Panoramica sulle epatiti virali acute

DiSonal Kumar, MD, MPH, Weill Cornell Medical College
Revisionato/Rivisto lug 2024
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

L'epatite virale acuta è un'infiammazione epatica diffusa causata da specifici virus epatotropi che hanno diverse modalità di trasmissione ed epidemiologia. Sebbene l'epatite virale acuta possa essere asintomatica, un prodromo virale aspecifico è spesso seguito da anoressia, nausea e spesso febbre o dolore al quadrante superiore destro. L'ittero può svilupparsi, tipicamente quando altri sintomi iniziano a risolversi. La maggior parte dei casi si risolve spontaneamente, ma alcuni progrediscono all'epatite cronica. Occasionalmente, l'epatite virale acuta progredisce fino all'insufficienza epatica acuta (che indica epatite fulminante). La diagnosi si basa sugli indici epatici e sui marker sierologici per identificare il virus. Una buona igiene e precauzioni universali possono prevenire l'epatite virale acuta. A seconda dello specifico virus, può essere possibile una profilassi pre- e post-esposizione, utilizzando vaccini o globuline sieriche. Il trattamento è solitamente di supporto.

(Vedi anche Cause di epatite e Epatite neonatale da virus dell'epatite B.)

L'epatite virale acuta è una malattia frequente a livello mondiale che ha diverse cause; ogni tipologia condivide caratteristiche cliniche, biochimiche e morfologiche. Il termine epatite virale acuta si riferisce spesso a un'infezione del fegato da parte di uno dei virus dell'epatite. Altri virus (p. es., virus di Epstein-Barr, virus della febbre gialla, cytomegalovirus) possono anche provocare epatite virale acuta, ma meno comunemente.

Eziologia delle epatiti virali acute

Sembrano essere responsabili della malattia almeno 5 virus specifici (vedi tabella Caratteristiche dei virus dell'epatite) per l'epatite virale acuta:

Probabilmente anche altri virus non identificati causano un'epatite virale acuta.

Tabella
Tabella

Sintomatologia dell'epatite virale acuta

Alcune manifestazioni dell'epatite acuta sono specifiche per ogni virus (vedi paragrafi dei singoli virus dell'epatite), e alcuni pazienti sono asintomatici, ma, in generale, l'infezione acuta tende a progredire secondo fasi prevedibili:

  • Periodo di incubazione: replicazione e diffusione asintomatica del virus (vedi tabella Caratteristiche dei virus dell'epatite).

  • Fase prodromica (pre-itterica): insorgono sintomi aspecifici; essi comprendono grave anoressia, malessere, nausea e vomito, insorgenza di repulsione per l'abitudine tabagica (nei fumatori) e, frequentemente, febbre o dolore al quadrante superiore destro dell'addome. Occasionalmente compaiono eruzioni orticarioidi e artralgie, specialmente nell'infezione da virus dell'epatite B.

  • Fase itterica: dopo 3-10 giorni, le urine divengono scure e si assiste alla comparsa di ittero. I sintomi sistemici spesso regrediscono e i pazienti si sentono meglio nonostante l'ittero ingravescente. Il fegato solitamente è ingrandito e dolorabile, ma il suo margine rimane morbido e liscio. Nel 15-20% dei pazienti è presente una lieve splenomegalia. L'ittero di solito raggiunge il picco entro 1-2 settimane.

  • Fase di recupero: durante questo periodo (2-4 settimane), l'ittero regredisce.

Solitamente l'appetito ritorna dopo la prima settimana di sintomi. L'epatite virale acuta si risolve in genere spontaneamente dopo 4-8 settimane dall'esordio dei sintomi.

L'epatite anitterica (epatite in assenza di ittero) si manifesta più frequentemente dell'epatite associata ad ittero in pazienti con infezione da virus dell'epatite C e nei bambini con infezione da virus dell'epatite A. Si manifesta come una malattia simil-influenzale lieve.

L'epatite riacutizzata si verifica in alcuni pazienti ed è caratterizzata da manifestazioni ricorrenti durante la fase della guarigione.

I segni della colestasi si possono sviluppare durante la fase itterica (epatite colestatica), ma di solito si risolvono. Quando persistono, causano ittero prolungato, elevazione della fosfatasi alcalina e prurito, nonostante la regressione generale dell'infiammazione.

Diagnosi dell'epatite virale acuta

  • Test epatici (elevazione di aspartato aminotransferasi (AST) e alanina aminotransferasi (ALT) in modo sproporzionato rispetto alla fosfatasi alcalina, di solito accompagnata da iperbilirubinemia)

  • Esami di sierologia virale

  • Misurazione della protrombina/rapporto internazionale normalizzato (INR)

Diagnosi iniziale di epatite acuta

L'epatite acuta deve prima essere differenziata da altre patologie che causano sintomi simili. Nella fase prodromica l'epatite può simulare diverse malattie virali aspecifiche ed è difficile da diagnosticare. I pazienti anitterici in cui si sospetta un'epatite sulla base dei fattori di rischio sono studiati inizialmente con il dosaggio degli indici di epatocitonecrosi, quali transaminasi, bilirubina e fosfatasi alcalina. L'epatite acuta si manifesta spesso nella fase itterica e così deve essere differenziata dalle altre patologie che provocano ittero (vedi figura Approccio diagnostico semplificato a una possibile epatite virale acuta).

