Tifo epidemico

(tifo europeo; tifo classico; tifo da pidocchi; febbre delle prigioni)

DiWilliam A. Petri, Jr, MD, PhD, University of Virginia School of Medicine
Revisionato/Rivisto gen 2024
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Il tifo epidemico è una rickettsiosi causata da Rickettsia prowazekii che viene trasmessa dai pidocchi del corpo e occasionalmente attraverso il contatto con scoiattoli volanti.

  • Le persone affette da tifo epidemico presentano febbre, cefalea intensa e spossatezza estrema, seguite 4-6 giorni più tardi da un’eruzione cutanea.

  • Per diagnosticare l’infezione, si esegue l’esame di un campione dell’eruzione cutanea e a volte si effettuano analisi del sangue.

  • Il tifo epidemico viene trattato con antibiotici.

  • Lavare e asciugare gli indumenti infestati a temperature elevate può aiutare a prevenire la diffusione dell’infezione.

Le rickettsie sono un tipo di batteri in grado di vivere solo all’interno delle cellule di altri organismi. Le rickettsie che causano il tifo epidemico solitamente vivono nell’uomo (l’ospite). Tuttavia, in Nordamerica, queste rickettsie possono vivere anche negli scoiattoli volanti.

Il tifo epidemico è presente in tutto il mondo. L’infezione viene generalmente trasmessa dai pidocchi quando le loro feci penetrano nell’organismo attraverso le lesioni cutanee o, talvolta, attraverso le mucose degli occhi o della bocca. Negli Stati Uniti, occasionalmente il tifo epidemico si sviluppa dopo un contatto con scoiattoli volanti.

Questa infezione è denominata tifo epidemico, perché in passato ha causato vaste epidemie che hanno portato alla morte un gran numero di persone. Tali epidemie sono attualmente rare, ma recentemente si sono verificati alcuni piccoli focolai in Africa. Il tifo epidemico si trasmette più facilmente in condizioni di affollamento e scarsa igiene, come durante le guerre o le sommosse civili, oppure in aree estremamente povere.

Sintomi del tifo epidemico

I sintomi del tifo epidemico compaiono improvvisamente da 7 a 14 giorni dopo l’ingresso dei batteri nell’organismo. Le persone accusano febbre e cefalea intensa e si sentono molto stanche. Quattro-sei giorni più tardi appare un’eruzione cutanea, che inizia solitamente sul torace e si diffonde alle braccia e alle gambe.

Talvolta la milza aumenta di volume. Se l’infezione è grave, la pressione arteriosa può abbassarsi notevolmente, può manifestarsi una disfunzione renale e si possono sviluppare gangrena e/o polmonite.

Non trattato, il tifo epidemico può essere letale; il rischio di fatalità aumenta con l’età.

Diagnosi del tifo epidemico

  • Valutazione medica

  • Biopsia e analisi dell’eruzione cutanea

  • Esami del sangue

La diagnosi di tifo epidemico è suggerita dai sintomi, soprattutto se il paziente presenta pidocchi del corpo o si è recato in un’area in cui era in corso un’epidemia.

Per confermare la diagnosi, i medici possono ricorrere al test di immunofluorescenza, per il quale si utilizza un campione di tessuto prelevato dall’eruzione cutanea (biopsia). Oppure, per consentire ai medici di rilevare i batteri con maggiore rapidità, si può utilizzare la tecnica della reazione a catena della polimerasi (PCR).

I medici possono eseguire analisi del sangue che rilevano gli anticorpi contro i batteri. Tuttavia, effettuare il test una sola volta non è sufficiente. Il test deve essere ripetuto da 1 a 3 settimane più tardi per verificare la presenza di un aumento dei livelli anticorpali. Quindi, i test anticorpali di solito non aiutano i medici a diagnosticare l’infezione subito dopo la manifestazione dei sintomi; tuttavia, possono contribuire alla conferma della diagnosi in seguito.

Trattamento del tifo epidemico

  • Antibiotici

Il trattamento del tifo epidemico solitamente prevede terapia con doxiciclina (un antibiotico chiamato una tetraciclina), somministrata per via orale. L’assunzione dell’antibiotico prosegue fino al miglioramento delle condizioni e alla scomparsa della febbre per 24-48 ore, ma deve durare almeno 7 giorni.

Sebbene alcune tetracicline assunte per più di 10 giorni possano causare pigmentazione dei denti nei bambini di età inferiore agli 8 anni, un breve ciclo (da 5 a 10 giorni) di doxiciclina è raccomandato per i bambini di qualsiasi età e può essere utilizzato senza causare la pigmentazione o l’indebolimento dello smalto dei denti (vedere anche Centers for Disease Control and Prevention (CDC): Research on doxycycline and tooth staining [CDC: ricerca sulla doxiciclina e pigmentazione dei denti]).

Prevenzione del tifo epidemico

Misure per controllare i pidocchi possono aiutare a prevenire la diffusione dell’infezione. Per esempio, indumenti e biancheria da letto infestati da pidocchi devono essere lavati con acqua bollente e asciugati con elevato calore o lavati a secco. Inoltre, si deve evitare il contatto con gli scoiattoli volanti e le loro tane.

Alle persone che presentano un’infestazione da pidocchi possono venire prescritti il lindano o il malatione (che sono farmaci su prescrizione) da applicare sulla pelle per eliminare i pidocchi. Tuttavia, poiché i pidocchi del corpo vivono negli indumenti e nella biancheria da letto, piuttosto che sulla pelle (come fanno i pidocchi della testa e del pube), il trattamento degli indumenti e della biancheria da letto è solitamente adeguato. La biancheria da letto e gli indumenti devono essere lavati almeno una volta alla settimana in acqua calda (> 54 °C) e asciugati ad alta temperatura. Indumenti e oggetti non lavabili possono essere lavati a secco oppure lasciati per 2 settimane in un sacco di plastica sigillato. La biancheria da letto e gli indumenti possono anche essere trattati con l’insetticida permetrina.

Malattia di Brill-Zinsser

Alcuni degli organismi che causano il tifo epidemico rimangono nel corpo e possono riattivarsi se il sistema immunitario è indebolito.

I sintomi della malattia di Brill-Zinsser sono quasi sempre lievi e assomigliano a quelli del tifo epidemico. La febbre dura da 7 a 10 giorni circa. L’eruzione cutanea può non essere presente.

Il procedimento diagnostico e il trattamento della malattia di Brill-Zinsser sono simili a quelli del tifo epidemico.