Diarrea nell’adulto

DiJonathan Gotfried, MD, Lewis Katz School of Medicine at Temple University
Revisionato/Rivisto mag 2024
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La diarrea è un aumento del volume, del contenuto di acqua o della frequenza delle evacuazioni.

La sola frequenza delle evacuazioni intestinali non è la caratteristica principale della diarrea. Alcuni soggetti evacuano normalmente 3-5 volte al giorno. I soggetti che mangiano grandi quantità di fibre vegetali possono produrre più di 0,5 kg di feci al giorno, che però sono di solito ben formate e non acquose.

La diarrea è spesso accompagnata da gas, crampi, urgenza alla defecazione e, se la causa è un organismo infettivo o sostanza tossica, nausea e vomito.

(Vedere anche Diarrea nei bambini.)

Complicanze

La diarrea può determinare disidratazione e perdita di elettroliti, come sodio, potassio, magnesio, cloruro e bicarbonato, dal sangue. La perdita di grandi quantità di fluidi e di elettroliti provoca debolezza e un calo della pressione sanguigna che può essere sufficiente a provocare svenimento (sincope), anomalie del ritmo cardiaco (aritmie) e altri gravi disturbi. I giovanissimi, gli anziani, i soggetti debilitati e i soggetti con una diarrea molto grave sono particolarmente a rischio.

Cause della diarrea

Esistono molte cause diverse per la diarrea, in base alla sua durata (vedere la tabella Alcune cause e caratteristiche della diarrea).

Le cause più comuni di diarrea acuta (di durata inferiore a 4 giorni) sono:

Le cause più comuni di diarrea cronica (di durata superiore a 4 settimane) sono:

La diarrea che persiste da oltre 4 settimane può essere un caso persistente di diarrea acuta o il primo stadio di un disturbo che dà luogo a diarrea cronica.

Classificazione

Normalmente le feci sono composte dal 60-90% di acqua. La diarrea si verifica quando non viene eliminata dalle feci una quantità di acqua sufficiente, rendendole poco compatte e malformate. La quota d’acqua contenuta nelle feci può essere eccessiva se le feci:

  • Passano troppo rapidamente attraverso il tratto digerente

  • Contengono certe sostanze che prevengono l’assorbimento di acqua da parte dell’intestino crasso

  • Contengono una quantità di acqua eccessiva secreta dall’intestino

Il rapido passaggio (transito) delle feci è una causa comune di diarrea. Perché le feci abbiano una normale consistenza, devono rimanere nell’intestino crasso per un certo periodo di tempo. Le feci che attraversano l’intestino crasso troppo rapidamente sono acquose.

Numerose patologie e trattamenti possono diminuire il tempo di permanenza delle feci nell’intestino crasso:

  • Tiroide iperattiva (ipertiroidismo)

  • Sindrome di Zollinger-Ellison (una situazione di produzione eccessiva di acido da parte di un tumore)

  • Asportazione chirurgica di una parte dello stomaco, dell’intestino tenue, dell’intestino crasso o della cistifellea (colecistectomia)

  • Bypass chirurgico di una parte dell’intestino

  • Malattia infiammatoria intestinale (come la colite ulcerosa)

  • Farmaci come gli antiacidi contenenti magnesio, i lassativi, le prostaglandine, la serotonina e perfino la caffeina

Numerosi alimenti, specialmente quelli acidi o con un contenuto molto elevato di zucchero (come sciroppi per dolci o sciroppo d’acero) possono aumentare la velocità di transito (vedere la tabella Alimenti e bevande che possono causare diarrea). Molti soggetti non tollerano specifici cibi e presentano sempre diarrea dopo averli ingeriti.

Anche stress e ansia sono cause frequenti.

La diarrea osmotica si verifica quando alcune sostanze che non possono essere assorbite nella parete del colon rimangono nell’intestino. Queste sostanze trattengono una quantità eccessiva di acqua nelle feci, causando diarrea.