L'epatite acuta può generalmente essere differenziata dalle altre cause di ittero da

  • I suoi marcati aumenti di aspartato aminotransferasi (AST) e alanina aminotransferasi (ALT): spesso ≥ 400 UI/L (6,68 microkat/L)

L'alanina aminotransferasi (ALT) in genere è più elevata dell'aspartato aminotransferasi (AST), ma i livelli assoluti sono scarsamente correlati con la gravità clinica. I valori aumentano precocemente nella fase prodromica, raggiungono un picco prima che l'ittero diventi della massima intensità e diminuiscono lentamente durante la fase di guarigione. La bilirubina in genere compare nelle urine prima dell'insorgenza dell'ittero. Nell'epatite acuta l'iperbilirubinemia è di entità variabile e i valori delle diverse frazioni non hanno alcun valore clinico. La fosfatasi alcalina è in genere solo moderatamente aumentata; un aumento marcato suggerisce una colestasi extraepatica e pone indicazione all'esecuzione di esami di imaging (p. es., ecografia).

In genere la biopsia epatica non è necessaria, a meno che la diagnosi sia incerta.

Se i risultati di laboratorio suggeriscono un'epatite acuta, in particolare se l'alanina aminotransferasi (ALT) e l'aspartato aminotransferasi (AST) sono > 1000 UI/L (16,7 microkat/L), si misurano il tempo di protrombina e il rapporto internazionale normalizzato (INR) per valutare la funzionalità epatica.

Le manifestazioni di encefalopatia porto-sistemica, associate a diatesi emorragica o il prolungamento del rapporto internazionale normalizzato (INR) suggeriscono un'insufficienza epatica acuta, che indica un'epatite fulminante.

Se si sospetta un'epatite acuta, gli sforzi sono diretti verso l'identificazione della sua causa. Un'anamnesi positiva per esposizione può fornire il solo indizio di epatite tossica o indotta da farmaci. L'anamnesi deve evidenziare anche l'eventuale presenza di fattori di rischio per l'epatite virale.

Una faringodinia prodromica e una linfoadenopatia diffusa suggeriscono la mononucleosi infettiva piuttosto che l'epatite virale.

Approccio diagnostico semplificato a una possibile epatite virale acuta

*Ottenere dati di laboratorio aggiuntivi relativi all'epatite A (vedi tabella Sierologia dell'epatite A), all'epatite B (vedi tabella Sierologia dell'epatite B) e all'epatite C (vedi tabella Sierologia dell'epatite C).

ALT = alanina aminotransferasi; Anti-HCV = anticorpi contro il virus dell'epatite C; AST = aspartato aminotransferasi; HBsAg = antigene di superficie dell'epatite B; IgM anti-HAV = anticorpi IgM contro il virus dell'epatite A.

Sierologia

Nei pazienti con segni che suggeriscono epatite virale acuta, vengono eseguiti i seguenti esami per lo screening dei virus dell'epatite A, B e C:

  • Anticorpi IgM anti-epatite A (IgM anti-epatite A)

  • Antigene di superficie dell'epatite B (HBsAg)

  • Anticorpi IgM anti-core dell'epatite B (IgM anti-HBc)

  • Anticorpi anti-epatite C

  • PCR (Polymerase Chain Reaction) dell'epatite C RNA (HCV-RNA)

In caso di positività di uno di questi parametri, possono essere necessari ulteriori esami sierologici per distinguere un'infezione acuta da una passata o cronica (vedi tabelle Sierologia dell'epatite A, Sierologia dell'epatite B e Sierologia dell'epatite C).

Se l'infezione da virus dell'epatite B sierologicamente confermata è grave, va dosato l'anti-epatite D.

Se il paziente ha viaggiato recentemente in un'area endemica o è immunodepresso, devono essere misurati, se l'esame è disponibile, gli anticorpi IgM anti-HEV (IgM anti-epatite E).

Biopsia

La biopsia di solito non è indicata, ma, se viene eseguita, di solito mostra quadri istopatologici simili indipendentemente dal virus specifico:

  • Perdita cellulare a focolaio

  • Necrosi epatocellulare acidofila

  • Infiltrato infiammatorio mononucleare

  • Evidenza istologica di rigenerazione

  • Conservazione della rete di reticolina

L'infezione da virus dell'epatite B può occasionalmente essere diagnosticata per la presenza di epatociti a vetro smerigliato (a causa del citoplasma ripieno dell'antigene di superficie dell'epatite B [HBsAg]) e tramite l'utilizzo di speciali colorazioni immunologiche per le componenti virali. Tuttavia, questi reperti sono inusuali nell'infezione da virus dell'epatite B acuta e molto più frequenti nell'infezione cronica da virus dell'epatite B.

