Per le donne affette da diabete prima della gravidanza, i rischi di complicanze durante la gestazione dipendono dalla durata del diabete e dall’eventuale presenza di complicanze, come ipertensione arteriosa e danni renali. La gravidanza tende a rendere più difficoltosa la gestione del diabete (tipo 1 e 2), ma non scatena né peggiora le sue complicanze (come danni oculari, renali o ai nervi).
(Vedere anche Diabete.)
Diabete gestazionale
Circa il 4% delle gestanti sviluppa il diabete nel corso della gravidanza. Tale disturbo viene definito diabete gestazionale. Il diabete gestazionale è più comune nelle donne con:
Obesità
Un’anamnesi familiare di diabete
Certe origini, in particolare asiatiche/isolane del Pacifico non ispaniche e ispaniche/latine
Qualora non venga rilevato e trattato, il diabete gestazionale può aumentare il rischio di complicanze sia per la donna sia per il feto, nonché il rischio di morte fetale.
La maggior parte delle donne affette da diabete gestazionale sviluppa questa patologia a causa dell’incapacità di produrre una quantità sufficiente di insulina, che aiuta a controllare il livello di zucchero (glucosio) nel sangue. Durante la gravidanza sono necessarie quantità maggiori di insulina, perché la placenta produce un ormone che riduce la responsività dell’organismo all’insulina stessa (condizione definita resistenza insulinica). Questo effetto si può osservare in particolare nelle ultime fasi della gravidanza, allorché la placenta aumenta di volume e, di conseguenza, il livello di zucchero tende ad aumentare. Pertanto è necessaria una quantità maggiore di insulina.
È possibile che alcune donne abbiano il diabete, ma la diagnosi viene fatta in gravidanza.
Rischi del diabete durante la gravidanza
Se scarsamente controllato, è più probabile che il diabete provochi problemi.
All’inizio della gravidanza uno scarso controllo del diabete aumenta il rischio di:
Difetti congeniti importanti
Aborto spontaneo
Nella fase avanzata della gravidanza uno scarso controllo del diabete aumenta il rischio di:
Neonato di peso superiore a 4 chilogrammi alla nascita
Preeclampsia (un tipo di ipertensione arteriosa che si sviluppa durante la gravidanza)
Distocia di spalla (le spalle del bambino possono rimanere incastrate nel canale del parto)
I bambini nati da donne diabetiche tendono a essere più grossi del normale e se il diabete non è controllato bene, i bambini possono essere particolarmente grossi. Un feto grosso attraversa difficilmente la vagina, con maggiori probabilità di traumi durante il parto naturale. Di conseguenza, è spesso necessario un parto cesareo. Inoltre, i polmoni del feto tendono a maturare lentamente.
I neonati di madri affette da diabete presentano un rischio più elevato di avere bassi livelli di zuccheri e di calcio e alti livelli di bilirubina nel sangue (iperbilirubinemia), che può causare ittero del neonato (colorazione giallastra della pelle e degli occhi).
Diagnosi del diabete durante la gravidanza
Esami del sangue per misurare la glicemia
La maggior parte degli esperti raccomanda lo screening regolare di tutte le donne in gravidanza per il diabete gestazionale, in genere a 24-28 settimane di gravidanza.
Per controllare se le donne hanno il diabete, alcuni medici prelevano innanzitutto un campione di sangue per misurare i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue, generalmente a digiuno.
Tuttavia il modo migliore per confermare la diagnosi di diabete è un’analisi in due tempi in cui la donna deve innanzitutto bere un liquido contenente glucosio. Un’ora dopo l’ingestione del liquido, si prelevano altri campioni di sangue che vengono esaminati per determinare se il livello di zucchero aumenta in modo eccessivo. Se il livello è elevato in modo anomalo, la donna deve bere un liquido con una quantità maggiore di glucosio. Dopo 3 ore, viene misurata nuovamente la glicemia che, se continua a essere elevata in modo anomalo, indica la presenza di diabete. Questo esame è chiamato test di tolleranza al glucosio orale.
Trattamento del diabete durante la gravidanza
Attento monitoraggio della donna e del feto
Alimentazione, attività fisica e a volte farmaci per controllare il livello di glicemia
Un kit con glucagone (in caso di eccessivo calo della glicemia)
Talvolta un farmaco per avviare il travaglio
Per ridurre il rischio di problemi, i medici di solito procedono come segue:
Coinvolgono un’équipe di specialisti del diabete (composta da infermieri, un nutrizionista e assistenti sociali) e un pediatra.
