Iperemesi gravidica

DiAntonette T. Dulay, MD, Main Line Health System
Revisionato/Rivisto apr 2024
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I fatti in Breve

L’iperemesi gravidica, o vomito gravidico, è costituita da nausea grave e vomito eccessivo in gravidanza.

  • Le donne con iperemesi gravidica, a differenza delle donne con nausea mattutina normale, perdono peso e diventano disidratate.

  • La diagnosi di iperemesi gravidica si basa sui sintomi e su esami per valutare la disidratazione e altre possibili cause del vomito.

  • Il trattamento prevede inizialmente di evitare assolutamente l’assunzione orale, di somministrare liquidi contenenti elettroliti e vitamine per via endovenosa e farmaci per alleviare la nausea e, raramente, di effettuare la nutrizione per via endovenosa.

(Vedere anche Nausea e vomito all’inizio della gravidanza.)

La gravidanza causa spesso nausea e vomito. Di solito si verifica al mattino (la cosiddetta nausea mattutina), sebbene possa verificarsi in qualsiasi momento della giornata. Questo tipo di nausea e vomito di solito compare dopo circa 5 settimane di gestazione e raggiunge il massimo dopo circa 9 settimane. Scompare dopo circa 16-18 settimane.

L’iperemesi gravidica è diversa dalla comune nausea mattutina. Le donne che lamentano numerosi episodi di vomito e nausea fino a un livello tale da perdere peso e disidratarsi sono affette da iperemesi gravidica. Le donne che presentano episodi occasionali di vomito con aumento di peso e senza disidratazione non sono affette da iperemesi gravidica.

Le cause dell’iperemesi gravidica non sono note.

Sintomi dell’iperemesi gravidica

Le donne con questo disturbo possono alimentarsi in modo insufficiente a fornire energia all’organismo, così l’organismo degrada i grassi con conseguente accumulo di prodotti di scarto (chetoni), una situazione chiamata chetosi. La chetosi genera stanchezza, alito cattivo e altri sintomi.

Le donne con iperemesi gravidica spesso sono così disidratate che il bilancio elettrolitico, necessario per il normale funzionamento dell’organismo, risulta stravolto. La disidratazione può anche causare altri problemi come frequenza cardiaca accelerata, ipotensione arteriosa e, raramente, anomalie del ritmo cardiaco.

L’iperemesi gravidica potrebbe dipendere da una leggera temporanea iperattività della tiroide (chiamata ipertiroidismo).

Di rado l’iperemesi gravidica si protrae oltre le 16-18 settimane di gravidanza. In tal caso, possono verificarsi le seguenti situazioni:

  • Il fegato può risultare gravemente danneggiato, causando ittero e degradazione del tessuto epatico. Se il danno epatico o la disidratazione sono gravi la donna può manifestare stato confusionale.

  • Può svilupparsi encefalopatia di Wernicke, che può causare stato confusionale, sonnolenza, problemi oculari e perdita di equilibrio.

  • L’esofago può lacerarsi.

Diagnosi dell’iperemesi gravidica

  • A volte misurazioni regolari del peso

  • Esami del sangue e delle urine

Domande riguardo al vomito:

  • Quando è cominciato

  • Quanto dura

  • Quanti episodi al giorno si verificano

  • Se qualcosa lo allevia o lo peggiora

  • Che aspetto ha

  • La sua quantità

I medici sospettano l’iperemesi gravidica in base ai sintomi. La misurazione regolare del peso della donna può aiutare a confermare la diagnosi di iperemesi gravidica. Se si sospetta questo disturbo, si eseguono esami del sangue e delle urine per stabilire se sia presente disidratazione e per verificare la presenza di anomalie elettrolitiche che possono derivarne.

Di solito l’ecografia consente di determinare la presenza di una mola idatiforme (un disturbo inizialmente simile alla gravidanza) o di più feti (parto plurimo). Entrambe le condizioni aumentano le probabilità di vomito.

Altri esami consentono di escludere altre possibili cause di vomito.

Trattamento dell’iperemesi gravidica

  • Inizialmente evitare assolutamente l’assunzione per via orale

  • Liquidi somministrati per via endovenosa

  • Farmaci per alleviare la nausea

  • Raramente, nutrizione per via endovenosa

Se viene confermata l’iperemesi gravidica, all’inizio si esclude qualsiasi terapia orale, ma si somministrano liquidi per via endovenosa, solitamente contenenti zucchero (glucosio), elettroliti e vitamine in base alle necessità. Se il vomito è grave e persistente, la donna viene ricoverata in ospedale e continua ad assumere liquidi con gli integratori necessari. Riceve anche farmaci per alleviare la nausea (antiemetici) per via orale, mediante iniezione o supposta.

Una volta reidratata la donna e fermato il vomito, si possono somministrare liquidi per via orale. Se riesce a tollerare i liquidi, può assumere piccole ma frequenti porzioni di alimenti blandi. Le quantità delle porzioni possono essere aumentate se la paziente le tollera. Se non riesce a bere liquidi, potrebbe essere necessaria la somministrazione di liquidi per via endovenosa in ospedale o a casa per un periodo di tempo più lungo.

Se i sintomi si ripresentano, la terapia deve essere ripetuta.

Raramente, se la perdita di peso continua e i sintomi persistono nonostante il trattamento, si possono usare per brevi periodi corticosteroidi (come metilprednisolone). Tuttavia, vengono utilizzati raramente prima di 8 settimane di gestazione, perché possono causare difetti congeniti.

Se, nonostante il trattamento, il vomito continua causando ulteriore perdita di peso, ittero e aritmie cardiache materne, la madre potrebbe essere in pericolo di vita, nel qual caso l’interruzione della gravidanza può essere un’opzione che la donna può discutere con il proprio medico.