L’assunzione di dosi molto elevate di integratori di vitamina D può causare tossicità da vitamina D.
La tossicità da vitamina D causa elevati livelli di calcio nel sangue.
I soggetti affetti da tossicità da vitamina D possono perdere l’appetito, mostrare sintomi di nausea, vomito e sentirsi deboli e nervosi.
La tossicità viene diagnosticata misurando i livelli di calcio e vitamina D nel sangue.
Il trattamento prevede la sospensione degli integratori di vitamina D e l’assunzione di liquidi e a volte di farmaci.
(Vedere anche Panoramica sulle vitamine.)
L’assunzione quotidiana di dosi molto elevate di vitamina D, ad esempio una dose 60-100 volte superiore alla dose giornaliera raccomandata (RDA) per diversi mesi, può causare tossicità e alti livelli di calcio nel sangue (ipercalcemia). I livelli di calcio aumentano perché quando i livelli di vitamina D sono alti, avviene quanto segue:
La quantità di tessuto osseo degradato è maggiore rispetto alla quantità di osso riformato. (Di norma le ossa sono continuamente degradate e riformate, un processo detto rimodellamento, per adattarsi alle richieste variabili a cui sono sottoposte.) Di conseguenza, il calcio viene rilasciato dall’osso nel torrente ematico.
Nell’intestino viene assorbito più calcio dagli alimenti.
La vitamina D può essere utilizzata per trattare psoriasi, ipoparatiroidismo e osteodistrofia renale. Non è stato dimostrato che prolunghi l’aspettativa di vita o che prevenga la leucemia e i tumori di mammella, prostata, colon o di altro tipo. L’integrazione di vitamina D non tratta o previene efficacemente la depressione o le cardiopatie e ha scarsi effetti sulla prevenzione delle infezioni respiratorie acute (come la polmonite o il raffreddore comune). L’assunzione della dose giornaliera raccomandata combinata di vitamina D e di calcio può ridurre leggermente il rischio di cadute nei soggetti con carenza di vitamina D, soprattutto in quelli ricoverati in strutture assistenziali. Tuttavia, dosi elevate di vitamina D possono aumentare il rischio di fratture.
Sintomi dell’eccesso di vitamina D
I sintomi iniziali della tossicità da vitamina D sono perdita dell’appetito, nausea e vomito, seguiti da debolezza, nervosismo e ipertensione arteriosa.
Dati gli elevati livelli di calcio, quest’ultimo può depositarsi in tutto l’organismo, soprattutto nei reni, nei vasi sanguigni, nei polmoni e nel cuore. I reni possono subire danni e disfunzioni permanenti che portano all’insufficienza renale.
Diagnosi dell’eccesso di vitamina D
Esami del sangue
In genere, viene posta una diagnosi di eccesso di vitamina D quando gli esami del sangue riscontrano un elevato livello di calcio in un soggetto che assume dosi elevate di vitamina D. Il medico misura inoltre il livello di vitamina D nel sangue.
Trattamento dell’eccesso di vitamina D
Interrompere gli integratori di vitamina D
Liquidi somministrati per via endovenosa
Farmaci
Il trattamento della tossicità da vitamina D prevede la sospensione degli integratori di vitamina D per controbilanciare gli effetti dell’elevato livello di calcio nel sangue. I liquidi vengono somministrati per via endovenosa, in base alle necessità.
Sono prescritti farmaci come corticosteroidi o bifosfonati per sopprimere il rilascio di calcio dalle ossa.