Alcuni cibi (come certi tipi di frutta e i fagioli) e sostituti dello zucchero in alimenti dietetici, caramelle e gomme da masticare (ad esempio exitoli, sorbitolo e mannitolo) possono causare diarrea osmotica.

Anche la carenza di lattasi può causare diarrea osmotica. La lattasi è un enzima normalmente presente nell’intestino tenue che converte il lattosio (zucchero del latte) in glucosio e galattosio in modo che possa essere assorbito nel torrente ematico. Quando i soggetti con carenza di lattasi bevono latte o mangiano latticini, il lattosio non viene digerito. Man mano che il lattosio si accumula nell’intestino, questo deposito causa una diarrea osmotica, condizione nota come intolleranza al lattosio. La gravità della diarrea osmotica dipende da quanta sostanza osmotica viene consumata. La diarrea scompare appena il soggetto smette di mangiare o bere la sostanza.

Il sangue nel tratto digerente agisce anche come agente osmotico e determina feci nere, picee (melena).

Un’altra causa di diarrea osmotica è la proliferazione eccessiva di batteri intestinali o lo sviluppo di batteri che normalmente non sono nell’intestino.

Gli antibiotici possono causare diarrea osmotica distruggendo i batteri intestinali normali (vedere, per esempio, la colite indotta da Clostridioides difficile).

La diarrea secretoria si verifica quando l’intestino tenue e l’intestino crasso secernono sali (specialmente il cloruro di sodio) e acqua nelle feci.

Certe tossine, come quelle prodotte dall’infezione da colera o durante alcune infezioni virali, possono provocare tali secrezioni. Anche infezioni da certi batteri (ad esempio, Campylobacter) e parassiti (ad esempio, Cryptosporidium) possono stimolare le secrezioni. La diarrea può essere massiva (più di un 1 litro di feci all’ora nel caso del colera).

Altre sostanze che causano secrezione di sale e acqua comprendono alcuni lassativi, tra cui olio di ricino, e gli acidi biliari (che possono accumularsi dopo un intervento di asportazione di parte dell’intestino tenue).

Anche alcuni tumori rari, tra cui quelli carcinoidi, i gastrinomi e i vipomi, possono causare diarrea secretoria, così come alcuni polipi.

La diarrea infiammatoria si verifica quando la mucosa dell’intestino crasso si infiamma, si ulcera o diventa congestionata e secerne proteine, sangue, muco e altri fluidi, che aumentano la massa e il contenuto fluido delle feci. Tale tipo di diarrea può essere causato da molte malattie, come colite ulcerosa, morbo di Crohn, tubercolosi e tumori come il linfoma e l’adenocarcinoma. Quando è interessata la mucosa del retto, il soggetto spesso sente un’urgenza di evacuare e ha frequenti evacuazioni poiché il retto infiammato è più sensibile all’espansione (distensione) da parte delle feci.

La diarrea causata da malassorbimento è caratterizzata da olio o grasso nelle feci e da un bordo oleoso nel water dopo aver tirato lo sciacquone. Il malassorbimento dei sali biliari, possibile conseguenza di alcuni disturbi, può provocare diarrea stimolando la secrezione di acqua ed elettroliti. Le feci sono di colore verde o arancione.

Tabella
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Valutazione della diarrea

Non tutti gli episodi di diarrea richiedono l’immediata valutazione del medico. Le informazioni riportate di seguito possono essere utili per decidere se sia necessario un consulto medico e cosa aspettarsi durante la visita.

Segnali d’allarme

Certi reperti sollevano il sospetto di una causa più seria.

