Contraccezione permanente

(Sterilizzazione)

DiFrances E. Casey, MD, MPH, Virginia Commonwealth University Medical Center
Revisionato/Rivisto ago 2023
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La contraccezione permanente significa rendere un soggetto incapace di riprodursi.

  • Rompere i dotti che trasportano gli spermatozoi o l’ovulo mette fine alla capacità di procreare.

  • Questa forma di contraccezione deve essere sempre considerata permanente, sebbene le procedure possono talvolta essere invertite.

  • La vasectomia è una procedura rapida per gli uomini, che avviene in ambulatorio.

  • Nelle donne, la procedura (chiamata sterilizzazione tubarica) è più complessa e può essere eseguita inserendo un tubicino sottile attraverso una piccola incisione nell’addome oppure attraverso un’incisione nell’addome più ampia.

Negli Stati Uniti, circa un terzo delle coppie sposate che utilizzano metodi di pianificazione familiare sceglie la contraccezione permanente, specie se la donna ha superato i 30 anni. Per gli uomini la procedura consiste nella vasectomia. La contraccezione permanente femminile può essere eseguita inserendo un tubicino sottile attraverso una piccola incisione nell’addome (laparoscopia), oppure attraverso un’incisione nell’addome (mini laparotomia, vedere di seguito). La contraccezione femminile permanente è chiamata anche sterilizzazione tubarica e fa riferimento a una procedura specifica, la cosiddetta legatura delle tube.

Le procedure di sterilizzazione sono molto efficaci. Le percentuali di donne che iniziano una gravidanza dopo 1 anno sono

  • Con la vasectomia: 0,15%

  • Con gli interventi a carico delle tube di Falloppio: 0,6%

Un anno dopo la vasectomia del partner, meno dello 0,2% delle donne inizia una gravidanza. Circa l’1,1% delle donne inizia una gravidanza nei 5 anni dopo la vasectomia del partner.

Questa forma di contraccezione deve essere sempre considerata permanente. Tuttavia, se la coppia dovesse cambiare idea, si può procedere a un intervento che ricollega o riapre le tube (rianastomosi) per ripristinare la fertilità. Il successo dipende in parte dalla procedura impiegata. La rianastomosi ha minori probabilità di successo nell’uomo piuttosto che nella donna. Per le coppie, i tassi di gravidanza sono del 26% circa dopo la rianastomosi dell’uomo.

Nelle donne, la probabilità di invertire un intervento di contraccezione permanente dipende da:

  • La procedura utilizzata

  • L’età della donna

  • Quanto rimane delle tube

  • L’entità della cicatrizzazione

  • I risultati dei test di fertilità della donna e del partner

Se la rianastomosi non ha successo, il concepimento può essere possibile mediante fecondazione in vitro (in provetta).

Vasectomia

La vasectomia è utilizzata per la contraccezione permanente degli uomini. Consiste nel tagliare e sigillare i vasi deferenti (dotti che trasportano gli spermatozoi dai testicoli). Una vasectomia, che è realizzata da un urologo in ambulatorio, richiede circa 20 minuti e soltanto un’anestesia locale. Attraverso una piccola incisione su entrambi i lati dello scroto, si asporta un tratto di ciascun deferente e le loro estremità vengono legate.

Dopo la vasectomia, è opportuno utilizzare metodi contraccettivi di back-up fino a conferma della sterilità. In genere, l’uomo diviene sterile solo dopo circa 20 eiaculazioni dall’intervento, perché molti spermatozoi rimangono depositati nelle vescicole seminali. La sterilità è confermata mediante un esame di laboratorio che dimostra che il liquido seminale di due eiaculazioni, solitamente a distanza di tre mesi dalla procedura, è privo di spermatozoi.

Le complicanze della vasectomia includono

  • Un coagulo di sangue nello scroto (nel 5% o meno)

  • Una risposta infiammatoria alla perdita di sperma

  • Rianastomosi spontanea (in meno dell’1%)

Nella rianastomosi spontanea, i dotti tagliati di ricongiungono o si sbloccano da soli, ripristinando la fertilità. Questa situazione di solito può verificarsi subito dopo la procedura.

L’attività sessuale, con uso di contraccettivi fino alla conferma della sterilità, può riprendere subito dopo la procedura, ma è opportuno evitare l’eiaculazione nei primi giorni in quanto può essere dolorosa.

Sapevate che...

  • È opportuno assumere contraccettivi per un certo periodo dopo la vasectomia finché gli esami non confermano che il liquido seminale è privo di spermatozoi.

Sterilizzazione tubarica

La contraccezione permanente per le donne prevede un intervento chirurgico per bloccare le tube di Falloppio, che trasportano l’ovulo dalle ovaie all’utero. Oppure le tube di Falloppio possono essere asportate completamente.

