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Riabilitazione di soggetti con disturbi del linguaggio

DiZacharia Isaac, MD, Brigham and Women's Hospital
Reviewed ByBrian F. Mandell, MD, PhD, Cleveland Clinic Lerner College of Medicine at Case Western Reserve University
Revisionato/Rivisto dic 2023 | Modificata set 2024
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La riabilitazione è rivolta ai soggetti che hanno perso la capacità di parlare normalmente, spesso a causa di un trauma, un ictus, un’infezione, un tumore, un intervento chirurgico o una patologia progressiva.

Afasia

L’afasia è la perdita parziale o completa della capacità di esprimersi o di comprendere parole scritte o dette a voce. Spesso è causata da ictus o da altra lesione cerebrale che interessa il centro del linguaggio nel cervello (vedere la figura Lesioni a specifiche aree cerebrali).

L’obiettivo della riabilitazione è attuare i mezzi di comunicazione più efficaci. Per i pazienti con compromissione lieve, il logoterapista adotta un approccio incentrato sulle idee e sui pensieri anziché sulle parole. Il movimento compiuto per indicare un oggetto o un’immagine, associato a movimenti del corpo e alla mimica del volto, spesso è sufficiente per la comunicazione di base. In caso di compromissione più grave, un approccio con stimolazione (in cui le parole vengono ripetute diverse volte) e uno con stimolazione programmata (in cui le parole vengono ripetute e gli oggetti vengono presentati per essere toccati e visti) favoriscono il recupero del linguaggio. I soggetti affetti da afasia possono usare una tavola con lettere o immagini per comunicare.

Coloro che assistono un soggetto afasico devono essere molto pazienti e comprendere lo stato di frustrazione. Inoltre, devono comprendere che il soggetto afasico non è mentalmente ritardato, ed evitare di parlare con un linguaggio infantile, che risulta offensivo. Al contrario, gli si deve parlare in modo normale e, se necessario, ricorrere a gesti o indicare gli oggetti.

Disartria

Chi soffre di disartria non riesce ad articolare le parole normalmente, perché parte del sistema nervoso che controlla i muscoli utilizzati nel linguaggio ha subito una lesione.

Gli obiettivi della riabilitazione dipendono dalla causa. In caso di ictus, trauma cranico o intervento di chirurgia celebrale, l’obiettivo è recuperare e conservare il linguaggio. Se la disartria è lieve, la ripetizione delle parole o delle frasi può consentire al soggetto di riapprendere l’uso dei muscoli facciali e della lingua per una corretta pronuncia. Se la disartria è grave, il soggetto può imparare a usare una tavola di lettere e immagini o un dispositivo di comunicazione elettronica con tastiera e display per messaggi (stampato o a schermo).

Se la causa è una patologia progressiva del sistema nervoso, come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA o malattia di Lou Gehrig) o la sclerosi multipla, la terapia mira a conservare la funzione del linguaggio il più a lungo possibile. Il soggetto impara a eseguire esercizi che aumentano il controllo della bocca, della lingua e delle labbra e apprende a parlare più lentamente e a usare frasi più brevi. Lo scarso controllo dei muscoli respiratori può obbligare il soggetto a interrompere una frase per respirare. Programmare la punteggiatura di una frase può aiutare. Può inoltre aiutare fare esercizi di respirazione, a volte attraverso l’uso di dispositivi portatili di assistenza, che aiutano a eliminare il muco dalle vie aeree.

Aprassia verbale

L’aprassia verbale è l’incapacità di produrre le unità sonore di base del linguaggio a causa di un’alterazione nell’attivazione, nella coordinazione o nel movimento sequenziale dei muscoli necessari per parlare. L’aprassia verbale è spesso causata da lesione cerebrale, a seguito di ictus o trauma cranico.

Il terapista può intervenire con pattern sonori ripetuti o insegnare al soggetto l’uso della melodia naturale e il ritmo delle locuzioni più comuni. Ogni frase ha un ritmo e una melodia specifici che dipendono dall’umore dell’interlocutore. Ad esempio, l’espressione “Buongiorno! Come va?” ha una melodia e un ritmo diversi quando l’interlocutore si sente cordiale rispetto a quando ha meno voglia di socializzare. Il terapista incoraggia il soggetto con aprassia verbale a esagerare la melodia naturale e il ritmo delle frasi. A mano a mano che il paziente mostra progressi nell’espressione, l’esagerazione della melodia e del ritmo viene gradualmente ridotta.

Se l’aprassia è grave, il soggetto può imparare a usare una tavola di lettere e immagini o un dispositivo di comunicazione elettronica con tastiera e display per messaggi (stampato o su schermo).