Panoramica sulle infezioni da Enterovirus

DiKevin Messacar, MD, PhD, University of Colorado Department of Pediatrics, Section of Infectious Diseases
Revisionato/Rivisto set 2024
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I fatti in Breve

Gli enterovirus sono un gruppo di virus. Le infezioni enterovirali colpiscono molte parti dell’organismo e possono essere provocate da uno qualunque dei numerosi diversi ceppi di enterovirus.

  • Le infezioni enterovirali possono essere causate da ceppi diversi di questo gruppo di virus.

  • I sintomi delle infezioni enterovirali includono febbre, cefalea, problemi respiratori, mal di gola e talvolta ulcere della bocca o eruzioni cutanee.

  • I medici formulano la diagnosi basandosi sulla sintomatologia ed esaminando pelle e bocca.

  • Il trattamento delle infezioni enterovirali mira ad attenuare i sintomi.

Gli enterovirus comprendono numerosi ceppi di coxsackievirus, echovirus, enterovirus e poliovirus. Le infezioni da enterovirus sono più comuni nelle regioni con climi temperati, soprattutto in estate e in autunno. Le infezioni sono altamente contagiose e colpiscono in genere molte persone in una comunità, raggiungendo a volte proporzioni epidemiche. Le infezioni enterovirali sono più comuni tra i bambini.

Trasmissione

Gli enterovirus si diffondono (trasmettono) in vari modi. La trasmissione avviene attraverso:

  • Ingestione di alimenti o acqua contaminati dalle feci di una persona infetta

  • Contatto diretto con una superficie contaminata e successivo contatto delle mani con la bocca

  • Inalazione di goccioline contaminate disperse nell’aria

Le superfici possono essere contaminate dalla saliva di una persona infetta o dalle goccioline emesse da una persona infetta con gli starnuti o la tosse.

Sintomi delle infezioni da Enterovirus

Le difese immunitarie dell’organismo bloccano molte infezioni enterovirali e di conseguenza i sintomi sono scarsi o assenti. In alcuni casi si sviluppa una sintomatologia respiratoria che assomiglia a quella del raffreddore comune. Sporadicamente si presenta una polmonite virale.

Talvolta gli enterovirus sopravvivono all’attacco delle difese immunitarie e raggiungono il flusso sanguigno provocando febbre, cefalea, mal di gola e in alcuni casi vomito e diarrea. Le persone spesso chiamano queste malattia “influenza estiva”, sebbene solo l’infezione da virus dell’influenza (che non è un enterovirus) causi effettivamente l’influenza.

Alcuni ceppi di enterovirus provocano un’eruzione cutanea generalizzata, non pruriginosa o ulcere all’interno della bocca. Questo tipo di malattia è senza dubbio l’infezione da enterovirus più comune. Raramente, l’enterovirus progredisce da questo stadio attaccando un particolare organo. Il virus può colpire diversi organi e i sintomi e la gravità della malattia dipendono dall’organo specifico interessato.

Diagnosi delle infezioni da Enterovirus

  • Valutazione medica

Per diagnosticare le infezioni enterovirali, i medici esaminano eventuali eruzioni cutanee o ulcere. Possono eseguire analisi del sangue o inviare in laboratorio dei campioni di materiale prelevato da gola, feci o liquido cerebrospinale per la coltura e le analisi.

Trattamento delle infezioni da enterovirus

  • Attenuazione dei sintomi

Non esistono trattamenti per curare le infezioni da enterovirus. Il trattamento delle infezioni enterovirali mira ad attenuare i sintomi.

In genere le infezioni da enterovirus guariscono completamente ma possono essere letali se colpiscono il cuore o il sistema nervoso centrale.

Malattie causate dagli enterovirus

Le seguenti malattie sono causate quasi esclusivamente dagli enterovirus:

Altre malattie, come la meningite asettica, l’encefalite, la miopericardite e la congiuntivite emorragica possono essere causate da enterovirus o da altri microrganismi.

Meningite asettica

La meningite è un’infiammazione degli strati di tessuto che rivestono il cervello e il midollo spinale (meningi) e dello spazio pieno di liquido tra le meningi (spazio subaracnoideo). La meningite asettica è quella causata da qualsiasi fattore diverso dai batteri, che sono la causa tipica di meningite. Questa malattia è più comune tra i lattanti e i bambini.

La forma causata da un enterovirus causa raramente eruzione cutanea; provoca invece febbre, forte cefalea, vomito, rigidità a livello del collo e sensibilità alla luce. In rari casi, nei bambini può svilupparsi anche un’infezione cerebrale virale (encefalite).

Encefalite

L’encefalite è un’infiammazione del cervello che può causare febbre, vomito, cefalea, stato confusionale, debolezza, convulsioni e coma.

