Quando si inala il fumo, i prodotti tossici della combustione danneggiano le vie aeree e/o provocano effetti metabolici. Il fumo caldo brucia solitamente solo la faringe perché il gas in entrata si raffredda rapidamente. Un'eccezione è il vapore, che trasporta molto più calore del fumo e quindi può anche bruciare le vie aeree inferiori (al di sotto della glottide). Molte sostanze chimiche tossiche prodotte in normali incendi domestici (p. es., cloruro di idrogeno, fosgene, anidride solforosa, aldeidi tossiche, ammoniaca) causano ustioni chimiche. Alcuni prodotti di combustione tossici, come monossido di carbonio o cianuro, compromettono la respirazione cellulare a livello sistemico.
Ustioni e inalazione del fumo spesso avvengono contemporaneamente ma si possono verificare separatamente.
Sintomi e segni dell'inalazione di fumo
I sintomi da inalazione di fumo comprendono
Fenomeni irritanti locali: tosse, respiro sibilante, stridore
Manifestazioni ipossiche: confusione, letargia, coma, tachicardia, tachipnea
Avvelenamento da monossido di carbonio: mal di testa, nausea, debolezza, confusione, coma
Il danno alle vie aeree superiori di solito determina sintomi entro pochi minuti ma occasionalmente anche dopo alcune ore; l'edema delle vie aeree superiori può causare stridore. Ustioni orofacciali significative possono causare edema che aggrava significativamente i problemi delle vie aeree superiori causati dall'inalazione di fumo.
Lesioni delle vie aeree inferiori possono verificarsi anche con lesioni delle vie aeree superiori e in genere provocano sintomi ritardati (p. es., problemi di ossigenazione evidenziati dall'aumento del fabbisogno di ossigeno o dalla diminuzione della compliance polmonare dopo 24 ore o più).
Diagnosi dell'inalazione di fumo
Livelli di carbossiemoglobina (COHb)
Broncoscopia
Radiografia del torace
L'inalazione di fumo va sospettata in soggetti con sintomi respiratori, anamnesi positiva per permanenza in un ambiente chiuso dove è occorso un incendio o con escreato carbonaceo. Ustioni periorali e peli nasali bruciacchiati possono essere utili indizi. L'esame dell'orofaringe, focalizzato sulla faringe posteriore, può identificare l'edema che richiederebbe precocemente l'intubazione profilattica. In assenza di tumefazione faringea posteriore, da 2 a 6 h dopo la lesione, una significativa lesione delle vie aeree superiori è improbabile.
La diagnosi di lesione delle vie aeree superiori si effettua con l'esame endoscopico (laringoscopia o broncoscopia) che è in grado di esplorare le vie aeree superiori e la trachea e mostra edema, lesione tissutale, o fuliggine nelle vie aeree; tuttavia, a volte la lesione si sviluppa dopo un iniziale esame normale. L'endoscopia si effettua il prima possibile, in genere con un tubo flessibile a fibre ottiche, di solito simultaneamente o dopo l'intubazione endotracheale in pazienti con risultati significativi.
La diagnosi di lesione delle vie aeree inferiori si effettua con radiografia del torace e ossimetria o emogasanalisi; le anomalie possono svilupparsi precocemente o solo a distanza di giorni. Deve essere considerata una possibile tossicità da cianuro e da monossido di carbonio; in pazienti con importante inalazione da fumo vengono misurati i livelli di carbossiemoglobina (COHb).
I prodotti tossici della combustione diversi dal monossido di carbonio non possono inizialmente essere sospettati, in particolare nei pazienti con gravi ustioni ed evidente coinvolgimento delle vie aeree. Può essere sospettato il cianuro in pazienti che sembrano più obnubilati di quanto ci si aspetti sulla base del livello di carbossiemoglobina (COHb) o che non rispondono velocemente al trattamento con ossigeno; test utili comprendono una diminuzione della differenza arterovenosa di ossigeno (per effetto del contenuto venoso di ossigeno maggiore della norma) e l'acidosi ad alto gap anionico con un aumento del lattato.
Trattamento dell'inalazione di fumo
Ossigeno
Talvolta intubazione endotracheale
È necessario somministrare a tutti i pazienti a rischio di danno da inalazione ossigeno al 100% in maschera. L'ossigeno è un rimedio specifico per l'avvelenamento da monossido di carbonio; l'ossigeno iperbarico rimane alquanto controverso, ma può essere utile in caso di gravi complicanze cardiopolmonari, gravidanza, coma/obnubilamento e livelli elevati (> 25%) di carbossiemoglobina (COHb).
L'intubazione endotracheale e la ventilazione meccanica sono necessarie per i pazienti con
Alterazione dello stato di coscienza
Danno diretto alle vie aeree
Edema delle vie aeree causato da rianimazione con liquidi
Sindrome da distress respiratorio
I pazienti con edema o quantità significative di fuliggine nelle vie aeree superiori (in particolare nella faringe posteriore) devono essere intubati il prima possibile, perché l'intubazione delle vie aeree diventa più difficile con l'aumentare dell'edema. La broncoscopia è fatta solitamente nello stesso momento in cui viene eseguita l'intubazione.
I pazienti con lesioni delle vie respiratorie inferiori possono richiedere ossigeno supplementare, broncodilatatori e di altre misure di supporto.
I pazienti con sospetto avvelenamento da cianuro devono essere trattati con idrossicobalamina, il trattamento per la tossicità da cianuro (1), che può essere usata empiricamente in presenza di complicazioni cardiovascolari, coma o acidosi significativa con elevato gap anionico.
Riferimento relativo al trattamento
1. Foncerrada G, Culnan DM, Capek KD, et al: Inhalation injury in the burned patient. Ann Plast Surg 80(3 Suppl 2):S98-S105, 2018. doi: 10.1097/SAP.0000000000001377