Trattamento delle epatiti virali acute

  • Terapia di supporto

  • Trattamento dell'epatite C acuta, in parte per prevenire la trasmissione ad altri

Nessun trattamento attenua l'epatite acuta virale. L'alcol deve essere evitato perché può aumentare il danno epatico. Le limitazioni della dieta o dell'attività fisica, compreso il riposo a letto generalmente prescritto, non hanno alcuna base scientifica.

I pazienti con infezione acuta da virus dell'epatite C devono essere trattati con terapia antivirale al momento della diagnosi iniziale senza attendere la risoluzione spontanea al fine di prevenire la trasmissione a terzi. A causa dell'alta efficacia e sicurezza, gli stessi regimi che sono raccomandati per l'infezione cronica da virus dell'epatite C sono raccomandati per l'infezione acuta (1).

Per l'epatite colestatica, la colestiramina 8 g per via orale 1 o 2 volte/die, può alleviare il prurito.

I casi di epatite virale devono essere riportati all'Ufficio di Igiene locale o nazionale.

Riferimento relativo al trattamento

  1. 1. American Association for the Study of Liver Diseases (AASLD) and Infection Diseases Society of America (IDSA): HCV Guidance: Recommendations for Testing, Managing, and Treating Hepatitis C. Management of acute HCV infection. Consultato il 7/05/2024.

Prevenzione delle epatiti virali acute

Poiché i trattamenti hanno una limitata efficacia, la prevenzione dell'epatite virale è molto importante.

Misure generali

Una buona igiene personale aiuta a prevenire la trasmissione, soprattutto la trasmissione oro-fecale, come si verifica con il virus dell'epatite A e col virus dell'epatite E.

Il sangue e gli altri liquidi corporei (p. es., saliva, sperma) dei pazienti con infezione acuta da virus dell'epatite B o da virus dell'epatite C, così come le feci dei pazienti con infezione da virus dell'epatite A, sono considerati infettivi. Si raccomandano misure preventive di barriera, ma l'isolamento dei pazienti previene davvero poco la diffusione del virus dell'epatite A e non ha alcun valore nell'infezione da virus dell'epatite B o da virus dell'epatite C.

Il rischio di infezioni post-trasfusionali viene ridotto evitando le trasfusioni non necessarie ed eseguendo lo screening di tutti i donatori per l'epatite B e C. Lo screening ha ridotto l'incidenza dell'epatite B e dell'epatite C post-trasfusionali, che sono ora estremamente rare negli Stati Uniti.

Immunoprofilassi

L'immunoprofilassi può implicare l'immunizzazione attiva, usando i vaccini, e l'immunizzazione passiva.

Dei vaccini per l'epatite A e B sono disponibili negli Stati Uniti.

La vaccinazione di routine per l'epatite A e B è raccomandata negli Stati Uniti per tutti i bambini e per gli adulti ad alto rischio (vedi Adult Immunization Schedule).

Un vaccino per l'epatite E non è disponibile negli Stati Uniti ma è disponibile in Cina.

Le immunoglobuline impediscono o riducono la gravità dell'infezione da virus dell'epatite A e devono essere somministrate ai familiari non immuni e alle persone che stanno a stretto contatto con i pazienti. Le immunoglobuline antiepatite B probabilmente non prevengono l'infezione, ma ne prevengono o ne attenuano la sintomatologia clinica.

Non esistono metodi per l'immunoprofilassi del virus dell'epatite C o del virus dell'epatite D. Tuttavia, la prevenzione dell'infezione da virus dell'epatite B previene l'infezione da virus dell'epatite D. La predisposizione del virus dell'epatite C a modificare il proprio genoma impedisce lo sviluppo del vaccino.

Punti chiave

  • La trasmissione dell'epatite A e E avviene per via oro-fecale; per l'epatite B e C, avviene per via parenterale o ematica.

  • L'epatite B e l'epatite C, a differenza dell'epatite A, predispongono a epatite cronica ed epatocarcinoma (se cronica).

  • I pazienti con epatite virale acuta possono essere anitterici o addirittura asintomatici.

  • Eseguire test sierologici specifici (IgM anti-epatite A [HAV], antigene di superficie dell'epatite B [HBsAg], anti-epatite C [HCV]) se la sintomatologia clinica è compatibile con un'epatite virale acuta e se l'aspartato aminotransferasi (AST) e l'alanina aminotransferasi (ALT) sono elevate in maniera sproporzionata rispetto alla fosfatasi alcalina.

  • Trattare i pazienti con terapia di supporto. Trattare l'epatite C acuta per prevenire la trasmissione.

  • La vaccinazione di routine per l'epatite A e B è raccomandata negli Stati Uniti per tutti i bambini e per gli adulti ad alto rischio.

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