La gengivite ulcero-necrotizzante acuta è una dolorosa infezione delle gengive. I sintomi sono costituiti da dolore acuto, sanguinamento e respiro fetido. La diagnosi si basa sui reperti clinici. Il trattamento consiste in una delicata pulizia, nell'intensificazione dell'igiene orale, in sciacqui orali, assistenza di sostegno e, se la detartrasi deve essere ritardata, in antibiotici.
La gengivite ulcero-necrotizzante acuta compare il più delle volte in fumatori e pazienti debilitati che sono sotto stress. Altri fattori di rischio sono una scarsa igiene orale, deficit nutrizionali, immunodeficienze (p. es., HIV/AIDS, uso di farmaci immunosoppressivi) e carenza di sonno. Alcuni pazienti hanno anche candidosi orale. La flora responsabile più frequentemente della gengivite ulcero-necrotizzante acuta è composta da Treponema, Selenomas, Bacteroides melaningenicus, e Fusobacterium spp (1).
Riferimento generale
1. Loesche WJ, Syed SA, Laughono SA, et al: The bacteriology of acute necrotizing ulcerative gingivitis. J Periodontol 53(4):223-230, 1982. https://doi.org/10.1902/jop.1982.53.4.223
Sintomatologia della gengivite ulcero-necrotizzante acuta
L'esordio, in genere repentino, può essere accompagnato da malessere o febbre. Le manifestazioni primarie sono
Sanguinamento gengivale, acutamente doloroso
Salivazione eccessiva
A volte alito oltremodo cattivo (alitosi)
Le ulcerazioni, che sono patognomoniche, sono presenti sulle papille dentarie e sulle gengive marginali (quelle più vicine ai denti). Queste ulcerazioni hanno un caratteristico aspetto trapuntato e sono coperte da una pseudomembrana grigia. Lesioni simili sulla mucosa orale e sulle tonsille sono rare. Deglutire e parlare può risultare doloroso. È spesso presente linfoadenopatia regionale.
Spesso, la gengivite ulcerativa necrotizzante acuta può manifestarsi senza un odore significativo, e può manifestarsi anche come una condizione localizzata.
Diagnosi della gengivite ulcero-necrotizzante acuta
Valutazione clinica
Raramente sono colpiti i tessuti tonsillari o faringei e si deve escludere una difterite o un'infezione dovuta ad agranulocitosi, attraverso una coltura della gola e emocromo con formula quando le manifestazioni gengivali non rispondono rapidamente alla terapia convenzionale.
Trattamento della gengivite ulcero-necrotizzante acuta
Sbrigliamento
Risciacqui (p. es., perossido di idrogeno, clorexidina)
Intensificazione dell'igiene orale
A volte antibiotici orali
Il trattamento della gengivite ulcerativa necrotizzante acuta consiste in una delicata pulizia con un ablatore manuale o un dispositivo a ultrasuoni. Tale pulizia è eseguita per diversi giorni. Il paziente utilizza uno spazzolino morbido o una salvietta per pulire i denti.
Sciacqui a intervalli di un'ora con soluzione fisiologica calda 2 volte/die con perossido di idrogeno all'1,5% o clorexidina allo 0,12% possono aiutare durante i primi giorni dopo la pulizia iniziale.
Le misure di sostegno essenziali che comprendono il miglioramento dell'igiene orale (realizzata dapprima delicatamente), una dieta adeguata, un elevato apporto di liquidi, riposo, analgesici al bisogno e l'evitare irritazioni (p. es., quelle causate da fumo o cibi caldi o speziati). Un miglioramento sensibile si riscontra di solito entro 24-48 h, dopo di che è possibile completare lo sbrigliamento.
Se lo sbrigliamento è ritardato (p. es., se un dentista o gli strumenti necessari per lo sbrigliamento non sono disponibili), antibiotici per via orale efficaci contro la tipica flora orale (p. es., metronidazolo 500 mg ogni 8 ore o amoxicillina 500 mg ogni 8 ore) possono aiutare a fornire sollievo e possono essere continuati fino a 72 ore dopo la risoluzione dei sintomi. Se i pazienti hanno una grave allergia alla penicillina, devono essere utilizzati altri antibiotici (p. es., clindamicina 300 mg ogni 6 ore, eritromicina 250 mg ogni 6 ore, o tetraciclina 250 mg ogni 6 ore).
Il trattamento della candidosi orale è descritto altrove.
Se il contorno gengivale si inverte (ossia, se le punte delle papille scompaiono) durante la fase acuta, è necessario, infine, un intervento chirurgico per prevenire la successiva parodontite.