Mielite flaccida acuta (MFA)

L’enterovirus D68 causa una malattia polmonare dei bambini che solitamente assomiglia al raffreddore. I bambini presentano secrezione nasale, tosse e sensazione di malessere generale, tipicamente con febbre che, se presente, è molto lieve. Alcuni bambini, soprattutto quelli asmatici, manifestano sintomi più gravi come respiro sibilante e difficoltà respiratorie. Anche gli adulti possono essere contagiati, ma tendono ad avere pochi o nessun sintomo.

Nel 2014, 2016 e 2018 si è assistito a un aumento delle malattie gravi causate dall’enterovirus D68. Alcuni dei bambini contagiati presentavano distress respiratorio grave. Inoltre, in alcuni bambini l’infezione ha interessato il midollo spinale, causando debolezza o paralisi di un braccio o di una gamba, una condizione chiamata mielite flaccida acuta (MFA). Alcuni bambini sono morti durante ogni picco di infezioni (vedere anche Centers for Disease Control and Prevention (CDC): Acute Flaccid Myelitis [CDC: Mielite flaccida acuta]).

Pleurodinia epidemica (malattia di Bornholm)

La pleurodinia epidemica è più comune tra i bambini e colpisce i muscoli del torace, causando forte dolore, spesso su un solo lato del torace inferiore o dell’addome superiore, rendendo difficile la respirazione. Tra gli altri sintomi comuni della pleurodinia epidemica ci sono febbre e spesso cefalea e mal di gola.

I sintomi generalmente si attenuano in 2-4 giorni ma possono ricomparire entro qualche giorno e protrarsi o ripresentarsi per diverse settimane.

Congiuntivite emorragica

La congiuntivite emorragica comporta infiammazione degli occhi ed è più comune nelle regioni tropicali. Le palpebre si gonfiano rapidamente e la malattia può dar luogo a un sanguinamento (emorragia) sotto la membrana trasparente che riveste la parte bianca dell’occhio (congiuntiva), facendo arrossare l’occhio. L’infezione può anche contagiare lo strato curvo e trasparente prospiciente la pupilla (la cornea), causando dolore oculare, lacrimazione e dolore da esposizione alla luce intensa. A seconda del virus che causa la malattia, i soggetti raramente sviluppano un breve periodo di debolezza o di paralisi alle gambe.

La guarigione avviene solitamente nel giro di 1-2 settimane.

Erpangina

L’erpangina colpisce più comunemente i lattanti e i bambini. I bambini sviluppano improvvisamente febbre e mal di gola, cefalea, perdita dell’appetito e, frequentemente, dolori al collo. I lattanti possono avere vomito. Entro due giorni dalla comparsa della malattia, si sviluppano dei rigonfiamenti grigiastri all’interno della bocca e della gola, che evolvono in ulcere dolorose che guariscono in 1-7 giorni. Poiché inghiottire è doloroso, i lattanti e i bambini colpiti possono diventare disidratati.

Un modo semplice ed efficace per prevenire la diffusione dell’erpangina è il lavaggio delle mani. Chi si prende cura dei bambini deve lavarsi le mani dopo aver cambiato i pannolini ed evitare il contatto con le ferite cutanee aperte e la saliva del bambino.

Nonostante il nome, questa malattia enterovirale non ha nulla a che vedere con il problema cardiaco chiamato angina né con le infezioni da herpesvirus.

Infezioni nel neonato

Talvolta la madre passa l’enterovirus al figlio durante il parto. Di solito, dopo diversi giorni dalla nascita, il neonato contagiato sviluppa una malattia generalizzata grave simile alla sepsi. Si presentano febbre, forte sonnolenza e sanguinamento, e il virus può danneggiare parzialmente molti organi e tessuti, determinando un’insufficienza multiorgano (compresa l’insufficienza cardiaca).

I neonati possono recuperare nel giro di poche settimane, ma può verificarsi il decesso, soprattutto in presenza di insufficienza cardiaca o di danni gravi ad altri organi.

Miopericardite

La miopericardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco (miocardio) e/o della membrana che ricopre il cuore (pericardio).

L’infezione cardiaca può manifestarsi a qualsiasi età, ma nella maggior parte dei casi insorge tra i 20 e i 39 anni. Possono presentarsi dolore toracico, alterazioni del ritmo cardiaco, insufficienza cardiaca o morte improvvisa. Di solito si raggiunge la guarigione completa, ma in alcuni casi si sviluppa un problema cardiaco chiamato cardiomiopatia dilatativa.

I neonati che ne soffrono alla nascita (miocardite neonatale) presentano febbre e insufficienza cardiaca; quest’ultima causa difficoltà respiratoria e scarsa alimentazione. Molti neonati muoiono.