Ipotermia nei neonati

DiArcangela Lattari Balest, MD, University of Pittsburgh, School of Medicine
Revisionato/Rivisto nov 2023
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

L'ipotermia è definita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come una temperatura interna < 36,5° C. Nei neonati prematuri, l'ipotermia aumenta la morbilità e la mortalità. L'ipotermia può essere puramente ambientale o rappresentare una malattia intercorrente (p. es., sepsi). Mantenere una temperatura ambientale appropriata nella sala parto o nella sala operatoria è fondamentale per prevenire l'ipotermia neonatale. I neonati ipotermici devono essere riscaldati e qualsiasi condizione sottostante deve essere diagnosticata e trattata.

La normale temperatura rettale nei nati a termine e nei pretermine è 36,5-37,5° C. Sebbene l'ipotermia è una temperatura interna < 36,5° C, può esserci stress da freddo a temperature più elevate ogni volta che la perdita di calore necessita di un aumento della produzione di calore metabolico.

Fisiopatologia dell'ipotermia nei neonati

L'equilibrio termico è influenzato dall'umidità relativa, dal flusso d'aria, dal contatto diretto con le superfici fredde, dalla vicinanza di oggetti freschi e dalla temperatura dell'aria ambiente. I neonati sono predisposti a una rapida perdita di calore e alla conseguente ipotermia a causa della superficie elevata in rapporto al volume, che è perfino più alto nei neonati di peso molto basso alla nascita. Ci sono diversi meccanismi per la perdita di calore:

  • Perdita di calore radiante: la cute nuda è esposta a un ambiente contenente oggetti più freddi.

  • Perdita di calore da evaporazione: i neonati sono bagnati di liquido amniotico.

  • Perdita di calore conduttivo: i neonati vengono posti a contatto con una superficie o un oggetto freddi.

  • Perdita di calore convettivo: un flusso d'aria ambiente più fredda porta via calore dal neonato.

Uno stress da freddo prolungato e non riconosciuto può determinare un dispendio energetico per produrre calore, impedendo l'accrescimento. I neonati hanno una risposta metabolica al raffreddamento che coinvolge la termogenesi chimica ("senza brividi") attraverso una scarica di noradrenalina dal sistema nervoso simpatico nel grasso bruno. Questo tessuto specializzato del neonato, situato nella regione nucale, tra le scapole e intorno al rene e ai surreni, risponde con una lipolisi seguita da ossidazione e riesterificazione degli acidi grassi rilasciati. Queste reazioni producono localmente calore e un aumentato flusso ematico al grasso bruno aiuta a trasportare il calore prodotto al resto del corpo del neonato. Questa reazione incrementa il metabolismo e il consumo di ossigeno di 2-3 volte. Così, nei neonati con insufficienza respiratoria (p. es., il prematuro con sindrome da distress respiratorio), il freddo può anche indurre a ipossia tissutale e danno neurologico. L'attivazione delle riserve di glicogeno può causare iperglicemia transitoria. L'ipotermia persistente può causare ipoglicemia e acidosi metabolica e aumenta il rischio di insorgenza di sepsi tardiva e di mortalità.

Nonostante i loro meccanismi di compensazione, i neonati, in particolare i neonati di basso peso alla nascita, hanno limitate capacità di termoregolazione e sono soggetti a ridurre la temperatura interna. Anche prima che la temperatura diminuisce, lo stress da freddo si verifica quando la perdita di calore richiede un aumento della produzione di calore metabolico.

L'ambiente termico neutro (termotolleranza) è la zona di temperatura ottimale per i neonati; è definito come la temperatura ambientale a cui le richieste metaboliche (e quindi il consumo calorico) per mantenere la temperatura corporea nella norma (da 36,5 a 37,5° C rettale) sono le più basse. La specifica temperatura ambientale richiesta per mantenere la termoneutralità dipende dal fatto che il neonato sia bagnato (p. es., dopo il parto o dopo il bagno) o vestito, dal suo peso, dalla sua età gestazionale e dalla sua età in giorni e ore.

Eziologia dell'ipotermia nei neonati

L'ipotermia può essere dovuta a fattori ambientali, disturbi che compromettono la termoregolazione (p. es., sepsi, emorragia endocranica, sospensione di un farmaco), o a una loro combinazione.

I fattori di rischio per l'ipotermia comprendono; la prematurità, il parto in un'area con una temperatura ambientale inferiore ai livelli raccomandati, ipertensione materna, parto cesareo e basso indice di Apgar.

