La Kingella è un microrganismo Gram-negativo che colonizza l'orofaringe umano. Causano infezioni scheletriche, endocarditi, batteriemie e, raramente anche, polmoniti, epiglottiti, meningiti, ascessi e infezioni oculari. La diagnosi si basa sulla coltura. Il trattamento si basa sulla terapia antibiotica.
La Kingella, che appartiene alla famiglia di Neisseriaceae, è un coccobacillo Gram-negativo, corto, non mobile, facoltativo che si presenta in coppie o in piccole catene. I microrganismi sono a crescita lenta ed esigenti. La Kingella nell'uomo si può rintracciare in tutto l'orofaringe umano e raramente è causa di malattia nell'uomo.
Tra le specie appartenenti al genere Kingella, la Kingella kingae è il patogeno umano più comune; questi microrganismi frequentemente colonizzano le mucose dell'orofaringe. I bambini di età compresa tra 6 mesi e 4 anni hanno i più alti tassi di colonizzazione e di malattia invasiva causata da questo patogeno. K. kingae viene trasmessa da bambino a bambino attraverso uno stretto contatto personale (p. es., ngeli asili per bambini e asili nido). L'infezione presenta una distribuzione stagionale, con maggiore incidenza in autunno e in inverno.
Malattie provocate da Kingella
Le manifestazioni più frequenti dell'infezione da K. kingae sono
Infezioni dello scheletro (artrite settica, osteomielite)
L'infezione scheletrica più diffusa è l'artrite settica, che colpisce più frequentemente le grandi articolazioni, specialmente il ginocchio e la caviglia. Questa infezione si verifica a seguito di una diffusione ematogena occulta (1).
Nella maggior parte dei casi l'osteomielite colpisce le ossa degli arti inferiori. L'esordio è insidioso e la diagnosi è spesso tardiva. Può verificarsi l'invasione ematogena dei dischi intervertebrali (spondilodiscite) che è stata, il più delle volte descritta negli spazi intervertebrali lombari.
L'endocardite da Kingella è stata riportata in tutti i gruppi di età, ma è rara negli adulti. L'endocardite può colpire sia le valvole native che quelle protesiche. Kingella è un componente del cosiddetto gruppo HACEK (Haemophilus spp, Aggregatibacter actinomycetemcomitans, Cardiobacterium hominis, Eikenella corrodens, Kingella kingae), che comprende batteri Gram-negativi esigenti in grado di causare endocardite.
La batteriemia senza un altro nidus di infezione o endocardite è frequente nei bambini, ma rara negli adulti.
Alcune manifestazioni rare sono rappresentate dalla polmonite, epiglottite, meningite, ascessi e infezioni oculari.
Riferimento per le malattie causate da Kingella
1. Yagupsky P. Kingella kingae: carriage, transmission, and disease. Clin Microbiol Rev. 2015;28(1):54-79. doi:10.1128/CMR.00028-14
Diagnosi delle infezioni da Kingella
Esami colturali
La diagnosi richiede l'isolamento in laboratorio, dal sangue, dai liquidi o dai tessuti che si pensa possano essere infetti.
Trattamento delle infezioni da Kingella
Una penicillina o una cefalosporina
La Kingella generalmente è sensibile alla maggior parte delle penicilline e delle cefalosporine. Tuttavia, i test di sensibilità antimicrobica (antibiogrammi) sono raccomandati per guidare la terapia perché isolati rari possono produrrebeta-lattamasi TEM-1 (1). L'ampicillina/sulbactam o una cefalosporina di seconda o terza generazione sono raccomandati fino a quando la produzione di beta-lattamasi viene esclusa.
Altri farmaci utili comprendono gli aminoglicosidi, il trimetoprim/sulfametossazolo, le tetracicline, l'eritromicina ed i fluorochinoloni.
Riferimento relativo al trattamento
1. Banerjee A, Kaplan JB, Soherwardy A, et al. Characterization of TEM-1 β-Lactamase-Producing Kingella kingae Clinical Isolates. Antimicrob Agents Chemother. 2013;57(9):4300-4306. doi:10.1128/AAC.00318-13