Il morbillo è un’infezione virale altamente contagiosa che genera vari sintomi e un’eruzione cutanea caratteristica.
È causato da un virus.
e fra i sintomi vi sono febbre, rinorrea, tosse secca, irritazione degli occhi ed eruzione cutanea arrossata e pruriginosa.
La diagnosi si basa sui sintomi tipici e sulla caratteristica eruzione cutanea.
Il trattamento mira ad attenuare i sintomi.
Sebbene la maggioranza dei bambini guarisca, occasionalmente il morbillo può essere letale o provocare danno cerebrale.
La vaccinazione di routine può prevenire l’infezione.
Prima dell’ampia diffusione della vaccinazione, il morbillo si verificava in epidemie ogni 2-3 anni, in particolare fra i bambini in età prescolare e scolare. Piccoli focolai localizzati si verificavano durante gli altri anni.
Il morbillo è ancora comune in alcuni Paesi. A livello mondiale, ogni anno il morbillo colpisce circa 10 milioni di persone e causa circa 134.000 decessi, prevalentemente fra i bambini.
Grazie alle vaccinazioni pediatriche di routine, negli Stati Uniti il morbillo è raro. Dal 2000 al 2010 in media sono stati segnalati ai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) solo 63 casi all’anno, ma nel 2019 i CDC hanno ricevuto 1,274 segnalazioni di casi di morbillo. Si tratta del numero più alto dal 1992. Questo aumento è stato causato principalmente da soggetti non vaccinati che sono stati infettati in Paesi dove il morbillo è più comune e si sono poi recati negli Stati Uniti.
Nel 2020, durante la pandemia mondiale di COVID-19 negli Stati Uniti sono stati segnalati solo 13 casi. Nel 2022, sono stati segnalati 121 casi.
L’infezione da morbillo si diffonde con maggiore probabilità nelle comunità nelle quali molte persone convivono strettamente, come i campus universitari o altre comunità molto interconnesse. Anche la mancata effettuazione delle vaccinazioni infantili di routine contribuisce all’aumento delle malattie che potrebbero essere prevenute dai vaccini.
Una donna che ha avuto il morbillo o ha ricevuto il vaccino trasmette l’immunità (sotto forma di anticorpi) al feto durante la gravidanza. L’immunità dura per quasi tutto il primo anno di vita. Successivamente, però, il rischio di contagio è elevato se il bambino non effettua la vaccinazione. Chi ha avuto il morbillo sviluppa immunità e generalmente non lo può contrarre di nuovo.
Le persone contraggono il morbillo respirando le goccioline di saliva emesse tramite colpi di tosse da una persona infetta. La maggioranza delle persone non immuni al morbillo sviluppa l’infezione dopo l’esposizione a un soggetto infetto. Il morbillo è contagioso da 4 giorni prima della comparsa dell’eruzione cutanea fino a 4 giorni dopo la sua comparsa.
Sintomi del morbillo
I sintomi del morbillo iniziano da 7 a 14 giorni dopo che è stata contratta l’infezione. Il bambino infetto presenta inizialmente febbre, rinorrea, tosse secca e arrossamento degli occhi. Talvolta, diventa fotosensibile. Prima della comparsa dell’eruzione cutanea, delle macchioline di color rosso brillante con un puntino centrale bianco o bluastro (macchie di Koplik) possono comparire all’interno della bocca. Questi centri di colore bianco o bianco-bluastro possono assomigliare a granelli di sabbia. Quindi il bambino sviluppa mal di gola.
Una leggera eruzione cutanea pruriginosa si sviluppa da 3 a 5 giorni dopo i sintomi iniziali. L’eruzione cutanea inizia sul viso, davanti e sotto le orecchie e sui lati del collo e si presenta come zone arrossate, piatte e irregolari che in poco tempo si sollevano. Nel giro di 1-2 giorni l’eruzione si diffonde a tronco, braccia, palmi delle mani, gambe e piante dei piedi cominciando a scomparire dal volto.
Al culmine della malattia, il bambino è molto malato e sviluppa un’infiammazione agli occhi (congiuntivite); l’eruzione cutanea è diffusa e la temperatura corporea può superare i 40 °C. Nel giro di 3-5 giorni, la temperatura corporea scende, il bambino inizia a sentirsi meglio e l’eruzione cutanea a regredire. L’eruzione assume un colore brunastro, poi la pelle si desquama.
Complicanze del morbillo
Si osserva infezione cerebrale (vedere encefalite) in circa in 1 bambino affetto da morbillo su 1.000. Si manifesta con febbre alta, mal di testa, convulsioni e coma, solitamente da 2 giorni a 2 settimane dopo la comparsa dell’eruzione cutanea. La malattia può essere breve e regredire in 1 settimana circa oppure prolungata e portare a danno cerebrale o morte.
