Il disturbo antisociale di personalità è una malattia di salute mentale caratterizzata da uno schema pervasivo di disinteresse per le conseguenze e per i diritti degli altri.
I soggetti con disturbo antisociale di personalità si comportano come vogliono senza curarsi delle conseguenze per sé o per gli altri e senza provare alcun rimorso o senso di colpa.
La diagnosi di disturbo antisociale di personalità viene formulata in base ai sintomi, tra cui il disinteresse per le conseguenze e per i diritti degli altri e l’uso di disonestà e/o manipolazione per ottenere ciò che si vuole.
Il disturbo antisociale di personalità è difficile da trattare, ma la psicoterapia che prevede ricompense per i soggetti in caso di un cambiamento comportamentale positivo e, in alcuni casi, alcuni farmaci possono aiutare a ridurre l’aggressività e il comportamento impulsivo.
I disturbi della personalità sono malattie mentali caratterizzate da schemi persistenti e pervasivi di pensiero, percezione, reazione e relazione che provocano nel soggetto notevole sofferenza e/o compromettono le sue capacità funzionali.
I soggetti con disturbo antisociale di personalità possono commettere atti illeciti, ingannevoli, di sfruttamento e impulsivi per profitto o piacere personale e senza rimorsi. Infatti possono
Giustificare o razionalizzare il loro comportamento (ad esempio, possono pensare che "i perdenti meritavano di perdere")
Accusare la vittima di essere sciocca o indifesa
Essere indifferente agli effetti dannosi o di sfruttamento delle proprie azioni verso gli altri
Ignorare con insensibilità i diritti e i sentimenti degli altri e la legge
Le stime di quanto sia comune il disturbo di personalità antisociale variano tra il 2% e il 6% delle persone negli Stati Uniti e nel Regno Unito. È 3 volte più comune fra gli uomini che fra le donne. Il disturbo è meno frequente nelle fasce d’età più anziane, il che suggerisce che i soggetti possono imparare a cambiare il loro comportamento nel corso del tempo.
Spesso sono presenti anche altri disturbi. Tali disturbi includono
Un disturbo del controllo degli impulsi
Cause del disturbo antisociale di personalità
Geni e fattori ambientali (come avversità durante l’infanzia) contribuiscono allo sviluppo del disturbo antisociale di personalità.
Il disturbo antisociale di personalità è più comune tra parenti di primo grado (genitori, fratelli e figli) di persone che presentano il disturbo rispetto al resto della popolazione. Il rischio di sviluppare questo disturbo è accresciuto tra i figli sia adottati che biologici di genitori con il disturbo.
Se i bambini sviluppano un disturbo della condotta e disturbo da deficit di attenzione/iperattività prima dei 10 anni d’età, hanno maggiori probabilità di sviluppare il disturbo antisociale di personalità in età adulta. Un disturbo della condotta implica uno schema comportamentale ripetitivo che viola i diritti essenziali altrui e/o le norme sociali appropriate per l’età. Il disturbo della condotta tende a svilupparsi in disturbo antisociale di personalità quando in caso di abuso o incuria del figlio da parte dei genitori o se questi sono incoerenti nella disciplina o nello stile di genitorialità (ad esempio, passano dall’essere affettuosi e solidali all’essere freddi e critici).
Il disinteresse per il dolore altrui durante la prima infanzia è stato legato al comportamento antisociale durante l’adolescenza.
Sintomi del disturbo antisociale di personalità
Disprezzo per gli altri
I soggetti con disturbo antisociale di personalità possono esprimere il loro disprezzo per altri e per la legge distruggendo le proprietà altrui, vessando gli altri, o rubando. Possono ingannare, sfruttare, truffare, o manipolare gli altri per ottenere ciò che desiderano, che si tratti di denaro, potere, sesso, o gratificazione personale. Possono utilizzare un nome falso per raggiungere i loro obiettivi.
I soggetti con questo disturbo spesso non provano alcun rimorso per ciò che hanno fatto. Possono razionalizzare le loro azioni accusando le vittime (ad esempio, pensando che lo meritassero) o la vita (ad esempio, pensando che sia ingiusta). Sono determinati a non lasciarsi maltrattare e a fare ciò che ritengono sia meglio per se stessi ad ogni costo; tale attitudine può nascere da una pervasiva diffidenza nei confronti degli altri.
