La presenza di sangue nel liquido seminale (chiamata ematospermia, sperma mischiato a sangue) può rappresentare un sintomo preoccupante, ma generalmente non è un segno di un problema grave. Il liquido seminale con sangue di norma non è un segno di cancro e non influisce sulle prestazioni sessuali.
Il liquido seminale è composto dagli spermatozoi provenienti dall’epididimo e da liquidi contenuti nelle vescicole seminali, nella prostata e in piccole ghiandole che secernono liquidi nutrienti per lo sperma. Il sangue, quindi, potrebbe derivare da un trauma a una qualsiasi di queste strutture. (Vedere anche Panoramica sui sintomi delle vie urinarie.)
Cause del sangue nel liquido seminale
Nella maggior parte dei casi, il sangue nel liquido seminale è di origine
Idiopatica, vale a dire che si origina senza un motivo scatenante e il medico non riesce a individuarne la causa
In tali casi si risolve da solo nel giro di qualche giorno o qualche mese.
La causa nota più comune è rappresentata da
Il sanguinamento può durare qualche settimana circa successivamente a biopsia prostatica. Il sanguinamento può anche verificarsi durante le prime due settimane dopo la vasectomia.
Cause meno comuni includono l’iperplasia prostatica benigna (un ingrossamento benigno della ghiandola prostatica), infezioni (ad esempio prostatite, uretrite o epididimite) e tumore della prostata (negli uomini dai 35 ai 40 anni). Occasionalmente, il sangue nel liquido seminale si riscontra negli uomini affetti da tumore delle vescicole seminali e dei testicoli. Una massa di vasi sanguigni anomali (emangioma) nell’uretra o nei dotti che collegano i testicoli all’uretra (dotti spermatici) può portare alla comparsa di una quantità considerevole di sangue nel liquido seminale.
Lo Schistosoma haematobium, un verme parassita che causa frequentemente infezioni (schistosomiasi) in Africa, in India e in alcune zone del Medio Oriente, può invadere le vie urinarie provocando la comparsa di sangue nelle urine e spesso nel liquido seminale. La schistosomiasi è improbabile negli uomini che non abbiano soggiornato in queste zone. La tubercolosi può far comparire sangue nel liquido seminale.
Valutazione del sangue nel liquido seminale
Sebbene la presenza di sangue nel liquido seminale possa allarmare, di norma non è un evento grave e non richiede un consulto immediato del medico. Le informazioni riportate di seguito possono essere utili per decidere se sia necessario un consulto e cosa aspettarsi durante la visita.
Segnali d’allarme
Determinati sintomi e caratteristiche possono essere fonte di preoccupazione. Tra questi troviamo:
Sanguinamento da oltre 1 mese (a meno che non sia stata eseguita una biopsia prostatica di recente)
Un nodulo rilevabile sullo scroto
Viaggiare in zone dove la schistosomiasi è endemica
Quando rivolgersi a un medico
I soggetti che rilevano segnali di allarme devono consultare un medico. La tempistica non è fondamentale e un ritardo di una settimana circa non è pericoloso. I soggetti che non presentino segnali di allarme e di età inferiore ai 35 anni non devono necessariamente consultare un medico, a meno che non siano presenti altri sintomi, come dolore dello scroto o dell’inguine o dolore durante la minzione. Gli uomini che non rilevino segnali di allarme e che abbiano un’età superiore ai 35 anni dovrebbero consultare un medico nel giro di qualche settimana.
Come si comporta il medico
Il medico inizia ponendo al soggetto delle domande sui sintomi e sulla sua anamnesi medica. Esegue quindi un esame obiettivo. In base ai risultati dell’esame obiettivo e dell’anamnesi, sarà il più delle volte in grado di individuare la causa della presenza di sangue e di suggerire gli esami eventualmente necessari.
