Il complesso della sclerosi tuberosa è un disturbo ereditario che provoca formazioni anomale nel cervello, alterazioni cutanee e talvolta tumori in organi vitali come cuore, reni e polmoni.
Il complesso della sclerosi tuberosa è causato da mutazioni in un gene.
I bambini possono presentare neoformazioni cutanee anomale, crisi epilettiche, ritardi dello sviluppo, disturbi dell’apprendimento, autismo o problemi comportamentali e possono avere deficit intellettivi.
La diagnosi si basa su criteri stabiliti, sintomi, esami di diagnostica per immagini e a volte test genetici.
Il trattamento si concentra sull’alleviamento dei sintomi.
Poiché il disturbo è cronico e possono insorgere nuovi problemi, i soggetti devono essere monitorati per tutta la vita.
L’aspettativa di vita non subisce alterazioni.
Il complesso della sclerosi tuberosa è una sindrome neurocutanea. Le sindromi neurocutanee causano problemi che interessano cervello, colonna vertebrale, nervi (neuro) e pelle (cutanea).
Nel complesso della sclerosi tuberosa, tumori o altre formazioni anomale possono svilupparsi in vari organi, ad esempio il cervello, il cuore, i polmoni, i reni, gli occhi e la pelle. Di solito sono benigni. Il disturbo prende il nome dai tumori tipici di forma lunga e stretta nel cervello, che somigliano a radici o tuberi.
Il complesso della sclerosi tuberosa solitamente è presente alla nascita, tuttavia i sintomi possono essere subdoli o svilupparsi lentamente, rendendone difficile la precoce individuazione.
Nella maggior parte dei casi, il disturbo deriva da mutazioni in 1 o 2 geni. Se uno dei genitori è affetto dal disturbo, il bambino ha il 50% di probabilità di ereditarlo. Tuttavia, il complesso della sclerosi tuberosa spesso è il risultato di mutazioni spontanee (nuove, non ereditarie) in uno dei due geni, piuttosto che di un’anomalia genetica ereditaria.
Questo disturbo si osserva in 1 bambino su 6.000.
Sintomi del complesso della sclerosi tuberosa
I sintomi del complesso della sclerosi tuberosa variano ampiamente in termini di gravità.
La sclerosi tuberosa può interessare il cervello e causare crisi convulsive, deficit intellettivo, autismo, ritardi nello sviluppo di abilità motorie e linguistiche, disturbi dell’apprendimento e problemi comportamentali (ad esempio iperattività e aggressività).
I primi sintomi possono essere gli spasmi infantili, un tipo di crisi convulsiva.
Talvolta anche la pelle è interessata, spesso con deturpazione:
durante l’infanzia fino ai sei anni possono comparire sulla pelle macchie chiare a forma di foglia di frassino.
Macchie ruvide e sollevate, a buccia d’arancia, di solito sulla schiena, possono essere presenti dalla nascita o svilupparsi in seguito.
Possono inoltre svilupparsi macchie piatte color caffellatte, di una tonalità marrone media.
Successivamente durante l’infanzia possono comparire sul viso protuberanze rosse composte da vasi sanguigni e tessuto fibroso (angiofibromi; fenomeno conosciuto come adenoma sebaceo).
Piccole protuberanze color carne (fibromi) possono crescere attorno e sotto le unghie di mani e piedi (tumori di Koenen), in qualsiasi momento durante l’infanzia o nella prima età adulta.
L’immagine mostra una macula a foglia di frassino. Queste chiazze compaiono su molti soggetti affetti da complesso della sclerosi tuberosa.
Su concessione dell’editore. Tratto da Puduvalli V: Atlas of Cancer. A cura di M Markman e R Gilbert. Philadelphia, Current Medicine, 2002.
In questa foto si vedono delle protuberanze costituite da vasi sanguigni e tessuto fibroso (angiofibromi) sul viso di una persona affetta da complesso della sclerosi tuberosa.
DOTT. M.A. ANSARY/SCIENCE PHOTO LIBRARY
In questa foto si vedono delle protuberanze rosse costituite da vasi sanguigni e tessuto fibroso (angiofibroma) che attraversano la parte centrale del viso di una persona affetta da complesso della sclerosi tuberosa.
Immagine per gentile concessione della Dott.ssa Karen McKoy.
L’immagine mostra piccole protuberanze carnose (fibromi) che crescono intorno e sotto alle unghie di mani e piedi (tumori di Koenen) in soggetti affetti da complesso della sclerosi tuberosa.
© Springer Science+Business Media
Prima della nascita possono svilupparsi tumori cardiaci benigni, chiamati rabdomiomi. Talvolta, questi tumori causano insufficienza cardiaca nei neonati. che scompaiono solitamente nel tempo e sono asintomatici durante l’infanzia o in età adulta.
In molti bambini, i denti permanenti sono vaiolati.
Possono svilupparsi macchie e tumori benigni sulla retina, situata nella parte posteriore dell’occhio. Se le macchie o i tumori sono localizzati in prossimità della parte centrale della retina, possono provocare problemi di vista.
