Narcolessia

DiRichard J. Schwab, MD, University of Pennsylvania, Division of Sleep Medicine
Revisionato/Rivisto giu 2024
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I fatti in Breve

La narcolessia è un disturbo del sonno caratterizzato da una sonnolenza eccessiva durante il giorno o da episodi incontrollati e ricorrenti di sonno durante le consuete ore di veglia, in genere con episodi improvvisi e temporanei di debolezza muscolare (cataplessia). Altri sintomi sono paralisi del sonno, sogni vividi e allucinazioni quando ci si addormenta o ci si sveglia.

  • È necessario un esame in un laboratorio del sonno, con polisonnografia e test delle latenze multiple del sonno per confermare la diagnosi.

  • Per mantenere sveglie le persone e per controllare altri sintomi si possono utilizzare farmaci.

(Vedere anche Panoramica sul sonno.)

La narcolessia si manifesta in circa una persona su 2.000 negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. Colpisce indistintamente uomini e donne.

Non è noto che cosa causi la narcolessia. Alcuni soggetti affetti da narcolessia hanno un gruppo di geni simile, tuttavia non si ritiene che la causa sia di origine genetica. Sembra che tra le cause del disturbo rientrino anche fattori genetici e ambientali. Alcuni dati indicano che la narcolessia possa essere causata da una reazione autoimmune che distrugge le cellule nervose in una particolare area del cervello. (Una reazione autoimmune avviene quando il sistema immunitario attacca i tessuti stessi del corpo.)

Le persone affette da narcolessia dormono molto durante il giorno. Di conseguenza, la narcolessia può essere invalidante e aumenta il rischio di incidenti stradali o di altro genere. La narcolessia persiste per tutta la vita, ma non influisce sull’aspettativa di vita.

La narcolessia riflette in parte le anomalie degli orari e il controllo del sonno paradosso (REM). Molti sintomi assomigliano a quanto succede durante il sonno REM. La debolezza muscolare, la paralisi del sonno e le allucinazioni della narcolessia assomigliano alla perdita di tono muscolare, paralisi e sogni vividi che si manifestano durante il sonno REM.

L’ipersonnia idiopatica, come la narcolessia, provoca sonnolenza diurna eccessiva. In genere, coloro che soffrono di questo disturbo hanno difficoltà a svegliarsi e al risveglio si sentono assonnati, con la mente annebbiata e come se non potessero muoversi (chiamata inerzia del sonno). La polisonnografia e un test di latenza multipla del sonno sono necessari per aiutare a determinare se la causa dell’eccessiva sonnolenza diurna sia la narcolessia o l’ipersonnia idiopatica.

Sintomi della narcolessia

I sintomi della narcolessia solitamente iniziano durante il periodo adolescenziale o comunque tra i giovani adulti e persistono per tutta la vita.

I sintomi principali sono

  • Grave ed eccessiva sonnolenza diurna

  • Cataplessia (episodi improvvisi e temporanei di debolezza muscolare)

  • Allucinazioni mentre ci si addormenta o ci si sveglia

  • Paralisi nel sonno

  • Disturbi del sonno notturno (come il fatto di svegliarsi frequentemente e avere sogni vividi e spaventosi)

Solo il 15% circa delle persone affette da narcolessia presenta tutti i sintomi. La maggior parte dei pazienti ha solo alcuni dei sintomi. Tutti manifestano eccessiva sonnolenza diurna.

Eccessiva sonnolenza diurna

Chi soffre di narcolessia presenta eccessiva sonnolenza diurna, spesso nonostante lunghi periodi di sonno eccessivo. Molte persone sono sopraffatte da episodi improvvisi di sonno incontrollabile che si manifesta in qualsiasi momento, spesso senza preavviso (chiamati attacchi di sonno). Il paziente può resistere all’addormentamento solo per poco tempo.

Si possono manifestare molti episodi o solo alcuni in un solo giorno. Ognuno dura in genere alcuni minuti o meno, ma può durare per ore. Le persone possono essere svegliate rapidamente come dal sonno normale. Si sentono solitamente riposate quando si svegliano, anche se l’episodio di sonno dura solo pochi minuti. Tuttavia, possono addormentarsi di nuovo dopo pochi minuti.

Gli episodi si verificano con maggiore probabilità in situazioni piuttosto monotone, come nel corso di una riunione noiosa o alla guida durante lunghi tragitti in autostrada, ma possono manifestarsi mentre si mangia, si parla o si scrive.