Se le tube di Falloppio sono asportate completamente, la gravidanza non è possibile. Dopo gli interventi che non comportano la rimozione delle tube di Falloppio, circa il 2% delle donne inizia una gravidanza nei primi 10 anni dopo l’intervento di contraccezione permanente. Circa un terzo di queste gravidanze è rappresentato da gravidanze extrauterine (ectopiche) che si sviluppano nelle tube di Falloppio.

La contraccezione permanente può essere programmata in anticipo ed eseguita come intervento elettivo, oppure può essere effettuata durante il parto cesareo o 1-2 giorni dopo il parto vaginale.

Anche la rimozione chirurgica dell’utero (isterectomia) determina sterilità. L’intervento di solito viene eseguito per scopi terapeutici, piuttosto che come procedura contraccettiva.

Contraccezione permanente mediante laparoscopia

La sterilizzazione tubarica laparoscopica è un intervento comune. Questa procedura viene eseguita in sala operatoria. Dopo la somministrazione di un anestetico generale, i medici eseguono delle piccole incisioni appena sotto l’ombelico. Viene quindi inserita una sottile sonda di esplorazione (laparoscopio) attraverso un’incisione e attraverso il laparoscopio il medico rimuove, danneggia e/o sigilla le tube di Falloppio mediante uno dei seguenti modi:

  • Elettrocauterizzazione (uno strumento che genera una corrente elettrica per tagliare i tessuti) per rimuovere completamente le tube o sigillare circa 2,5 cm di ciascuna tuba.

  • Applicando dei dispositivi, come bande elastiche o clip metallici, per bloccare le tube o stringerle per chiuderle.

Dopo l’intervento la donna di solito viene dimessa il giorno stesso. Fino al 6% delle donne presenta complicanze minori, come un’infezione cutanea nella sede delle incisione o stipsi. Meno dell’1% presenta complicanze maggiori, come emorragie o perforazioni della vescica o dell’intestino.

Sterilizzazione tubarica

Entrambe le tube di Falloppio (che portano l’ovulo dalle ovaie all’utero) sono sezionate, chiuse o bloccate per impedire agli spermatozoi di raggiungere l’ovulo e fecondarlo.

Mini-laparotomia

La mini-laparotomia è a volte utilizzata al posto della contraccezione permanente mediante laparoscopia, di solito quando le donne desiderano una contraccezione permanente subito dopo un parto.

Si utilizza un’anestesia generale, regionale o locale. Non è necessaria una degenza in ospedale più prolungata di quella successiva al parto. L’intervento consiste in una piccola incisione (circa 2,5-7,5 cm) nell’addome, in modo da asportare una porzione di ciascuna tuba. Rispetto alla laparoscopia, la mini-laparotomia è più dolorosa e la guarigione è più lunga.

Contraccezione permanente mediante isteroscopia

Dal 31 dicembre 2018, il dispositivo speciale necessario per questa procedura non è più disponibile negli Stati Uniti.

Per questo intervento non sono necessarie incisioni. È sufficiente un’anestesia locale, con o senza farmaci per addormentare la donna (sedativi).

Il medico inserisce una sonda a fibre ottiche (isteroscopio) nella vagina e nell’utero fino alle tube di Falloppio. Quindi inserisce piccole spirali (microinserti) nelle tube di Falloppio per ostruirle. La spirale irrita i tessuti nelle tube, causando la formazione di tessuto cicatriziale, che blocca le tube. Il tessuto cicatriziale impiega circa tre mesi per formarsi, quindi è opportuno utilizzare un altro metodo di contraccezione finché il medico conferma che le tube sono ostruite. L’intervento si svolge in day-hospital.

A distanza di tre mesi il medico conferma che le tube sono bloccate mediante radiografie con mezzo di contrasto iniettato tramite la vagina nell’utero e nelle tube di Falloppio (isterosalpingografia). Se il mezzo di contrasto non fuoriesce dall’estremità delle tube di Falloppio il medico può confermare che le tube sono bloccate.

Di solito questo tipo di sterilizzazione non può essere invertita.

I tassi di gravidanze involontarie sono simili indipendentemente dal fatto che venga utilizzata l’isteroscopia o la laparoscopia per la contraccezione permanente. Tuttavia, è più probabile che dopo l’isteroscopia sia necessario un secondo intervento.

Possibili problemi

Le procedure utilizzate per la contraccezione permanente delle donne causano pochi problemi. I problemi includono

  • Morte: 1-2 donne su 100.000

  • Sanguinamento (emorragia) o un trauma intestinale: circa lo 0,5% delle donne

  • Mancato blocco delle tube, dolore e altre complicanze: fino a circa il 5% delle donne

  • Una gravidanza ectopica: circa il 30% delle gravidanze che si verificano dopo la sterilizzazione tubarica

In caso di dolore o sanguinamento vaginale continuo, potrebbe essere necessario asportare i microinserti, in genere mediante isteroscopia, ma può essere necessaria una laparoscopia se parte del microinserto si trova all’esterno della tuba di Falloppio.