Diagnosticano e trattano immediatamente qualsiasi problema correlato alla gravidanza, anche se banale
Pianificano il parto assicurando la presenza di un pediatra esperto
Si assicurano che sia disponibile terapia intensiva per il neonato (se necessaria)
Controllo dei livelli di glicemia
Il rischio di complicanze che possono sopraggiungere durante la gravidanza può essere ridotto tenendo sotto controllo la glicemia, che deve essere mantenuta il più possibile vicino alla norma per tutta la gravidanza.
I medici possono consigliare alla donna affetta da diabete e che intende avere una gravidanza, di iniziare immediatamente a prendere provvedimenti per controllare il tasso glicemico nel caso in cui non lo faccia già. Tali provvedimenti consistono nel seguire un’alimentazione appropriata, fare esercizio fisico e, se necessario, assumere insulina. I cibi a elevato contenuto di zuccheri vanno eliminati dalla dieta e la dieta deve essere adeguata al fine di non prendere troppo peso durante la gravidanza.
La maggior parte delle donne in gravidanza diabetiche è invitata a misurare la glicemia più volte al giorno a casa utilizzando un dispositivo per il monitoraggio della glicemia domestico. Se la glicemia è alta, le donne possono dover assumere un farmaco ipoglicemico orale o insulina.
Talvolta il trattamento provoca un abbassamento eccessivo della glicemia (la cosiddetta ipoglicemia). che, se grave, provoca stato confusionale e perdita di coscienza e può verificarsi senza preavviso. Se una donna è incline a episodi di ipoglicemia (ad esempio se ha avuto il diabete di tipo 1 per molto tempo), riceverà un kit di glucagone e le verrà insegnato come utilizzarlo. Il glucagone, una volta iniettato, aumenta i livelli di zuccheri nel sangue. L’utilizzo del glucagone viene insegnato anche a un familiare. Quindi se si presentano sintomi di ipoglicemia grave, la donna o il familiare possono iniettare glucagone.
Il controllo del diabete è particolarmente importante nelle ultime fasi della gravidanza in quanto in tale periodo la glicemia tende ad aumentare. Di solito diventa necessaria un dose di insulina maggiore.
Monitoraggio del feto
Spesso viene chiesto alle donne di contare il numero di volte al giorno in cui avvertono i movimenti del feto. In situazioni normali, dovrebbero sentire almeno dieci movimenti (calci, vibrazioni o oscillazioni) nel giro di due ore. Di solito il feto si muove dieci volte in meno tempo. Se avverte un’improvvisa diminuzione dei movimenti, la donna deve rivolgersi immediatamente al medico,
il quale monitora il feto mediante appositi esami come la frequenza cardiaca, i non stress test o i profili biofisici (mediante l’ecografia). Il monitoraggio spesso ha inizio a 32 settimane di gravidanza, o prima in caso di complicanze, ad esempio se il feto non cresce quanto dovrebbe o se la donna sviluppa ipertensione arteriosa.
Se si presenta una delle seguenti situazioni, il medico preleva e analizza un campione del liquido che circonda il feto (liquido amniotico):
Donne con pregressi problemi correlati alla gravidanza.
Incertezza circa la data del parto.
Tasso glicemico non ben controllato.
Cure inadeguate durante la gravidanza.
Le donne non seguono il proprio piano terapeutico come indicato.
Tale procedura, chiamata amniocentesi, contribuisce a definire se i polmoni del feto sono abbastanza maturi per respirare e quindi stabilire se il bambino può essere partorito senza problemi.
Travaglio e parto
Se il travaglio non inizia entro le 39 settimane di gestazione, i medici possono usare un farmaco per avviarlo (vedere Induzione del travaglio). Di solito è possibile procedere con il parto naturale (vaginale).
Durante il travaglio e il parto molte donne diabetiche devono ricevere un’infusione continua di insulina attraverso un catetere inserito in vena.
Dopo il parto
Nei neonati di donne diabetiche, il personale ospedaliero misura i livelli di zucchero, calcio e bilirubina che in questi bambini possono risultare anomali. Inoltre i neonati vengono tenuti sotto osservazione per i sintomi di tali anomalie.
Nelle donne affette da diabete, il fabbisogno di insulina diminuisce notevolmente subito dopo il parto. Tuttavia, di solito, ritorna a essere uguale a quello precedente la gravidanza entro una settimana circa.
Dopo il parto, il diabete gestazionale di solito scompare. Tuttavia, molte donne con questo tipo di diabete sviluppano un diabete di tipo 2 non appena diventano più anziane.