Cataplessia

Mentre le persone sono sveglie durante il giorno, un episodio improvviso e temporaneo di debolezza muscolare senza perdita di coscienza, chiamato cataplessia, può essere scatenato da un’improvvisa reazione emotiva come rabbia, paura, gioia, riso o sorpresa. Chi ne è affetto può diventare ipotonico, far cadere ciò che tiene in mano o cadere a terra. La mascella può abbassarsi, i muscoli facciali possono contrarsi, gli occhi possono chiudersi e la testa può ciondolare. La vista può diventare offuscata. Il linguaggio può diventare biascicato.

Tali episodi sono riconducibili a una paralisi muscolare normale che si verifica durante il sonno paradosso (REM) e, in minor grado, all’esperienza di “sentirsi male dal ridere”.

La cataplessia causa problemi significativi in circa un quinto dei soggetti che soffrono di narcolessia.

Paralisi nel sonno

Talvolta, subito dopo essersi addormentata o subito dopo il risveglio, la persona tenta di muoversi senza successo. Questi episodi, definiti paralisi del sonno, possono essere terrificanti. Se un’altra persona la tocca la paralisi può migliorare. Comunque, scompare spontaneamente dopo diversi minuti.

La paralisi del sonno si manifesta in circa un quarto delle persone che soffrono di narcolessia. A volte si manifesta nei bambini sani e, più raramente, negli adulti sani.

Allucinazioni

Al momento dell’addormentamento o, più raramente, al risveglio, la persona può vedere chiaramente immagini o udire suoni inesistenti. Queste allucinazioni estremamente vivide sono simili a quelle dei sogni normali, ma più intense. Le allucinazioni sono chiamate

  • Ipnagogiche se si verificano durante il sonno

  • Ipnopompiche se si verificano durante la veglia

Le allucinazioni ipnagogiche interessano all’incirca da un terzo fino a oltre la metà delle persone che soffrono di narcolessia. Sono comuni nei bambini sani e si manifestano occasionalmente negli adulti sani.

Disturbi del sonno notturno

Nelle persone affette da narcolessia, il sonno notturno può essere interrotto periodicamente da risvegli e sogni vividi e spaventosi. Di conseguenza, il sonno è poco ristoratore e le persone possono essere ancora più stanche di giorno.

Complicanze

Le persone che soffrono di narcolessia spesso hanno difficoltà funzionali e di concentrazione. È più probabile che si facciano male, per esempio se si addormentano alla guida. La narcolessia può essere causa di stress. La produttività e la motivazione possono diminuire, e la concentrazione può essere scarsa. I soggetti possono evitare gli altri a scapito delle relazioni personali. Molti si deprimono.

Diagnosi di narcolessia

  • Polisonnografia

  • Test delle latenze multiple del sonno

I medici sospettano narcolessia quando le persone con eccessiva sonnolenza diurna hanno avuto episodi di debolezza muscolare. Tuttavia, il medico non può basare la diagnosi solo sui sintomi, perché altri disturbi possono causare alcuni degli stessi sintomi. La paralisi del sonno e allucinazioni simili si osservano occasionalmente in adulti sani, in persone che sono state private del sonno e in quelle che soffrono di apnea notturna o di depressione. Questi sintomi possono insorgere anche quando si assumono determinati farmaci. È quindi necessario effettuare un esame in un laboratorio del sonno.

Gli esami del sonno in un laboratorio del sonno prevedono

  • Una polisonnografia, eseguita di notte

  • Un test delle latenze multiple del sonno, eseguito il giorno successivo

La polisonnografia viene solitamente eseguita in un laboratorio, che può essere situato in un ospedale, una clinica, una stanza d’albergo o un’altra struttura dotata di un letto, un bagno e strumentazione per il monitoraggio. Vengono applicati degli elettrodi sul cuoio capelluto e sul viso per registrare l’attività elettrica del cervello (elettroencefalogramma, o EEG) e i movimenti degli occhi. L’applicazione degli elettrodi è indolore. Le registrazioni aiutano a fornire al medico informazioni sulle fasi del sonno. Gli elettrodi vengono anche fissati ad altre zone del corpo per registrare il battito cardiaco (elettrocardiografia o ECG), l’attività muscolare (elettromiografia) e la respirazione. Viene attaccata una clip indolore a un dito o a un orecchio per registrare i livelli di ossigeno nel sangue. La polisonnografia può rilevare disturbi della respirazione (come un’OSA), disturbi convulsivi, narcolessia, disturbo del movimento periodico degli arti e movimenti e comportamenti insoliti durante il sonno (parasonnie).