  • Sangue o materiale purulento nelle feci

  • Febbre

  • Segni di disidratazione (come ridotta minzione, letargia o apatia, sete estrema e secchezza delle fauci)

  • Diarrea cronica

  • Diarrea notturna

  • Perdita di peso

Quando rivolgersi a un medico

In presenza di segnali d’allarme relativi alla presenza di sangue o materiale purulento nelle feci, febbre o segni di disidratazione, il medico deve essere consultato immediatamente, così come in presenza di dolore addominale significativo. In questi casi sono necessari una valutazione e un trattamento immediati, e talvolta il ricovero ospedaliero.

Se gli unici segnali d’allarme sono una diarrea cronica o notturna o calo ponderale, il medico deve essere consultato entro una settimana circa.

I soggetti che non presentano segnali d’allarme dovrebbero consultare il medico se la diarrea dura più di 72 ore. In base agli altri sintomi del soggetto, all’età e all’anamnesi, il medico può raccomandare un accertamento o consigliare trattamenti a domicilio o da banco (vedere trattamento della diarrea).

Come si comporta il medico

Il medico inizia ponendo al paziente domande sui sintomi e sull'anamnesi. Esegue quindi un esame obiettivo. I risultati dell’anamnesi e dell’esame obiettivo spesso suggeriscono una causa della diarrea e gli eventuali esami necessari (vedere la tabella Alcune cause e caratteristiche della diarrea).

Il medico chiede innanzitutto da quanto tempo è in corso la diarrea, quanto è grave e se anche amici, familiari o altri contatti personali soffrono attualmente di diarrea.

Altre domande importanti vertono su:

  • Circostanze nelle quali è comparsa la prima volta (anche recente viaggio, alimenti consumati e sorgente d’acqua)

  • Farmaci in uso (anche eventuali antibiotici nei 3 mesi precedenti)

  • Dolore addominale o vomito

  • Frequenza e tempistica di evacuazione

  • Alterazioni delle caratteristiche delle feci (ad esempio, presenza di sangue, materiale purulento o mucoso e alterazioni di colore o consistenza)

  • Alterazioni di peso o appetito

  • Urgenza alla defecazione o defecazione continua

L’esame obiettivo ha inizio con la valutazione da parte del medico dei liquidi e dello stato di idratazione del paziente. Esegue quindi un esame completo dell’addome, con esame rettale digitale volto a verificare l’eventuale presenza di sangue.

Tabella
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Esami

Esame di laboratorio
Esame di laboratorio

La necessità di effettuare esami dipende da cosa rileva il medico nel corso dell’anamnesi e dell’esame obiettivo (vedere la tabella Alcune cause e caratteristiche della diarrea).

La diarrea acquosa acuta (di durata inferiore a circa 4 giorni), in assenza di segnali d’allarme, è generalmente causata da un’infezione virale e, in presenza di buone condizioni generali, non sono necessari ulteriori accertamenti. In presenza di diarrea acuta con segnali di allarme di disidratazione, feci emorragiche, febbre o grave dolore addominale, in genere sono necessari esami, in particolare nei più piccoli e negli anziani. Questi pazienti vengono sottoposti a esami del sangue volti a rilevare la presenza di squilibri elettrolitici ed ematici, e a esami delle feci per rilevare presenza di sangue, marcatori di infiammazione e presenza di organismi infettivi (come Campylobacter, Yersinia, amebe, Giardia e Cryptosporidium). Alcune cause di infezione vengono identificate attraverso l’esame al microscopio, mentre altre richiedono la messa in coltura (crescita dell’organismo in laboratorio) o speciali test enzimatici (ad esempio, Shigella o Giardia). Se nei 2-3 mesi precedenti il paziente ha seguito una cura antibiotica, il medico potrebbe prescrivere un esame delle feci per la ricerca della tossina di Clostridioides difficile (C. diff). In genere, la colonscopia non è necessaria.