Trattamento dell'ipotermia nei neonati

  • Riscaldamento del neonato in un'incubatrice o mediante lampada radiante

L'ipotermia viene trattata con il riscaldamento del neonato in un'incubatrice o mediante lampada radiante. Il neonato deve essere monitorato e trattato a seconda delle necessità per ipoglicemia, ipossia e apnea. Le condizioni sottostanti come sepsi, sospensione del farmaco o emorragia endocranica richiedono una terapia specifica.

Prevenzione dell'ipotermia nei neonati

Mantenere una temperatura ambientale appropriata è il passo più importante nella prevenzione dell'ipotermia nei neonati. L'OMS raccomanda che la temperatura della sala parto sia compresa almeno tra 25 e 28° C e che i neonati siano immediatamente asciugati e posti in contatto pelle a pelle con la madre e coperti. (Vedi anche the World Health Organization's practical guide to thermal protection of the newborn.)

I neonati prematuri che sono ipotermici quando vengono ricoverati nell'unità di terapia intensiva neonatale hanno un'aumentata morbilità e mortalità; è stato riscontrato che l'aumento della temperatura nella sala parto e nella sala operatoria riduce l'incidenza dell'ipotermia all'ammissione nell'unità di terapia intensiva neonatale. Pertanto, l'American Academy of Pediatrics e l'American Heart Association raccomandano che le sale parto e le sale operatorie in cui i neonati prematuri vengono partoriti abbiano una temperatura compresa tra 23 e 25° C (1). Poiché l'innalzamento della temperatura ambiente solo quando è previsto il parto può consentire la perdita di calore radiante per raffreddare le superfici e la perdita di calore per convezione causata da un flusso d'aria rapido, la stanza deve essere mantenuta alla temperatura raccomandata continuamente.

Al momento della nascita, i neonati devono essere immediatamente asciugati e poi fasciati (compresa la testa) in un lenzuolino caldo per prevenire perdite evaporative, conduttive, e convettive. Per un neonato prematuro, il posizionamento in un sacchetto di polietilene immediatamente dopo il parto è stato trovato utile ad aiutare a mantenere la temperatura del neonato; alcuni medici non asciugano il bambino prima di metterlo nel sacchetto perché l'aumentata umidità può essere utile (2).

Un neonato esposto per rianimazione o osservazione deve essere posto sotto un riscaldatore radiante senza nulla che blocchi il calore al neonato, come una coperta, per evitare perdite radianti. I neonati sofferenti devono essere mantenuti in ambiente termicamente neutro per ridurre il metabolismo al minimo. La giusta temperatura dell'incubatrice varia a seconda del peso alla nascita, dell'età postnatale e dell'umidità nell'incubatore. In alternativa, il riscaldamento può essere guidato con un servomeccanismo regolato per mantenere la temperatura cutanea a 36,5° C.

Riferimento relativo alla prevenzione

  1. 1. Weiner GM, ed: Textbook of Neonatal Resuscitation, ed. 8. Itasca, American Academy of Pediatrics, 2021.

  2. 2. Oatley HK, Blencowe H, Lawn JE: The effect of coverings, including plastic bags and wraps, on mortality and morbidity in preterm and full-term neonates. J Perinatol 36(Suppl 1):S82–S88, 2016. doi: 10.1038/jp.2016.35

Punti chiave

  • I neonati, in particolare i neonati di peso molto basso alla nascita, sono sensibili all'ipotermia ambientale; i disturbi che compromettono la termoregolazione (p. es., un'emorragia endocranica, sepsi) ne aumentano il rischio.

  • La temperatura ambiente ottimale per neonati è quella alla quale il consumo di calore necessario per mantenere la temperatura corporea normale, tipicamente tra 36,5° C e 37,5° C è minimo.

  • Riscaldare i neonati in un'incubatrice o sotto un riscaldatore radiante e trattare tutte le condizioni sottostanti.

  • Prevenire l'ipotermia mantenendo una temperatura ambientale opportunamente calda nelle aree di cura dei neonati, asciugando immediatamente il neonato e poi fasciare i neonati a termine o collocare i neonati prematuri in un sacchetto di polietilene.

Per ulteriori informazioni

Le seguenti risorse in lingua inglese possono essere utili. Si noti che il Manuale non è responsabile per il contenuto di questa risorsa.

  1. World Health Organization (WHO): Thermal protection of the newborn: A practical guide

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