Viene effettuato un test delle latenze multiple del sonno per distinguere fra stanchezza fisica e sonnolenza diurna eccessiva e per verificare la presenza di narcolessia. I soggetti trascorrono la giornata in un laboratorio del sonno, dove viene data loro la possibilità di fare cinque sonnellini a intervalli di 2 ore. Devono mettersi sdraiati in una stanza buia e viene loro chiesto di fare un pennichella. La polisonnografia viene usata nell’ambito di questo esame per valutare la rapidità con cui i soggetti si addormentano. Rileva il momento dell’addormentamento ed è utilizzata per monitorare le fasi del sonno durante le pennichelle e per determinare se si verifichi la fase di sonno REM (quando si sogna). Durante il test multiplo di latenza del sonno, le persone affette da narcolessia in genere si addormentano rapidamente e fanno almeno due sonnellini REM.

Questi esami coinvolgono monitoraggio e registrazione dell’attività di cervello, cuore, respirazione, muscoli e occhi. Vengono monitorate e registrate molte altre funzioni del corpo, incluso il movimento degli arti.

Solitamente la narcolessia non è causata da anomalie che possono essere rilevate da procedure di diagnostica per immagini del cervello, come una tomografia computerizzata (TC) o una risonanza magnetica (RMI). Tuttavia, i medici possono usare degli immagini di diagnostica per immagini del cervello ed esami del sangue e delle urine per escludere altri disturbi che possono causare sonnolenza diurna eccessiva.

Trattamento della narcolessia

  • Misure generali

  • Farmaci che aiutano a restare svegli

Non esistono cure per la narcolessia. Tuttavia, per molte persone, un trattamento continuo consente di condurre una vita normale.

Le persone devono anche cercare di dormire abbastanza la notte e di fare brevi pennichelle (meno di 30 minuti) ogni giorno alla stessa ora (solitamente il pomeriggio). Se i sintomi sono lievi, queste misure possono essere sufficienti. Chi soffre di cataplessia deve cercare di evitare qualsiasi fattore che può scatenarla, come le risate, la rabbia e la paura.

Per gli altri, vengono utilizzati dei farmaci che mantengono svegli, come modafinil, armodafinil, solriamfetolo, pitolisant o oxibati per cercare di ridurre la sonnolenza. Il medico controlla strettamente i pazienti durante il trattamento farmacologico.

Modafinil, armodafinil, solriamfetol e pitolisant mantengono svegli interagendo con diversi recettori cerebrali. I farmaci vengono assunti una volta al giorno al mattino oppure un’ora prima di iniziare a lavorare nel caso delle persone che fanno lavori a turni. Questi quattro farmaci costituiscono il trattamento preferito per le persone che soffrono di narcolessia senza cataplessia. Generalmente questi farmaci sono tutti sicuri, ma possono causare mal di testa, nausea, vomito e un’eruzione cutanea. Le donne in gravidanza non devono assumere modafinil perché può causare gravi difetti congeniti, fra cui malformazioni cardiache.

Gli oxibati (chiamati talvolta sodio oxibato) possono solitamente ridurre l’eccessiva sonnolenza diurna e la cataplessia. Tali farmaci vengono assunti quando si è a letto e nuovamente durante la notte. Sono il trattamento preferito per chi soffre di narcolessia e cataplessia. Gli effetti collaterali includono nausea, vomito, capogiri, incontinenza urinaria (minzione involontaria), sonnolenza e talvolta sonnambulismo.

La destroanfetamina (comprese la metamfetamina e la destroamfetamina) e il metilfenidato, che sono stimolanti, vengono usati solo se altri farmaci per la narcolessia risultano inefficaci o causano problemi intollerabili. Questi stimolanti possono causare agitazione, ipertensione arteriosa, frequenza cardiaca accelerata e variabilità dell’umore. Inoltre, possono causare assuefazione. Prima di prescrivere questi farmaci a soggetti di età superiore a 40 anni, si esegue un test da sforzo per verificare la presenza di cardiopatie.

Il trattamento dell’ipersonnia idiopatica è simile a quello della narcolessia, ovvero farmaci che aiutano a mantenersi svegli.