, edema delle gambe, e già nota trombosi venosa profonda per l'embolia polmonare

Deve essere indagata l'esposizione professionale o ambientale (p. es., gas, fumi, amianto).

Esame obiettivo

Vanno esaminati i parametri vitali alla ricerca di febbre, tachicardia e tachipnea.

L'esame si focalizza sugli apparati cardiovascolare e polmonare.

Va eseguito un esame obiettivo respiratorio completo, comprendente in particolare l'adeguatezza della ventilazione, la simmetria dei suoni respiratori e la presenza di crepitii, ronchi, stridore e respiro sibilante. Devono essere ricercati segni di consolidazione (p. es., egofonia, ottusità alla percussione). Le regioni cervicale, sopraclavicolare e inguinale vanno ispezionate e palpate alla ricerca di linfoadenopatia.

Si devono ispezionare le vene del collo ricercandone la distensione, e gambe e regione presacrale devono essere palpate per ricercare un edema con segno della fovea (indici di scompenso cardiaco).

I toni cardiaci devono essere auscultati rilevando eventuali toni accessori, attenuazione dei toni, o un soffio. La ricerca del polso paradosso (un calo di pressione arteriosa sistolica > 12 mmHg durante l'inspirazione) può essere eseguita gonfiando il bracciale dello sfigmomanometro a 20 mmHg al di sopra della pressione arteriosa sistolica e poi lentamente sgonfiandolo fino a quando il primo suono di Korotkoff si sente solo durante l'espirazione. Quando il manicotto è ulteriormente sgonfiato, si registra il punto in cui si ode il primo suono di Korotkoff sia durante l'inspirazione sia durante l'espirazione. Se la differenza tra prima e seconda misurazione è > 12 mmHg, allora è presente polso paradosso.

Si devono esaminare le congiuntive ricercando il pallore.

Segni d'allarme

I seguenti reperti destano una particolare preoccupazione:

  • Dispnea a riposo durante la visita

  • Riduzione del livello di coscienza o agitazione o confusione

  • Uso dei muscoli respiratori accessori, scarsa ventilazione

  • Dolore toracico

  • Crepitii

  • Perdita di peso

  • Sudorazione notturna

  • Palpitazioni

Interpretazione dei reperti

L'anamnesi e l'esame obiettivo spesso suggeriscono una causa e guidano ulteriori esami (1, vedi tabelle Alcune cause di dispnea acuta, Alcune cause di dispnea subacuta e Alcune cause di dispnea cronica). Diversi reperti sono rilevanti:

Tuttavia, i sintomi e segni di condizioni potenzialmente letali come infarto del miocardio ed embolia polmonare possono essere aspecifici. Inoltre, la gravità dei sintomi non è sempre proporzionale alla gravità della causa (p. es., l'embolia polmonare in un individuo sano e in buona forma fisica può causare solo lieve dispnea). Pertanto, è prudente mantenere un alto grado di sospetto per queste frequenti patologie. È spesso opportuno escludere queste condizioni prima di attribuire la dispnea a un'eziologia meno grave.

La considerazione della probabilità pre-test e talvolta delle regole di previsione clinica possono aiutare a stimare il rischio di embolia polmonare. Si noti che una normale saturazione di ossigeno non esclude un'embolia polmonare.

La sindrome da iperventilazione è una diagnosi di esclusione. Poiché l'ipossia può causare tachipnea e agitazione, non è prudente supporre che ogni soggetto giovane e ansioso che respira rapidamente abbia solo una sindrome da iperventilazione.

Esami

La pulsossimetria va eseguita in tutti i pazienti, e si deve ottenere anche una RX torace a meno che i sintomi non siano chiaramente causati da una riacutizzazione lieve o moderata di una patologia nota. Per esempio, non è necessario sottoporre i pazienti con asma o insufficienza cardiaca a RX per ogni riacutizzazione, a meno che i reperti clinici non suggeriscano un'altra causa o un attacco particolarmente grave.

La maggior parte degli adulti deve eseguire un ECG per rilevare ischemia miocardica (e dosaggio degli enzimi cardiaci in caso di elevato grado di sospetto) a meno che l'ischemia miocardica possa essere esclusa clinicamente.