I soggetti con disturbo antisociale di personalità mancano di empatia verso gli altri e possono essere sprezzanti o indifferenti verso le emozioni, i diritti e le sofferenze degli altri.
Comportamento impulsivo (impulsività)
I soggetti con disturbo antisociale di personalità sono generalmente impulsivi. Hanno difficoltà a pianificare in anticipo e a considerare le conseguenze per se stessi e per gli altri. Di conseguenza, possono:
Cambiare improvvisamente casa, o relazioni, o lavoro (senza alcun piano per ottenerne un altro)
Guidare troppo velocemente e/o in stato di ebbrezza, talvolta provocando incidenti stradali
Consumare quantità eccessive di alcol o assumere sostanze illecite
Commettere atti criminali
Il soggetto con disturbo antisociale di personalità viene spesso provocato facilmente ed è fisicamente aggressivo, a causa dei problemi nel controllo degli impulsi e del fatto che non si rende conto dell’effetto delle sue azioni sugli altri.
Ha un’aspettativa di vita più breve rispetto alla popolazione generale.
Irresponsabilità
I soggetti con disturbo antisociale di personalità sono spesso socialmente e finanziariamente irresponsabili. Di conseguenza, possono:
Non cercare un impiego, quando sono disponibili delle opportunità
Non pagare le bollette o essere inadempienti relativamente ai prestiti
Non pagare il sostegno ai bambini
Altri sintomi
Queste persone possono essere molto presuntuose, sicure di sé o arroganti. Possono essere affascinanti, persuasivi e convincenti al fine di ottenere ciò che vogliono.
Diagnosi del disturbo antisociale di personalità
Valutazione di un medico basata su criteri diagnostici psichiatrici standard
La diagnosi dei disturbi della personalità si basa solitamente sui criteri del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali , 5a ed., Revisione del testo (DSM-5-TR), il riferimento standard per le diagnosi psichiatriche dell’American Psychiatric Association.
Per la diagnosi del disturbo antisociale di personalità, i soggetti devono ignorare persistentemente i diritti degli altri, come dimostrato da almeno tre dei seguenti problemi:
Non si curano della legge e commettono ripetutamente atti che possono condurli all’arresto.
Sono ingannevoli, mentendo ripetutamente, usando nomi falsi, oppure raggirando gli altri per guadagno o piacere personale.
Agiscono impulsivamente, senza programmare.
Vengono spesso provocati facilmente oppure sono aggressivi, arrivando costantemente a scontri fisici oppure aggredendo altre persone.
Ignorano in modo sprezzante la propria sicurezza e/o la sicurezza altrui.
Agiscono costantemente in modo irresponsabile, lasciando un lavoro senza averne in programma un altro o non pagando le bollette.
Non provano rimorsi, mostrando indifferenza o razionalizzando i danni e i maltrattamenti agli altri.
Il disturbo antisociale di personalità viene diagnosticato solo dai 18 anni d’età in poi.
Trattamento del disturbo antisociale di personalità
Gestione della continuità
Farmaci, in alcuni casi
Il disturbo antisociale di personalità è molto difficile da trattare. Non vi sono evidenze che alcun trattamento particolare produca un miglioramento a lungo termine. Pertanto, i medici si concentrano su un obiettivo più immediato, come evitare i danni agli altri e i comportamenti illegali. Tuttavia, identificare e trattare i bambini con disturbo della condotta il prima possibile può aiutare a ridurre i problemi sociali causati dal disturbo di personalità antisociale.
La gestione della contingenza è un tipo di terapia comportamentale nella quale il soggetto viene ricompensato in caso di cambiamenti comportamentali positivi.
Se l’aggressività e l’impulsività sono un problema, i soggetti possono ottenere benefici dai farmaci utilizzati per stabilizzare l’umore (come i farmaci a base di litio e gli anticonvulsivanti) o da alcuni antidepressivi chiamati inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (ISRS).
Alcuni tipi di psicoterapia non devono essere utilizzati per i soggetti con disturbo antisociale di personalità. Ad esempio, la terapia cognitivo-comportamentale (un tipo di terapia che si concentra sull’identificazione e il cambiamento degli schemi di pensiero distruttivi che influenzano il comportamento e le emozioni) deve essere evitata perché sarà probabilmente inefficace e, in alcuni casi, può essere dannosa.