I tuberi nel cervello possono diventare tumori, che talvolta diventano maligni e crescono, causando cefalee o un peggioramento dei sintomi.
Durante l'età adulta possono svilupparsi tumori renali maligni mentre la malattia del rene policistico può svilupparsi a qualsiasi età. Questi disturbi possono causare ipertensione arteriosa, dolore addominale e sangue nelle urine.
Possono svilupparsi aree solide in rilievo (noduli) nei polmoni, in particolare nelle ragazze adolescenti. Questa condizione è chiamata linfangioleiomiomatosi.
Diagnosi di complesso della sclerosi tuberosa
Criteri prestabiliti
Valutazione medica
Risonanza magnetica per immagini o ecografia
A volte test genetici
I medici possono servirsi di una serie di criteri prestabiliti che li aiutano a diagnosticare il complesso della sclerosi tuberosa. Prima di applicare i criteri, i medici effettuano innanzitutto un esame obiettivo per determinare se i soggetti presentano certi sintomi, come crisi convulsive, ritardi dello sviluppo o alterazioni cutanee tipiche.
Talvolta si sospetta il complesso della sclerosi tuberosa prima della nascita quando un’ecografia prenatale di routine rileva un tumore nel cuore o nel cervello. Per indagare sulla presenza di tumori in diversi organi si procede alla risonanza magnetica per immagini (RMI) o all’ecografia.
Si conduce una visita oculistica (con oftalmoscopia) per indagare sulla presenza di anomalie a livello oculare.
Possono essere eseguiti test genetici per i seguenti motivi:
Confermare la diagnosi in caso di sintomi
Stabilire se i soggetti con anamnesi familiare del disturbo, ma asintomatici, presentano un’anomalia genetica
Indagare la presenza del disturbo prima della nascita (diagnosi prenatale) in caso di anamnesi familiare
Trattamento del complesso della sclerosi tuberosa
Trattamento dei sintomi e delle complicanze
Sirolimus o everolimus
Il trattamento del complesso della sclerosi tuberosa si incentra sull’alleviamento dei sintomi:
Per gli attacchi epilettici: Possono essere utilizzati farmaci anticonvulsivanti. Se i farmaci non sono efficaci, a volte si esegue un intervento chirurgico per rimuovere un tumore o una piccola parte del cervello che è responsabile degli attacchi epilettici.
Per l’ipertensione arteriosa: è possibile utilizzare farmaci antipertensivi oppure si può asportare i tumori renali mediante un intervento chirurgico.
Per i disturbi comportamentali: Possono risultare utili le tecniche di gestione comportamentale (tra cui time-out e utilizzo coerente di appropriate conseguenze e ricompense). A volte sono necessari farmaci.
Per i ritardi evolutivi: possono essere raccomandate scuole speciali o fisioterapia, terapia occupazionale o logopedia.
Per le formazioni cutanee: è possibile la rimozione mediante dermoabrasione (sfregamento della pelle con uno strumento metallico per rimuovere lo strato superiore) o laser.
Per i tumori maligni e alcuni tumori benigni: si può usare everolimus o sirolimus per ridurre le dimensioni dei tumori, compresi i rabdomiomi nei neonati.
Sirolimus ed everolimus sono in fase di studio per stabilire se possano trattare efficacemente o prevenire alcune delle complicanze del complesso della sclerosi tuberosa. In alcuni soggetti, questi farmaci, assunti per via orale, hanno dimostrato di ridurre le dimensioni dei tumori cerebrali e cardiaci e le neoformazioni facciali e di alleviare le crisi convulsive. Sirolimus applicato sulla pelle può essere utile per le neoformazioni cutanee sul viso. Questi farmaci sono attualmente utilizzati per trattare alcuni tumori e prevenire il rigetto degli organi trapiantati.
È raccomandata la consulenza genetica per le persone affette e i familiari, nel caso in cui desiderino avere figli.
Screening di nuovi problemi
Poiché il complesso della sclerosi tuberosa è un disturbo cronico e possono insorgere nuovi problemi, i soggetti colpiti devono essere monitorati per tutta la vita.
Il monitoraggio di solito include quanto segue:
RMI cranica
Ecografia dei reni o RMI dell’addome per controllare la presenza di eventuali tumori renali
Tomografia computerizzata (TC) periodica del torace per le donne a partire dai 18 anni
Ecocardiogramma (esame del cuore mediante ultrasuoni)
Esame dettagliato della funzione mentale (esame neuropsicologico) per i bambini, per aiutare a pianificare il sostegno scolastico e la gestione comportamentale
Prognosi del complesso della sclerosi tuberosa
La gravità dei sintomi determina come si sentono i soggetti affetti. Se sono lievi, i bambini generalmente non hanno problemi e crescono, riuscendo a vivere a lungo e in maniera fruttuosa. Se invece i sintomi sono gravi, i bambini possono avere gravi disabilità.
Tuttavia, la maggior parte dei bambini progredisce nello sviluppo e non ci sono ripercussioni sull’aspettativa di vita.