Aneurismi dell’aorta toracica

DiMark A. Farber, MD, FACS, University of North Carolina;
Federico E. Parodi, MD, University of North Carolina School of Medicine
Revisionato/Rivisto lug 2023 | Modificata dic 2023
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I fatti in Breve

Gli aneurismi dell’aorta toracica sono rigonfiamenti (dilatazioni) che si sviluppano nella porzione dell’aorta che attraversa il torace.

  • Possono rimanere asintomatici oppure dare luogo a dolore, tosse e respiro sibilante.

  • Quando un aneurisma dell’aorta toracica si rompe, causa un dolore lancinante (che origina nella parte alta della schiena e si diffonde verso il basso e verso l’addome), un abbassamento della pressione arteriosa e decesso.

  • Gli aneurismi vengono spesso scoperti per caso durante un esame di diagnostica per immagini eseguito per un altro motivo, ma per stabilire la dimensione e la sede esatta, si eseguono radiografie, TC o altra procedura di diagnostica per immagini.

  • La riparazione degli aneurismi avviene chirurgicamente prima della rottura.

(Vedere anche Panoramica sugli aneurismi aortici e la dissezione aortica.)

L’aorta è la più grande arteria dell’organismo. Essa riceve sangue ricco di ossigeno dal cuore e lo distribuisce all’organismo attraverso arterie più piccole che si diramano da essa. L’aorta toracica è la porzione dell’aorta che attraversa la cavità toracica.

Gli aneurismi dell’aorta toracica vengono talvolta identificati accidentalmente, perché la tomografia computerizzata (TC) del torace è un esame ampiamente utilizzato per la diagnosi di altre malattie.

La maggior parte degli aneurismi arteriosi è causata da aterosclerosi.

In un’altra forma frequente di aneurismi dell’aorta toracica, le pareti degenerano (condizione definita medionecrosi cistica) e la parte dell’aorta più vicina al cuore si dilata. Questa dilatazione può provocare un malfunzionamento della valvola situata tra il cuore e l’aorta (valvola aortica), permettendo al sangue di rifluire al cuore perché la valvola non riesce a chiudersi in modo adeguato. Questo disturbo è detto rigurgito valvolare aortico.

Circa la metà dei soggetti con un aneurisma e con necrosi mediale cistica presenta anche una malattia del tessuto connettivo detta sindrome di Marfan. Nell’altra metà, non è evidente alcuna causa, sebbene molti soggetti presentino ipertensione arteriosa.

La sifilide di rado determina la formazione di un aneurisma nella parte dell’aorta più vicina al cuore. In altri casi, può accadere che dei batteri penetrino nel torrente ematico a causa di un’altra infezione (di norma polmonite o un’infezione delle vie urinarie), si attacchino in un punto dell’aorta e si moltiplichino. L’infezione batterica può indebolire la parete aortica e causare la formazione di un aneurisma in tale sede.

Sintomi degli aneurismi dell'aorta toracica

Gli aneurismi dell’aorta toracica possono diventare enormi, senza manifestare alcun sintomo. Quando presenti, i sintomi derivano dalla pressione dell’aorta dilatata contro gli organi, i nervi o i muscoli circostanti e, pertanto, dipendono dalla sede dell’aneurisma.

I sintomi tipici sono dolore (di solito a livello dorsale alto), tosse e sibili. Raramente, un soggetto espettora sangue a causa della compressione o erosione della trachea o delle vie aeree limitrofe. La deglutizione può essere difficile se un aneurisma genera pressione sull’esofago, deputato al trasporto del cibo allo stomaco. La voce roca può derivare dalla pressione sui nervi delle corde vocali (laringe).

Un gruppo di sintomi definito sindrome di Horner può essere causato dalla pressione su alcuni nervi del torace. I sintomi comprendono pupilla ristretta, abbassamento palpebrale e mancanza di sudorazione su un lato del volto. L’alterazione delle pulsazioni percepite nel torace può indicare un aneurisma dell’aorta toracica e, con la radiografia del torace, è possibile osservare uno spostamento della trachea. La radiografia può evidenziare una trachea spostata lateralmente più del normale.

