L'artrite infettiva, l'artrite traumatica, l'artrosi, l'artrite reumatoide e l'artrite degenerativa secondaria possono interessare l'articolazione temporo-mandibolare.
(Vedi anche Panoramica sui disturbi temporomandibolari.)
Artrite infettiva
L'infezione dell'articolazione temporo-mandibolare può derivare da diretta estensione di un'infezione vicina o da diffusione ematogena di microrganismi portati dal sangue (vedi Artrite infettiva acuta). L'area articolare è infiammata e i movimenti della mandibola sono limitati e dolorosi. I segni locali di infezione, associati a evidenza di malattia sistemica o a un focolaio infettivo adiacente, suggeriscono la diagnosi. I risultati delle RX sono negativi negli stadi iniziali, ma possono mostrare in seguito distruzione ossea. Se si sospetta un'artrite suppurativa, si esegue un'artrocentesi per confermare la diagnosi e identificare il microrganismo responsabile. La diagnosi deve essere fatta rapidamente per prevenire un danno articolare permanente.
Il trattamento comprende antibiotici, idratazione adeguata, controllo del dolore e limitazione del movimento. La penicillina G per via parenterale è l'antibiotico di elezione fino a quando non è possibile una diagnosi batteriologica specifica sulla base degli esami colturali e di sensibilità. Per le infezioni da Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) delle strutture orali, la vancomicina EV è l'antibiotico prescelto. Le infezioni suppurative sono aspirate o incise e drenate. Una volta controllata l'infezione, esercizi passivi di apertura della mandibola contribuiscono a prevenire la cicatrizzazione e le limitazioni nel movimento.
Artrite traumatica
Raramente, una lesione acuta (p. es., dovuta a un'estrazione dentale difficile o a intubazione endotracheale) può portare ad artrite dell'articolazione temporo-mandibolare. Compaiono dolore, fragilità e limitazione del movimento mandibolare. La diagnosi si basa principalmente sull'anamnesi. I risultati delle RX sono negativi tranne quando un edema o emorragia intra-articolare allarga lo spazio articolare. Il trattamento comprende corticosteroidi orali, FANS, applicazione di calore, dieta morbida e limitazione dei movimenti della mandibola.
Artrosi
L'articolazione temporo-mandibolare può essere colpita da artrosi (malattia degenerativa delle articolazioni), in genere in soggetti > 50 anni. Occasionalmente, i pazienti lamentano rigidità, un suono anormale al movimento della mandibola o un lieve dolore. Il crepitio può derivare dalla degenerazione o perforazione del disco, producendo attrito fra osso e osso. L'interessamento articolare è di solito bilaterale. Le RX o la TC a fascio conico possono mostrare appiattimento (p. es., cisti subcondrali, erosioni e formazione ossea/addensamento attorno al condilo, che suggeriscono un'alterazione disfunzionale, dovuta molto probabilmente al sovraccaricamento dell'articolazione). La terapia è sintomatica. Un apparecchio orale (paradenti) indossato durante il sonno (e possibilmente da svegli) può aiutare ad alleviare il dolore e a ridurre i suoni stridenti.
Artrite degenerativa secondaria
Questa artrite di solito insorge in persone (generalmente donne) di età compresa tra 20 e 40 anni con un'anamnesi di trauma o una sindrome del dolore miofasciale temporomandibolare persistente. È caratterizzata da una limitata apertura della bocca, dolore unilaterale durante il movimento della mandibola, dolorabilità articolare e crepitio. Quando si associa alla sindrome del dolore miofasciale temporomandibolare, i sintomi vanno e vengono.
L'interessamento articolare monolaterale aiuta a distinguere l'artrite degenerativa secondaria dall'artrosi. La diagnosi si basa su RX, che, come nell'artrosi, in genere mostrano un appiattimento dei condili, la formazione di labbri osteofitari, speroni o erosioni.
La terapia è conservativa, come nel caso della sindrome del dolore miofasciale temporomandibolare, sebbene possa essere necessario il ricorso ad artroplastica o a condilectomia alta. Un apparecchio orale (tutore di protezione della bocca) di solito allevia i sintomi. L'apparecchio viene indossato costantemente, eccetto che durante i pasti, le pratiche di igiene orale e la pulizia dell'apparecchio. Quando i sintomi scompaiono, si può gradualmente ridurre il tempo giornaliero di utilizzo dell'apparecchio. L'iniezione intra-articolare di corticosteroidi può alleviare i sintomi ma, se ripetuta spesso, può danneggiare l'articolazione.
Artrite reumatoide
L'articolazione temporo-mandibolare è interessata nel > 17% degli adulti e dei bambini affetti da artrite reumatoide, ma è di solito tra le ultime articolazioni a essere colpite. I segni più frequenti sono dolore, tumefazione e limitazione dei movimenti. Nei bambini la distruzione del condilo articolare produce un'alterazione della crescita della mandibola e deformità del volto. Può seguire anchilosi. Le RX dell'articolazione temporo-mandibolare sono in genere negative nelle fasi precoci, ma spesso mostrano una distruzione ossea in una fase avanzata, che può determinare una malocclusione anteriore con morso aperto. La diagnosi è suggerita dall'infiammazione dell'articolazione temporo-mandibolare associata a poliartrite ed è confermata da altri riscontri tipici di questa patologia.
La terapia è simile a quella per l'artrite reumatoide di altre articolazioni. Nella fase acuta si possono somministrare FANS, e la funzione mandibolare deve essere limitata. Un apparecchio orale indossato durante il sonno è spesso utile. Quando i sintomi scompaiono, leggeri esercizi mandibolari aiutano a prevenire una perdita eccessiva di motilità mandibolare. L'intervento chirurgico è necessario se si sviluppa anchilosi ma non deve essere eseguito fino a quando la patologia non sia quiescente.