La polmonite eosinofila acuta è un disturbo a eziologia sconosciuta caratterizzato dalla rapida infiltrazione eosinofila dell'interstizio polmonare.
(Vedi anche Panoramica sulle pneumopatie eosinofile.)
Al contrario della polmonite eosinofila cronica, la polmonite eosinofila acuta è una malattia acuta che di solito non si ripresenta. La sua incidenza e la sua prevalenza sono sconosciute. La polmonite eosinofila acuta può insorgere a qualsiasi età, ma colpisce il più delle volte pazienti tra 20 e 40 anni di età, con un rapporto maschi-femmine di 2:1.
La causa è sconosciuta, ma la polmonite eosinofila acuta può essere una reazione da ipersensibilità a un antigene inalato non identificato in una persona altrimenti sana. Può essere coinvolta l'esposizione al fumo di sigaretta o di altra origine.
Sintomatologia della polmonite eosinofila acuta
La polmonite eosinofila acuta provoca una patologia acuta febbrile di breve durata (solitamente < 7 giorni). I sintomi sono la tosse non produttiva, la dispnea, il malessere, le mialgie, la sudorazione notturna e il dolore toracico pleuritico.
I segni comprendono la tachipnea, la febbre (spesso > 38,5° C), i crepitii inspiratori bibasali e, occasionalmente, i ronchi all'espirazione forzata.
I pazienti con polmonite eosinofila acuta frequentemente si presentano con insufficienza respiratoria acuta che richiede la ventilazione meccanica. Di rado, si può verificare uno shock da alterata distribuzione (iperdinamico).
Diagnosi della polmonite eosinofila acuta
TC ad alta risoluzione
Solitamente emocromo completo con differenziale del liquido pleurico (se presente) e prove di funzionalità respiratoria
Broncoscopia per il lavaggio broncoalveolare e a volte biopsia
La diagnosi di polmonite eosinofila acuta è sospettata nei pazienti con sintomi di polmonite acuta che progrediscono verso l'insufficienza respiratoria e non rispondono agli antibiotici. La diagnosi si basa sui risultati degli esami di routine e viene confermata dalla broncoscopia.
La polmonite eosinofila acuta è una diagnosi di esclusione e richiede l'assenza di cause note di polmonite eosinofila (p. es., farmaco- e tossina-indotta, elminti e funghi dovuti ad infezione, granulomatosi eosinofila con poliangioite, sindrome da ipereosinofilia, tumori).
L'emocromo con formula spesso non è in grado di rilevare un'eosinofilia marcata, eccetto che nella polmonite eosinofila cronica. I livelli della velocità di eritrosedimentazione (VES) e delle IgE sono elevati, ma non sono specifici.
La RX torace inizialmente può mostrare solo sottili opacità reticolari o a vetro smerigliato, spesso con linee B di Kerley. Alla presentazione possono essere osservate anche opacità alveolari isolate (circa 25% dei casi) o reticolari (circa 25% di casi). A differenza che nella polmonite eosinofila cronica, nella polmonite eosinofila acuta le opacità non sono caratteristicamente localizzate alla periferia del parenchima polmonare. In 2/3 dei pazienti si possono verificare piccoli versamenti pleurici, frequentemente bilaterali.
La TC ad alta risoluzione è sempre patologica, con opacità bilaterali, casuali, sparse a vetro smerigliato o reticolari.
L'esame del liquido pleurico mostra una marcata eosinofilia e pH elevato.
Le prove di funzionalità respiratoria non sono diagnostiche, ma spesso mostrano un processo restrittivo con ridotta capacità di diffusione del monossido di carbonio (DLCO).
Occorre eseguire una broncoscopia per il lavaggio broncoalveolare ed eventualmente la biopsia. Il liquido di lavaggio broncoalveolare spesso mostra un alto numero e un'elevata percentuale (> 25%) di eosinofili. Le caratteristiche istopatologiche più frequenti alla biopsia comprendono un'infiltrazione eosinofila con danno alveolare diffuso, acuto e organizzato, ma pochi pazienti sono stati sottoposti a biopsia polmonare.
Trattamento della polmonite eosinofila acuta
Corticosteroidi sistemici
Alcuni pazienti con polmonite eosinofila acuta migliorano spontaneamente. La maggior parte viene trattata con prednisone 40-60 mg per via orale 1 volta/die. In caso di pazienti con insufficienza respiratoria, si preferisce utilizzare il metilprednisolone 60-125 mg EV ogni 6 h.
La prognosi della polmonite eosinofila acuta solitamente è buona; la risposta ai corticosteroidi e la completa guarigione sono comuni. I versamenti pleurici si risolvono più lentamente rispetto alle opacità parenchimali.