La tolleranza è la diminuzione della risposta a un farmaco che viene usato ripetutamente. La resistenza è lo sviluppo della capacità di resistere all'effetto precedentemente distruttivo di un farmaco da parte di microorganismi o cellule tumorali.
Gli esempi di farmaci che provocano tolleranza includono alcol e oppiacei. Un meccanismo responsabile della tolleranza è il metabolismo accelerato, per esempio mediante l'induzione di enzimi epatici, come gli enzimi del citocromo P-450. Generalmente, la tolleranza porta ad aumentare le dosi di un farmaco richiesto per produrre lo stesso effetto. Altri possibili meccanismi sono una diminuzione nell'affinità di legame tra un farmaco e un recettore e una diminuzione nel numero di recettori. I meccanismi responsabili della tolleranza al farmaco non sempre sono noti.
Alcuni esempi di resistenza sono:
I ceppi di microrganismi divengono resistenti quando non sono più uccisi o inibiti da farmaci antimicrobici precedentemente efficaci. Il meccanismo inizia con un cambiamento genetico derivante da una mutazione o da un'acquisizione del gene. Dato che il farmaco antimicrobico in precedenza efficace elimina di preferenza organismi non-resistenti, i microrganismi resistenti diventano la specie predominante (vedi Panoramica sui farmaci antibatterici/Resistenza agli antibiotici).
I tumori possono diventare resistenti se si sviluppa una mutazione che conferisce resistenza a un farmaco antitumorale e quel farmaco antitumorale è usato ripetutamente, eliminando in modo preferenziale le cellule tumorali non resistenti. Per esempio, molti pazienti con la leucemia mieloide cronica sono diventati resistenti all'inibitore della tirosin-chinasi imatinib a causa della presenza della mutazione T315I.
La resistenza ai corticosteroidi può influenzare il trattamento di un certo numero di disturbi come l'asma o la malattia infiammatoria intestinale. Il meccanismo di questo tipo di resistenza non è completamente compreso ma può coinvolgere un numero di fattori diversi (p. es., infezione, stress ossidativo, esposizione allergenica, infiammazione, carenza di vitamina D3, mutazioni genetiche o variazioni).