Nel caso di una forma di diarrea con durata superiore a 4 settimane (più di 1-3 settimane in pazienti immunodepressi o dall’aspetto seriamente debilitato), si svolgono esami simili. Inoltre, il medico potrebbe prescrivere analisi delle feci, inclusi esami per la ricerca di materiale lipidico (indicativo di malassorbimento), esami del sangue e una colonscopia per esaminare la mucosa del retto e del colon e prelevare campioni da analizzare per verificare eventuali infezioni. In presenza di sintomi apparentemente correlati alla dieta, si può optare per il test del respiro per la ricerca di idrogeno, suggestivo di mancato assorbimento di carboidrati. A volte si esegue una biopsia (asportazione di un campione di tessuto per l’esame al microscopio) della mucosa del retto per rilevare l’eventuale presenza di malattia infiammatoria intestinale. In alcuni casi, viene determinato il volume di feci evacuato nelle 24 ore. In caso di sospetta diagnosi di certi tumori, può essere necessario sottoporre il paziente a esami di diagnostica per immagini, come l’enterografia con tomografia computerizzata (TC). In presenza di persistenti dubbi sulla diagnosi, potrebbe essere necessario valutare la funzionalità del pancreas. A seconda dei sintomi del paziente, possono essere prescritti anche esami per malattie della tiroide o delle ghiandole surrenali.

Trattamento della diarrea

Il trattamento è mirato alla causa della diarrea, ove possibile. Ad esempio, si evitano alimenti e farmaci che causano diarrea, si asportano eventuali masse tumorali e si somministrano farmaci per eradicare un’eventuale infezione parassitaria. Tuttavia, in molti casi, il corpo umano guarisce in maniera autonoma. Una causa virale generalmente si risolve da sola in 24-48 ore.

(Vedere anche Trattamento della diarrea nei bambini.)

Disidratazione

In caso di disidratazione è necessario somministrare fluidi aggiuntivi contenenti una soluzione equilibrata di acqua, zuccheri e sali. Se il vomito non è eccessivo, i fluidi possono essere assunti per via orale (vedere Trattamento della disidratazione).

In presenza di soggetti gravemente malati e con squilibri elettrolitici -significativi, è necessaria la somministrazione di fluidi per via endovenosa e, in alcuni casi, il ricovero ospedaliero.

Farmaci

I farmaci che rilassano i muscoli intestinali e rallentano il transito intestinale (farmaci antidiarroici) possono aiutare a rallentare la diarrea. La loperamide è disponibile come farmaco da banco. I farmaci oppioidi, come codeina, difenossilato e paregorico (tintura d’oppio), sono disponibili su prescrizione e possono essere altrettanto utili. Tuttavia, certe cause batteriche di gastroenterite, in particolare Salmonella, Shigella e Clostridioides difficile, possono essere peggiorate dall’azione dei farmaci antidiarroici. Il medico raccomanda generalmente farmaci antidiarroici solo in pazienti con diarrea acquosa e senza segnali d’allarme, data l’improbabilità che si tratti delle succitate infezioni batteriche.

Eluxadolina e rifaximina sono altri farmaci che possono essere somministrati ad alcuni pazienti con diarrea causata da SII.

I farmaci da banco comprendono sostanze assorbenti (ad esempio caolino-pectina), che aderiscono a sostanze chimiche, tossine e organismi infettivi. Anche alcune sostanze assorbenti contribuiscono ad aumentare la compattezza delle feci. In molti casi di diarrea è utile l’assunzione di bismuto. Ha come effetto collaterale di colorare di nero le feci.

Gli agenti ammassanti utilizzati per la stipsi cronica, tra cui psillio o metilcellulosa, possono, talvolta, contribuire ad alleviare anche la diarrea cronica.

Punti principali

  • In soggetti con diarrea acuta, le feci vengono analizzate solo in caso di sospetta infezione acuta o di sintomi prolungati (ossia di durata superiore a 4-7 giorni) oppure segnali d’allarme.

  • Si evita l’uso di farmaci antidiarroici se esiste la possibilità che il paziente abbia un’infezione da Clostridioides difficile, Salmonella o Shigella.