Gli antigeni tumore-associati possono aiutare nella diagnosi di vari tumori e talvolta determinare la risposta alla terapia o la recidiva (1). Un marcatore tumorale ideale dovrebbe
Essere rilasciato solo dal tessuto tumorale
Essere specifico per un determinato tipo di tumore
Essere rilevabile a bassi livelli di carico di cellule tumorali
Avere una relazione diretta con il carico delle cellule tumorali
Essere presente in tutti i pazienti con il tumore
Malgrado la maggior parte dei tumori rilasci macromolecole antigeniche individuabili nel sangue, nessun marker tumorale ha tutti i requisiti caratteristici per fornire sufficiente specificità o sensibilità da essere usato per la diagnosi precoce o in programmi di screening di massa dei tumori.
L'antigene carcinoembrionario è un complesso proteico-polisaccaridico presente nel carcinoma del colon e nell'intestino, nel pancreas e nel fegato di feti sani. I livelli ematici di CEA sono aumentati nei pazienti con carcinoma del colon, ma la specificità è relativamente bassa, poiché risultati positivi si possono avere anche nei forti fumatori di sigarette (≥ 20 pacchi-anno), nei pazienti affetti da cirrosi, da colite ulcerosa o da altre neoplasie (p. es., della mammella, del pancreas, della vescica, dell'ovaio, della cervice). Il monitoraggio dei livelli di antigeni carcinoembrionario può essere utile per evidenziare recidive dopo l'asportazione di un tumore se il paziente aveva inizialmente alti livelli di antigene carcinoembrionario, e per poter fornire stime prognostiche più precise con la stadiazione.
L'alfa-fetoproteina, un prodotto normale delle cellule epatiche fetali, è presente anche nel siero di pazienti con carcinoma epatocellulare, tumori non-seminomatosi delle cellule germinali e, frequentemente, nel carcinoma embrionario del testicolo e dell'ovaio. I livelli di tale proteina a volte sono utili per stimare la prognosi o, più raramente, per la diagnosi.
La subunità beta della gonadotropina corionica umana (beta-hCG), misurata mediante dosaggio immunologico, è il marker clinicamente più importante nelle donne con neoplasia trofoblastica gestazionale, un insieme di malattie che comprende la mola idatiforme, la neoplasia trofoblastica gestazionale non metastatica e la neoplasia trofoblastica gestazionale metastatica e in circa i due terzi degli uomini con carcinoma embrionario del testicolo o con coriocarcinoma. La subunità beta è dosata poiché è specifica della hCG. Questo marker è presente a bassi livelli nelle persone sane. I livelli sono elevati durante la gravidanza.
L'antigene prostatico specifico, una glicoproteina localizzata nelle cellule epiteliali dei dotti della ghiandola prostatica, può essere evidenziata in basse concentrazioni nel siero di uomini sani. Utilizzando un appropriato limite superiore di normalità, il dosaggio con anticorpi monoclonali rileva livelli sierici elevati di antigene prostatico specifico (PSA) in circa il 90% dei pazienti con cancro alla prostata in fase avanzata, anche in assenza di malattia metastatica già evidente. È più sensibile della fosfatasi acida prostatica. Tuttavia, poiché l'antigene prostatico specifico (PSA) è elevato in altre condizioni (p. es., iperplasia prostatica benigna, prostatite, recente operazione chirurgica sul tratto genitourinario), è meno specifico. L'antigene prostatico specifico può essere usato per monitorare la recidiva dopo che il carcinoma prostatico è stato diagnosticato e trattato.
Il CA 125 è utile clinicamente per la diagnosi e per monitorare la terapia del carcinoma ovarico, anche se ogni processo infiammatorio peritoneale e alcuni altri tumori possono aumentarne i livelli.
La beta-2-microglobulina è spesso elevata nel mieloma multiplo e in alcuni linfomi. Il suo impiego principale è per la prognosi.
Il CA 19-9 era stato originariamente sviluppato per evidenziare la presenza di cancro del colon-retto, ma si è dimostrato più sensibile per il carcinoma pancreatico. Viene usato principalmente per giudicare la risposta alla terapia nei pazienti che presentano tumori pancreatici in fase avanzata. Il CA 19-9 può anche essere elevato in caso di altri tumori gastrointestinali, particolarmente in caso di tumore delle vie biliari e in caso di alcune patologie colestatiche e benigne della via biliare.
Il CA 15-3 e il CA 27-29 sono elevati nella maggior parte dei pazienti con carcinoma mammario metastatico. Essi possono essere elevati anche in altre condizioni. Questi marker sono utilizzati principalmente per monitorare la risposta alla terapia.
La cromogranina A viene impiegata come marker per i carcinoidi e altri tumori neuroendocrini. La sensibilità e la specificità per i tumori neuroendocrini può superare il 75% e l'accuratezza diagnostica è più alta nelle forme diffuse che con tumori localizzati (2). I livelli possono essere elevati in altri tipi di tumore, come quello al polmone e alla prostata e in alcuni disturbi benigni (p. es., ipertensione primaria, malattia renale cronica, gastrite cronica atrofica).
La tireoglobulina è prodotta dalla tiroide e può essere elevata in presenza di varie malattie tiroidee. È usata principalmente come un indicatore dopo tiroidectomia totale per evidenziare un tumore tiroideo ricorrente e per monitorare la risposta al trattamento nel carcinoma tiroideo metastatico.
La TA-90 è una subunità altamente immunogenica di un antigene associato alle neoplasie urinarie che è presente in più del 70% dei melanomi (3); dei sarcomi dei tessuti molli; e dei carcinomi della mammella, del colon e del polmone. Alcuni studi hanno dimostrato che i livelli di TA-90 possono predire accuratamente la sopravvivenza e la presenza subclinica della malattia dopo asportazione chirurgica di un melanoma (4).
Riferimenti
1.Passaro A, Al Bakir M, Hamilton EG, et al: Cancer biomarkers: Emerging trends and clinical implications for personalized treatment. Cell 187(7):1617–1635, 2024. doi:10.1016/j.cell.2024.02.041
2. Kanakis G, Kaltsas G: Biochemical markers for gastroenteropancreatic neuroendocrine tumours (GEP-NETs). Best Pract Res Clin Gastroenterol 26(6):791–802, 2012. doi:10.1016/j.bpg.2012.12.006
3. Kelley MC, Jones RC, Gupta RK, et al: Tumor-associated antigen TA-90 immune complex assay predicts subclinical metastasis and survival for patients with early stage melanoma. Cancer 83(7):1355–1361, 1998. doi:10.1002/(sici)1097-0142(19981001)83:7<1355::aid-cncr12>3.0.co;2-3
4. Kelley MC, Gupta RK, Hsueh EC, Yee R, Stern S, Morton DL: Tumor-associated antigen TA90 immune complex assay predicts recurrence and survival after surgical treatment of stage I-III melanoma. J Clin Oncol 19(4):1176–1182, 2001. doi:10.1200/JCO.2001.19.4.1176