Quando un aneurisma dell’aorta toracica si rompe, inizia un dolore trafittivo nella parte alta della schiena. Può irradiarsi verso il basso fino all’addome, al progredire del processo di rottura. Il dolore può inoltre essere avvertito nel torace e agli arti superiori, come accade in caso di attacco cardiaco. Un soggetto può rapidamente andare in stato di shock e morire a causa dell’emorragia interna.

Diagnosi degli aneurismi dell'aorta toracica

  • Esami di diagnostica per immagini come angiografia con TC, angiografia con risonanza magnetica o ecocardiografia transesofagea

Un aneurisma dell’aorta toracica può essere diagnosticato in base ai sintomi oppure a segni identificati durante un normale esame obiettivo che suggeriscono la presenza di un aneurisma dell’aorta toracica, come un tipo particolare di soffio cardiaco (un suono rombante all’auscultazione mediante stetoscopio) o le caratteristiche fisiche tipiche della sindrome di Marfan.

L’aneurisma può essere diagnosticato anche grazie a una radiografia o una tomografia computerizzata (CT) del torace effettuata per un’altra ragione.

L’angiografia con tomografia computerizzata (TC), l’angiografia con risonanza magnetica o l’ecografia transesofagea (un tipo di ecografia nella quale la sonda ecografica viene introdotta nell’esofago attraverso la gola) vengono utilizzate per accertare le dimensioni precise dell’aneurisma. L’aortografia o l’angiografia con TC solitamente vengono effettuate per aiutare i medici a determinare quale tipo di intervento chirurgico sia, in caso, necessario.

Trattamento degli aneurismi dell'aorta toracica

  • Stent endovascolare o riparazione chirurgica tradizionale

  • Farmaci per ridurre l’ipertensione arteriosa

I soggetti vengono sottoposti a una TC ogni 6-12 mesi in modo che i medici possano monitorare l’aneurisma e determinarne un’eventuale espansione.

Ai pazienti viene somministrato un beta-bloccante, un calcio-antagonista o un altro farmaco antipertensivo per diminuire la velocità di crescita dell’aneurisma e ridurne il rischio di rottura. Per i fumatori, è molto importante smettere di fumare.

È decisamente preferibile trattare un aneurisma dell’aorta toracica prima che si rompa. Per questo, quando raggiunge le dimensioni di 5,5-6 cm o più, i medici raccomandano la riparazione. Nei soggetti con sindrome di Marfan, la rottura è più probabile, pertanto i medici possono consigliare l’intervento chirurgico anche per aneurismi più piccoli.

La scelta della tecnica della riparazione di aneurisma dipende da molti fattori, come l’età e la salute generale del soggetto, nonché l’anatomia dell’aorta e dell’aneurisma. In genere, l’impianto di stent è la terapia di prima scelta per gli aneurismi dell’aorta toracica, perché è molto meno invasivo e non richiede un’incisione toracica a cielo aperto, più dolorosa e con tempi di recupero maggiori. L’intervento a cielo aperto viene eseguito meno comunemente e in genere è necessario solo quando uno stent non è adatto alla forma dell’aorta.

Uno stent endovascolare è un tubo cavo di tessuto supportato da una retina metallica che può essere inserito nell’aorta in corrispondenza dell’aneurisma. Per eseguire un impianto di stent endovascolare, i medici inseriscono un lungo filo sottile nella grande arteria inguinale (arteria femorale) e lo fanno risalire fino all’area della dissezione. Fanno quindi scivolare lo stent lungo il filo, facendolo avanzare fino alla sede dell’aneurisma aortico. A questo punto, aprono lo stent in corrispondenza della zona danneggiata dell’aorta per formare un canale stabile per il flusso sanguigno. Lo stent impiantato è permanente. Tale procedura richiede da 2 a 4 ore e la degenza ospedaliera è di solito più breve rispetto all’intervento a cielo aperto.

Il rischio di decesso è inferiore al 4% durante l’intervento di impianto di stent negli aneurismi dell’aorta toracica, ma varia dal 30 al 50% in caso di impianto di stent o intervento chirurgico per un aneurisma toracico rotto. Gli aneurismi dell’aorta toracica rotti e non trattati sono sempre letali.

Se la causa dell’aneurisma è sifilide o un’altra infezione, i medici somministrano antibiotici per trattare l’infezione. Di solito deve anche essere riparato l’aneurisma.