La polmonite causata dall’infezione del morbillo a livello polmonare colpisce circa il 5% dei soggetti Nei casi fatali di morbillo nei bambini piccoli, la causa del decesso è spesso la polmonite.
Il sanguinamento eccessivo si può verificare dopo che l’infezione da morbillo si è risolta poiché i livelli di tossine nel sangue del soggetto si sono abbassati (trombocitopenia). Spesso il soggetto accusa la formazione di ecchimosi a livello epidermico e un leggero sanguinamento, che occasionalmente può essere grave.
Durante l’infezione possono insorgere temporanea infiammazione del fegato (epatite) e diarrea.
La panencefalite subacuta sclerosante è una complicanza rara del morbillo che causa danno cerebrale e decesso, spesso con anni di progressivo deterioramento cerebrale.
Diagnosi di morbillo
Valutazione medica
La diagnosi di morbillo si basa sui sintomi tipici del raffreddore, sulle macchie di Koplik e sulla caratteristica eruzione cutanea.
Gli esami del sangue per identificare il virus vengono eseguiti principalmente per documentare i casi a scopi di pubblica sanità, in modo che le autorità sanitarie possano tentare di limitarne la ricorrenza mitigandone la diffusione.
Trattamento del morbillo
Vitamina A
Farmaci per ridurre la febbre
I soggetti infetti ricoverati in ospedale devono essere posti in speciali stanze ospedaliere e isolati dagli altri durante la malattia. I soggetti infetti non ricoverati in ospedale devono limitare rigorosamente il contatto con gli altri durante la malattia.
Ai bambini affetti da morbillo i medici somministrano la vitamina A, perché ha dimostrato di ridurre il numero dei decessi e delle malattie gravi prodotte dal morbillo nei Paesi in cui la carenza di vitamina A è comune.
I bambini malati di morbillo devono stare al caldo e in un ambiente confortevole.
Paracetamolo o ibuprofene possono essere utili per ridurre la febbre.
Prognosi del morbillo
Nei bambini sani e ben nutriti il morbillo generalmente non è grave. Tuttavia, negli Stati Uniti muoiono circa 1-2 bambini infetti da morbillo su 1.000. Questo numero di bambini è molto più alto nei Paesi dove l’assistenza medica scarseggia. La denutrizione e la carenza di vitamina A possono aumentare il rischio di morte delle persone contagiate dal morbillo.
In tutto il mondo, ogni anno muoiono di morbillo circa 134.000 persone, in genere a causa di complicanze della polmonite o dell’encefalite.
Prevenzione del morbillo
vaccino MPR
Prevenzione prima dell’esposizione
Il vaccino contro il morbillo viene somministrato nell’ambito del vaccino combinato morbillo-parotite-rosolia (MPR), che contiene i virus vivi, ma indeboliti, di morbillo, parotite e rosolia. Il vaccino MPR è una delle vaccinazioni infantili di routine e viene somministrato ai bambini nella maggior parte delle nazioni che hanno un sistema sanitario solido. Il vaccino MPR e il vaccino contro la varicella sono disponibili anche come vaccino combinato (vaccino MPRV).
Il vaccino MPR generalmente garantisce un’immunità duratura e negli Stati Uniti ha ridotto i casi di morbillo del 99%.
Normalmente sono raccomandate due dosi di vaccino MPR. La prima dose viene somministrata fra i 12 e i 15 mesi di vita, ma può essere somministrata anche a bambini di soli 6 mesi durante un focolaio di morbillo o prima di un viaggio all’estero. La seconda dose viene somministrata tra i 4 e i 6 anni d’età.
I bambini vaccinati a meno di 1 anno d’età devono ricevere comunque altre 2 dosi dopo aver compiuto il primo anno.
In alcune persone il vaccino causa lieve febbre e un’eruzione cutanea, ma non sono contagiose. Il vaccino MPRnon causa l’autismo (vedere Vaccino MPR e autismo).
L’MPR è un vaccino vivo e non viene somministrato durante la gravidanza.
Per ulteriori informazioni su chi deve e chi non deve ricevere il vaccino MPR, vedere la sezione Somministrazione del vaccino MPR. Vedere anche Effetti collaterali del vaccino MPR.
Trattamento preventivo dopo l’esposizione
I bambini (e gli adulti) esposti al morbillo che non possiedono immunità possono ricevere il vaccino entro 3 giorni dall’esposizione e possono quindi risultare protetti.
I soggetti che non devono ricevere il vaccino MPR, come le gestanti e le persone con un sistema immunitario gravemente compromesso, possono essere protetti se ricevono un’iniezione di immunoglobuline entro 6 giorni dall’esposizione. Ai soggetti che ricevono immunoglobuline può essere somministrato il vaccino MPR 5-6 mesi più tardi, se possibile.