I medici chiedono
Quando il soggetto ha notato il sangue
Se il soggetto abbia recentemente subito un intervento alle vie urinarie, come una biopsia della prostata o una lesione
Se si sono verificati sintomi che potrebbero suggerire un’infezione delle vie urinarie (ad esempio sangue nelle urine, difficoltà a iniziare o interrompere il flusso di urina, bruciore durante la minzione o secrezioni dal pene)
Se il soggetto ha una tendenza a un sanguinamento eccessivo o è affetto da una malattia che possa causare sanguinamento
Se sta assumendo farmaci antiaggreganti o fluidificanti del sangue
Se è affetto da un disturbo della prostata (ad esempio, iperplasia prostatica benigna o radioterapia per il carcinoma prostatico)
Il medico esamina i genitali alla ricerca di arrossamento, noduli o dolorabilità. Viene effettuata un’esplorazione digito-rettale per controllare un eventuale ingrossamento, tensione o presenza di noduli della prostata.
Il medico può di norma identificare la causa più probabile dopo avere raccolto l’anamnesi e dopo un esame obiettivo. Ad esempio, i tipi seguenti di informazioni possono fornire degli indizi. Un’anomalia della prostata rilevata durante l’esplorazione digito-rettale potrebbe essere determinata da un tumore della prostata, iperplasia prostatica benigna o prostatite. La secrezione uretrale potrebbe essere causata da uretrite. L’epididimite provoca dolorabilità dell’epididimo. Tali anomalie, tuttavia, potrebbero non derivare dalla presenza di sangue nel liquido seminale. La maggior parte degli anziani, ad esempio, è affetta da iperplasia prostatica benigna, ma solo pochi di questi hanno sangue nel liquido seminale.
Generalmente, risalire alla causa è impossibile se il soggetto affetto da un sanguinamento di durata inferiore a un mese non si è recato in zone a prevalenza di schistosomiasi e non evidenzia segni o anomalie durante l’esame.
Esami
Nella maggioranza dei casi, in particolare negli uomini di età inferiore a 35-40 anni che si sono sottoposti di recente a biopsia prostatica, la presenza di sangue nel liquido seminale non è un evento grave e si risolve da solo. Di norma vengono effettuate le analisi delle urine e l’urinocoltura. Normalmente non sono necessari altri esami, a meno che vi siano sintomi urinari che indichino la presenza di un’infezione o di altri disturbi. Se, tuttavia, il medico sospetta la presenza di taluni disturbi potenzialmente gravi vengono effettuati ulteriori esami come, ad esempio esami per la diagnosi di tumore della prostata nei soggetti oltre i 40 anni d’età.
Gli esami condotti comprendono l’esame dell’antigene prostatico specifico (prostate-specific antigen, PSA) e l’ecografia transrettale (transrectal ultrasonography, TRUS). Occasionalmente, può essere necessario effettuare una risonanza magnetica per immagini (RMI) e una cistoscopia (che prevede l’inserimento di una sonda flessibile a fibre ottiche con agganciata una telecamera attraverso l’uretra, per consentire al medico di visualizzare l’interno dell’uretra e della vescica). Raramente si effettua un’ispezione e un’analisi del liquido seminale.
Trattamento del sangue nel liquido seminale
Se nota, viene trattata la causa. Spesso non è necessario iniziare una terapia e il sangue scompare da solo. Talvolta, come dopo una biopsia prostatica, il sangue nel liquido seminale può persistere per diversi mesi.
Punti principali
Nella maggior parte dei casi non è possibile accertare una causa oppure il sanguinamento si verifica dopo biopsia prostatica.
Il liquido seminale con sangue di norma non è un segno di cancro e non influisce sulle prestazioni sessuali.
Una valutazione più dettagliata è indicata principalmente per gli uomini che presentino sintomi che si protraggono per oltre un mese, di età superiore ai 40 anni o con risultati degli esami alterati.
Il medico potrebbe decidere di eseguire un esame per la ricerca di schistosomiasi negli uomini che abbiano viaggiato in Africa, India o alcune zone del Medio Oriente.