Valutazione medica del guidatore anziano

DiLinda L. Hill, MD, MPH, Herbert Wertheim School of Public Health, UC San Diego
Revisionato/Rivisto lug 2024
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

La valutazione medica della guida degli anziani comprende un'analisi accurata delle condizioni cliniche e/o dei farmaci che possono compromettere la capacità di guida. Tali condizioni mediche possono consistere in disturbi cronici che compromettono importanti capacità funzionali necessarie per la guida (p. es., la degenerazione maculare che diminuisce la visione) o in eventi acuti che compromettono lo stato di coscienza (p. es., convulsioni, sincope).

I medici devono consultare le linee guida e le risorse nazionali relative alla valutazione e alla gestione dei conducenti anziani (vedi Ulteriori informazioni e anche Panoramica sul guidatore anziano.)

Farmaci e guida

Gli anziani hanno probabilmente comorbilità multiple e possono assumere diversi farmaci. Un numero significativo di farmaci, in genere quelli che colpiscono il sistema nervoso centrale (p. es., causando confusione, sedazione), può potenzialmente compromettere la guida. Molti hanno dimostrato di compromettere le prestazioni di guida durante le prove su strada, o nei simulatori di guida e sono stati associati a un aumento del rischio di incidenti automobilistici. Nonostante tali rischi, molti di questi farmaci non devono essere interrotti bruscamente e può essere necessario scalarli progressivamente. Ottenere informazioni dal medico curante o dal farmacista è importante prima di sospenderle.

Alcuni farmaci che hanno dimostrato di aumentare i rischi alla guida sono

  • Antistaminici, benzodiazepine, oppiacei, anticolinergici, ipnotici, antipertensivi e antidepressivi triciclici che possono causare sonnolenza, ipotensione o aritmie

  • Farmaci antiparkinsoniani agonisti della dopamina (p. es., pramipexolo, ropinirolo), che occasionalmente possono causare attacchi di sonno acuti

  • Antiemetici (p. es., proclorperazina) e miorilassanti (p. es., ciclobenzaprina), che possono alterare la percezione sensoriale

  • Farmaci anticonvulsivanti, che possono causare sedazione (può essere necessario considerare delle alternative)

Quando si inizia il trattamento con un nuovo farmaco che potrebbe alterare la funzione motoria, visiva, o cognitiva, il paziente deve evitare di guidare per diversi giorni (in relazione al tempo richiesto per il raggiungimento dello steady state) per essere certi che non vi siano effetti avversi. Quando deve essere utilizzato un farmaco di una classe di farmaci che può aumentare i rischi della guida, il paziente deve ricevere un farmaco di questa classe che comporta la minore probabililità di provocare una compromissione e con la minima dose efficace possibile.

Cadute e guida

Cadute e incidenti automobilistici hanno in comune alcuni fattori causali (p. es., deficit visivi, muscolari, cognitivi). Un'anamnesi positiva per cadute indica un aumento del rischio di incidenti automobilistici negli anziani e deve indurre a un'ulteriore valutazione per i fattori intrinseci che possono compromettere la mobilità e la guida (p. es., abilità visive, cognitive e motorie).

(Vedi Valutazione funzionale del guidatore anziano.)

Patologie cardiache e guida

La presenza di una malattia cardiaca può aumentare il rischio alla guida, in particolare i disturbi che possono compromettere la coscienza o causare sincope (p. es., aritmie). I pazienti che hanno avuto interventi cardiaci (p. es., stent coronarico o impianto di bypass, posizionamento di defibrillatore interno/pacemaker) o alcuni eventi acuti (p. es., angina instabile, infarto del miocardio) devono astenersi dal guidare per un breve periodo durante il recupero; il periodo di tempo dipende dalla procedura e dalle condizioni cliniche del paziente. Le patologie cardiache possono causare un deterioramento cognitivo cronico o compromissione acuta della coscienza (p. es., vertigini, sincope).

I pazienti con insufficienza cardiaca grave (p. es., classe IV NYHA, dispnea a riposo o durante la guida) devono astenersi dalla guida fino a che non vengano valutati con test su strada e abbiano l'approvazione dei loro medici.

Disturbi neurologici e guida

Anche i disturbi neurologici aumentano i rischi alla guida. I disturbi specifici comprendono

  • Ictus o attacco ischemico transitorio: i conducenti con un solo attacco ischemico transitorio devono attendere 1 mese prima di riprendere a guidare; quelli con attacco ischemico transitorio ricorrenti o un ictus recente non devono aver avuto ricadute per almeno 3-6 mesi prima di riprendere a guidare ed essere autorizzati dal loro neurologo o dal medico di base. L'esame obiettivo va effettuato per valutare come la disabilità residua derivante da ictus possa influire sulla capacità di guida. Considerare di inviare persone con deficit visivi, motori o cognitivi persistenti in una clinica di valutazione di guida basata sulla terapia occupazionale.

