L'infarto del midollo spinale è generalmente causato da un'ischemia originata a livello di un'arteria extravertebrale. I sintomi comprendono mal di schiena improvviso e intenso, immediatamente seguito da debolezza e flaccidità degli arti bilaterali e perdita di sensibilità, rapidamente progressiva, soprattutto di quella termo-dolorifica. La diagnosi viene fatta mediante RM. La terapia è generalmente di supporto.
(Vedi anche Panoramica sulle malattie del midollo spinale.)
Il principale apporto vascolare per il terzo posteriore del midollo spinale è costituito dalle arterie spinali posteriori; i due terzi anteriori sono vascolarizzati dall'arteria spinale anteriore. L'arteria spinale anteriore ha solo alcuni rami afferenti nella porzione cervicale superiore e un solo grande vaso afferente (arteria di Adamkiewicz) nel tratto toracico inferiore. Le arterie affluenti originano dall'aorta.
Dato che la circolazione collaterale per le arterie spinali anteriori è esigua in alcune regioni, alcuni segmenti midollari (p. es., quelli intorno al 2o-4o segmento toracico) sono particolarmente esposti all'ischemia. Una lesione a carico di un'arteria extraspinale afferente o dell'aorta (p. es., dovuta ad aterosclerosi, dissezione, o clampaggio durante un intervento chirurgico) provoca un infarto più frequentemente rispetto a malattie intrinseche delle arterie spinali. La trombosi è una causa infrequente, mentre la poliarterite nodosa è una causa rara.
Sintomatologia dell'infarto del midollo spinale
Il primo sintomo dell'infarto del midollo spinale è di solito il dolore improvviso alla schiena con senso di costrizione che s'irradia a cinta, seguito entro alcuni minuti da ipostenia flaccida segmentaria bilaterale e da perdita della sensibilità. La sensibilità termo-dolorifica è alterata in maniera asimmetrica. L'arteria spinale anteriore è frequentemente colpita, causando una sindrome midollare anteriore (vedi tabella Sindromi midollari). Il senso di posizione e la sensibilità vibratoria, condotti dai cordoni posteriori, e, spesso, la sensibilità tattile superficiale, sono relativamente risparmiati.
Se l'infarto è piccolo e colpisce primariamente il tessuto più distante dal sito di occlusione arteriosa (verso il centro del midollo spinale) è possibile che si sviluppi una sindrome midollare centrale (vedi tabella Sindromi midollari).
I deficit neurologici possono in parte regredire dopo i primi giorni.
Diagnosi dell'infarto midollare
RM
L'infarto è sospettato quando insorge improvvisamente un grave dolore dorsale e si sviluppano deficit caratteristici.
La diagnosi di infarto del midollo spinale viene effettuata tramite RM. Se la RM non è disponibile. Si può eseguire una mielo-TC.
La mielite acuta trasversa, la compressione del midollo spinale e le patologie demielinizzanti possono causare segni simili ma sono di solito più graduali all'esordio e sono escluse dalla RM e dall'analisi del liquido cerebrospinale.
Trattamento dell'infarto midollare
Terapia di supporto
Occasionalmente, la causa dell'infarto (p. es., dissezione aortica, poliarterite nodosa) può essere trattata, ma spesso l'unico trattamento possibile è quello di supporto.
Punti chiave
L'infarto del midollo spinale deriva da una lesione a carico di un'arteria extraspinale afferente o dell'aorta (p. es., dovuta ad aterosclerosi, dissezione, o clampaggio durante un intervento chirurgico) più frequentemente che da un disturbo intrinseco dell'arteria spinale.
Causa un dolore improvviso alla schiena con senso di costrizione che s'irradia a cinta, seguito entro alcuni minuti da ipostenia flaccida segmentaria bilaterale e da perdita della sensibilità; il dolore e la sensibilità termica sono sproporzionatamente alterati.
Una sindrome midollare centrale è anche possibile.
Diagnostica usando la RM.
Se possibile, trattare la causa; in caso contrario, trattamento di supporto.