Terapia chelante

DiDenise Millstine, MD, Mayo Clinic
Revisionato/Rivisto dic 2023
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

Nella terapia chelante, una terapia su base biologica, un farmaco viene usato per legare e rimuovere un ipotetico eccesso o quantità tossiche di un metallo o minerale (p. es., piombo, rame, ferro, calcio) dal flusso sanguigno. Nella medicina convenzionale, la terapia chelante è un modo ampiamente accettato per il trattamento di avvelenamenti da piombo e altri metalli pesanti (vedi tabella Linee guida per la terapia chelante). (Vedi anche Panoramica sulle medicine integrative, complementari e alternative.)

La tossicità da metalli pesanti, in genere dovuta a esposizione ambientale, può essere un fattore di rischio per la demenza (1), malattie cardiovascolari (2), e malattia renale cronica (3).

La terapia chelante con EDTA (acido etilendiamminotetraacetico) è stata proposta come una metodica per rimuovere il calcio e quindi trattare l'aterosclerosi. Tuttavia, nonostante > 50 anni di studio, i ricercatori non hanno identificato alcun meccanismo per spiegare come la terapia chelante potrebbe trattare l'aterosclerosi o prevenire attacchi di cuore o ictus (4).

Nel 2012, un grande studio randomizzato controllato con placebo di chelazione (chiamato Trial to Assess Chelation Therapy [TACT]) ha trovato un beneficio significativo per la chelazione rispetto al placebo per i risultati (outcome) compositi (26,5% vs 30% per il placebo), ma non per i singoli risultati (p. es., morte, eventi cardiovascolari, ictus, ricoveri) (5). Questo studio ha avuto difetti metodologici e non ha posto fine alla controversia sulla terapia di chelazione; tuttavia, una revisione a posteriori dei dati ha mostrato una riduzione significativa dell'endpoint composito nei pazienti con diabete e malattia dell'arteria periferica nel gruppo chelante rispetto al gruppo di controllo, così come una riduzione della mortalità (6).

Una successiva revisione sistematica di 38 studi ha mostrato i possibili ma non chiari vantaggi della chelazione in relazione alla prevenzione secondaria di eventi cardiaci ricorrenti (7).

I rischi della terapia chelante includono

  • Ipocalcemia (che è potenzialmente grave)

  • Reazione al sito di infusione, febbre, nausea, vomito

  • Danno renale

  • Ritardare un trattamento più efficace

  • Morte

Riferimenti

  1. 1. Killin LO, Starr JM, Shiue IJ, et al: Environmental risk factors for dementia: a systematic review. BMC Geriatr 16(1):175, 2016. doi: 10.1186/s12877-016-0342-y

  2. 2. Chowdhury R, Ramond A, O'Keeffe LM, et al: Environmental toxic metal contaminants and risk of cardiovascular disease: systematic review and meta-analysis. BMJ 362:k3310, 2018. doi: 10.1136/bmj.k3310

  3. 3. Farkhondeh T, Naseri K, Esform A, et al: Drinking water heavy metal toxicity and chronic kidney diseases: a systematic review. Rev Environ Health. 2020 Nov 2:/j/reveh.ahead-of-print/reveh-2020-0110/reveh-2020-0110.xml. doi: 10.1515/reveh-2020-0110

  4. 4. Seely DM, Wu P, Mills EJ: EDTA chelation therapy for cardiovascular disease: a systematic review. BMC Cardiovasc Disord 5:32, 2005. Pubblicato il 1/11/2005. doi:10.1186/1471-2261-5-32

  5. 5. Lamas GA, Goertz C, Boineau R, et al: Effect of disodium EDTA chelation regimen on cardiovascular events in patients with previous myocardial infarction: the TACT randomized trial. JAMA. 309(12):1241–50, 2013. doi: 10.1001/jama.2013.2107

  6. 6. Ujueta F, Arenas IA, Escolar E, et al: The effect of EDTA-based chelation on patients with diabetes and peripheral artery disease in the Trial to Assess Chelation Therapy (TACT). J Diabetes Complications 33(7):490-494, 2019. doi: 10.1016/j.jdiacomp.2019.04.005

  7. 7. Ibad A, Khalid R, Thompson PD, et al: Chelation therapy in the treatment of cardiovascular diseases. J Clin Lipidol 10(1):58-62, 2016. doi: 10.1016/j.jacl.2015.09.005

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