  • Epilessia: le norme per i conducenti che hanno crisi epilettiche sono specifiche per ogni stato, ma la maggior parte degli stati richiede che ci sia un periodo in cui non si sono manifestate crisi (spesso 6 mesi) prima di ripristinare i privilegi di guida. Gli anticonvulsivanti possono controllare adeguatamente le crisi in circa il 70% dei pazienti, sebbene possano verificarsi recidive quando questi farmaci vengono sospesi o durante i periodi di non aderenza. Devono essere ricercate le informazioni specifiche dello Stato riguardanti l'idoneità alla patente di guida per le persone che hanno convulsioni (vedi Epilepsy Foundation's Epilepsy Foundation State Driving Laws Database) insieme al parere di un neurologo.

La malattia di Alzheimer o altre patologie neurologiche evolutive causa di demenza possono infine portare a compromettere le abilità funzionali chiave, comprese quelle necessarie per la guida. Il monitoraggio dei pazienti per eventuali nuovi errori alla guida che possano essere attribuiti a cambiamenti delle capacità cognitive o l'identificazione di un significativo declino cognitivo nei test psicometrici possono essere utili per individuare i soggetti da segnalare per la valutazione su strada e/o, eventualmente, per la cessazione della guida. L'American Academy of Neurology ha parametri pratici sulla guida e la demenza (1). Diversi Stati attualmente richiedono al medico di segnalare i deterioramenti cognitivi significativi alla Motorizzazione Civile statale (2).

Molti altri disturbi neurologici (p. es., il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla) causano disabilità e devono essere monitorati attraverso una valutazione funzionale e, quando appropriato, con una valutazione su strada.

Diabete mellito e guida

Il diabete mellito rappresenta un rischio, perché i pazienti possono diventare ipoglicemici durante la guida; tuttavia, non è stato dimostrato che il diabete ben controllato aumenti il rischio di incidenti automobilistici (3). I pazienti che hanno avuto un recente episodio ipoglicemico con riduzione della coscienza non devono guidare per 3 mesi o fino a quando i fattori che hanno contribuito all'episodio (p. es., la dieta, l'attività, i tempi e la dose di insulina o di un altro farmaco ipoglicemizzante) siano stati valutati e trattati. Anche le variazioni sensoriali degli arti dovute a neuropatia, retinopatia, o entrambi i disturbi causati dal diabete possono compromettere la capacità di guida.

L'iperglicemia grave è associata a deterioramento cognitivo, e i pazienti non devono guidare fino a quando la loro glicemia e i sintomi non sono sotto controllo.

Disturbi del sonno e guida

I disturbi del sonno, in particolare la sindrome da apnea ostruttiva del sonno, possono causare sonnolenza che porta a incidenti automobilistici e i pazienti devono evitare di guidare fino a quando non siano stati adeguatamente trattati.

È stato dimostrato che l'uso di dispositivi a pressione positiva continua migliori le prestazioni nei simulatori di guida e riduce gli incidenti stradali (4).

Riferimenti

  1. 1. Iverson DJ, Gronseth GS, Reger MA, et al. Practice parameter: Evaluation and management of driving and dementia: Report of the Quality Standards Subcommittee of the American Academy of Neurology. Neurology. 2010;74(16):1316–1324. doi:10.1212/WNL.0b013e3181da3b0f

  2. 2. Tran EM, Lee JE. Reporting Requirements, Confidentiality, and Legal Immunity for Physicians Who Report Medically Impaired Drivers. JAMA Netw Open. 2024;7(1):e2350495. Pubblicato il 2/01/2024. doi:10.1001/jamanetworkopen.2023.50495

  3. 3. Dow J, Boucher L, Carr D, et al. Does diabetes affect the risk of involvement in a motor vehicle crash? J Transport Health. 2022;27(101509). ISSN 2214-1405. doi:10.1016/j.jth.2022.101509

  4. 4. Orth M, Duchna HW, Leidag M, et al. Driving simulator and neuropsychological [corrected] testing in OSAS before and under CPAP therapy [published correction appears in Eur Respir J. 2006 Jan;27(1):242]. Eur Respir J. 2005;26(5):898-903. doi:10.1183/09031936.05.00054704

Per ulteriori informazioni

Le seguenti risorse in lingua inglese possono essere utili. Si noti che il Manuale non è responsabile per il contenuto di queste risorse.

  1. National Highway Traffic Safety Administration: Clinician's Guide to Assessing and Counseling Older Drivers, 4th edition

  2. Austroads: Assessing Fitness to Drive: An Australian resource providing medical standards for driver licensing

  3. Epilepsy Foundation: State Driving Laws Database: A United States resource providing information for drivers with epilepsy

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