Vasi previ

DiAntonette T. Dulay, MD, Main Line Health System
Revisionato/Rivisto apr 2024
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I fatti in Breve

I vasi previ sono una condizione in cui le membrane che contengono i vasi sanguigni che collegano il cordone ombelicale alla placenta attraversano o sono prospicienti all’apertura della cervice, l’ingresso del canale del parto.

  • I vasi previ possono causare sanguinamento massivo del feto e della madre quando le membrane che avvolgono il feto si rompono, solitamente poco prima dell’inizio del travaglio.

  • Per confermare la diagnosi, i medici inseriscono un dispositivo ecografico in vagina per verificare la presenza di vasi sanguigni sopra o in prossimità dell’apertura della cervice.

  • Se una donna ha vasi previ, i medici verificano la frequenza cardiaca del feto spesso dopo 28 settimane di gestazione per stabilire se il feto sia in sofferenza.

  • È necessario il parto cesareo, spesso effettuato a 34-37 settimane o, se si sviluppano problemi, anche prima.

I vasi previ si manifestano in circa un parto su 2.500-5.000 e sono più probabili in presenza di certe altre anomalie della placenta.

Normalmente i vasi sanguigni che uniscono il feto alla placenta sono contenuti nel cordone ombelicale, talvolta alcuni di tali vasi si trovano nelle membrane che circondano il feto, nella zona fra il feto e l’apertura cervicale, si parla allora di vasi previ. Con la rottura delle membrane, di solito poco prima dell’inizio del travaglio, questi vasi sanguigni possono lacerarsi, provocando una considerevole perdita di sangue dal feto. Se il sanguinamento è grave, il feto può morire e la madre può subire complicanze a causa della perdita massiva di sangue.

Che cosa sono i vasi previ?

Nei vasi previ le membrane che contengono i vasi sanguigni che collegano il feto alla placenta attraversano l’ingresso del canale del parto (apertura della cervice). Con la rottura delle membrane (poco prima dell’inizio del travaglio), questi vasi sanguigni possono lacerarsi.

Sintomi dei vasi previ

Di solito non provocano dolore, ma sanguinamento vaginale alla rottura delle membrane, di solito subito dopo l’inizio del travaglio. Spesso la frequenza cardiaca del feto risulta rallentata.

Diagnosi dei vasi previ

  • Ecografia

Si sospettano i vasi previ allorché l’ecografia di routine all’inizio della gravidanza evidenzia certe anomalie della placenta o se la frequenza cardiaca del feto è anomala. L’ecografia, eseguita di solito mediante un dispositivo inserito in vagina (la cosiddetta ecografia transvaginale) può evidenziare i vasi sanguigni che attraversano l’apertura della cervice o sono in sua prossimità, confermando la diagnosi.

Trattamento dei vasi previ

  • Monitoraggio del feto

  • Parto cesareo

Se i vasi previ vengono diagnosticati prima del parto, i medici di solito eseguono un non stress test una o due volte alla settimana a partire dalla 28º o 30º settimana di gestazione, per controllare il benessere del feto. I medici possono consigliare il ricovero della donna intorno alle 30-34 settimane di gestazione o 1 o 2 settimane prima del parto programmato, in modo da poter tenere il feto sotto stretta osservazione.

La madre di solito riceve un corticosteroide per favorire la maturazione dei polmoni del feto.

Se i vasi previ non provocano complicanze, i medici spesso pianificano il parto tra le 34 e le 37 settimane di gestazione. Tuttavia, il parto può essere anticipato se la donna o il feto sono in pericolo.

Il parto è sempre cesareo.

È necessario il parto cesareo d’urgenza se

  • Il sanguinamento vaginale continua.

  • Le membrane si sono rotte.

  • Il feto o la madre sono in pericolo.