Nei pazienti in condizioni respiratorie gravi o in deterioramento deve essere eseguita un'emogasanalisi per quantificare più precisamente l'ipossiemia, misurare la PaCO2, calcolare il gradiente alveolo-arterioso e per valutare i disturbi dell'equilibrio acido-base in grado di stimolare un'iperventilazione. Inoltre, il pannello metabolico di base per misurare il livello di bicarbonato può essere utile per valutare la cronicità di un'acidosi respiratoria.

I pazienti che non hanno diagnosi definitiva dopo la RX torace e l'ECG e sono a moderato o alto rischio di embolia polmonare (sulla base di una regola di predizione clinica) devono essere sottoposti ad angio-TC o a scintigrafia di ventilazione/perfusione. I pazienti che sono a basso rischio possono essere sottoposti a una misurazione del D-dimero (un normale livello del D-dimero esclude verosimilmente la diagnosi di embolia polmonare in un paziente a basso rischio).

La dispnea cronica può richiedere ulteriori accertamenti, come uno studio TC, le prove di funzionalità respiratoria, un ecocardiogramma e la broncoscopia. Se la procedura diagnostica iniziale non è conclusiva, può essere considerato un test da sforzo cardiopolmonare.

Riferimenti relativi alla valutazione

  1. 1. Parshall MB, Schwartzstein RM, Adams L, et al: An Official American Thoracic Society Statement: Update on the mechanisms, assessment, and management of dyspnea. Am J Respir Crit Care Med 185:435–452, 2012.

Trattamento della dispnea

Il trattamento consiste nella correzione della patologia di base.

L'ipossiemia (in assenza di iperventilazione compensatoria) viene trattata con la somministrazione di ossigeno supplementare nella quantità necessaria a mantenere una saturazione dell'ossigeno > 88% o una PaO2 > 55 mmHg (> 7,3 kPa) poiché livelli superiori a queste soglie sono in grado di fornire ai tessuti un adeguato apporto di ossigeno. Livelli inferiori a queste soglie si trovano sulla porzione ripida della curva di dissociazione ossigeno-Hb, dove perfino una riduzione anche minima della tensione arteriosa di ossigeno può causare un'importante riduzione della saturazione dell'Hb. La saturazione dell'ossigeno deve essere mantenuta a > 93% se l'ischemia miocardica o cerebrale è una preoccupazione, anche se dati suggeriscono che l'ossigeno supplementare non è benefico nel trattamento dell'infarto miocardico acuto a meno che il paziente non abbia ipossia (1).

La somministrazione EV di morfina, alla dose di 0,5-5 mg, contribuisce a ridurre l'ansia e il disagio della dispnea in svariate condizioni come nell'infarto del miocardio, nell'embolia polmonare e nella dispnea che abitualmente accompagna le malattie terminali. Tuttavia, gli oppiacei possono essere pericolosi nei pazienti con limitazioni acute del flusso aereo (p. es., asma o broncopneumopatia cronica ostruttiva) in quanto riducono la funzionalità ventilatoria e possono peggiorare l'acidosi respiratoria.

Riferimento relativo al trattamento

  1. 1. Cabello JB, Burls A, Emparanza JI, Bayliss SE, Quinn T. Oxygen therapy for acute myocardial infarction. Cochrane Database Syst Rev 2016;12(12):CD007160. Pubblicato il 19/12/2016. doi:10.1002/14651858.CD007160.pub4

Punti chiave

  • La pulsossimetria è una componente chiave della visita.

  • Una riduzione della saturazione di ossigeno (< 90%) indica un problema serio, ma una saturazione normale non ne esclude uno.

  • L'uso dei muscoli respiratori accessori, un'improvvisa riduzione nella saturazione di ossigeno o una riduzione del livello di coscienza richiedono una valutazione di emergenza e un ricovero.

  • Ischemia miocardica ed embolia polmonare sono relativamente frequenti, ma la sintomatologia può essere aspecifica.

  • La riacutizzazione di condizioni note (p. es., asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva, insufficienza cardiaca) è frequente, ma i pazienti possono anche sviluppare nuovi problemi.

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