La cheratite puntata superficiale consiste in un'infiammazione corneale, dovuta a diverse cause, e caratterizzata da perdita o danno epiteliale diffusi, fini, punteggiati. I sintomi comprendono arrossamento, lacrimazione, fotofobia e lenta diminuzione della vista. La diagnosi si fonda sull'esame con lampada a fessura. Il trattamento dipende dalla causa.
La cheratite puntata superficiale è un reperto aspecifico. Le cause possono comprendere:
Congiuntivite virale (più frequentemente adenovirus)
Esposizione alla luce ultravioletta (UV) (p. es., archi di saldatura, lampade solari, il riflesso della neve)
Sindrome da lenti a contatto indossate per lungo tempo (overwear syndrome)
Farmaci sistemici (p. es., adenina arabinoside)
Farmaco topico o tossicità da conservante
Paralisi periferica del nervo facciale (compresa la paralisi di Bell)
I sintomi comprendono fotofobia, sensazione di corpo estraneo, lacrimazione, arrossamento e lenta riduzione della vista.
La congiuntivite virale può associarsi alla chemosi congiuntivale e alla linfoadenopatia preauricolare.
L'esame della cornea con la lampada a fessura o con l'oftalmoscopio rivela un caratteristico aspetto leggermente velato con punteggiature multiple che si colorano con fluoresceina.
La cheratite che accompagna la congiuntivite da adenovirus si risolve spontaneamente in circa 3 settimane. La blefarite, la cheratocongiuntivite secca, e il tracoma richiedono una terapia specifica. Se causata da eccessivo uso di lenti a contatto, la cheratite viene trattata mediante l'interruzione dell'uso delle lenti a contatto e con una pomata antibiotica (p. es., ciprofloxacina 0,3% 4 volte/die), ma l'occhio non deve essere coperto a causa dell'incidenza di gravi infezioni. Occorre che i portatori di lenti a contatto con cheratite puntata superficiale vengano esaminati il giorno successivo. Qualunque terapia topica in atto che si possa ritenere la causa scatenante della cheratite (principio attivo o conservante) deve essere sospesa.
Cheratite da ultravioletti
La luce ultravioletta (lunghezza d'onda < 300 nm) può ustionare la cornea, causando cheratite o cheratocongiuntivite. La saldatura ad arco è una causa diffusa; anche una breve saldatura eseguita senza l'adeguata protezione può determinare un'ustione. Altre cause possibili comprendono scintille elettriche ad alto voltaggio, lampade abbronzanti e luce solare riflessa dalla neve a elevata altitudine. La radiazione UV aumenta del 4-6% per ogni 305 m di altitudine sopra il livello del mare, e la neve riflette l'85% degli UVB.
I sintomi in genere non sono evidenti per 8-12 h dopo l'esposizione e durano 24-48 h. I pazienti presentano lacrimazione, dolore, arrossamento, tumefazione palpebrale, fotofobia, cefalea, sensazione di corpo estraneo e riduzione della vista. La perdita permanente della vista è molto rara.
La diagnosi si basa sull'anamnesi, la presenza di cheratite puntata superficiale e l'assenza di corpi estranei o di infezione.
Il trattamento consiste nell'applicazione di una pomata antibiotica (p. es., bacitracina o pomata oftalmica all'eritromicuna ogni 8 h) e, occasionalmente, di un farmaco cicloplegico a breve durata d'azione (p. es., una goccia di ciclopentolato 1% ogni 4 h). Il dolore intenso può richiedere analgesici sistemici (p. es., acetaminofene [paracetamolo] 500 mg ogni 4 h per 24 h). La superficie corneale si rigenera spontaneamente in 24-48 h. L'occhio deve essere ricontrollato dopo 24 h. Per la prevenzione si utilizzano occhiali scuri o una maschera da saldatore.