Assistenza ospedaliera per gli anziani

DiMichael Joseph Pistoria, MEng, DO, Lehigh Valley Hospital - Coordinated Health
Revisionato/Rivisto ott 2023
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    Più di un terzo dei pazienti ricoverati in ospedale è costituito da soggetti anziani. E in qualsiasi momento quasi la metà dei pazienti ricoverati in ospedale ha un’età pari o superiore a 65 anni. Quasi la metà dei pazienti anziani giunge al ricovero in ospedale tramite una visita al pronto soccorso.

    Quando lasciano l’ospedale, molti anziani possono essere in condizioni peggiori di quando si erano ammalati. Parte del motivo del declino è da attribuirsi alla tendenza tipica negli anziani ad avere disturbi gravi e debilitanti a lungo termine quando entrano in ospedale. (Vedere anche Problemi dovuti al ricovero ospedaliero).

    Tuttavia, il motivo risiede in parte nella stessa degenza in ospedale, che può causare problemi, indipendentemente dall’età. Gli anziani hanno maggiori probabilità di avere già o di sviluppare tali problematiche e le conseguenze hanno maggiori probabilità di essere gravi per i seguenti motivi:

    • Stato confusionale: i cambiamenti che si verificano con l’invecchiamento espongono le persone a una maggiore probabilità di cadere improvvisamente e in maniera notevole in uno stato confusionale (delirio).

    • Disidratazione: gli anziani tendono ad avere sete con una minore frequenza o intensità rispetto ai giovani. Pertanto, sono inclini a bere di meno, soprattutto quando le circostanze rendono l’acqua più difficile da reperire, come avviene in un ospedale.

    • Cadute: gli anziani corrono un maggior rischio di cadere e, se ciò avviene, hanno maggiori probabilità di riportare gravi lesioni, come una frattura ossea.

    • Incontinenza: gli anziani possono avere particolari difficoltà ad alzarsi dal letto alto dell’ospedale dopo avere subito un intervento chirurgico, in caso di patologia grave o se sono collegati a varie apparecchiature. Di conseguenza, non riescono a raggiungere in tempo la toilette.

    • Perdita di indipendenza: durante una degenza ospedaliera, gli anziani possono diventare incapaci di prendersi cura di sé stessi, dal momento che sono i membri del personale a fornire questa assistenza (come fare il bagno).

    • Perdita di tessuto muscolare: quando trascorrono molto tempo confinati a letto o immobilizzati, gli anziani tendono a perdere tessuto muscolare in quantità maggiori e più rapidamente.

    • Piaghe da decubito: gli anziani sono inclini a sviluppare piaghe da decubito perché tendono ad avere meno tessuto adiposo sotto la pelle e un ridotto flusso sanguigno verso la pelle. Se sviluppano piaghe da decubito, una volta dimessi dall’ospedale possono essere inviati a una casa di cura, anziché poter tornare a casa propria.

    • Effetti collaterali dei farmaci: prima di entrare in ospedale, molti anziani assumono già diversi farmaci (vedere Invecchiamento e farmaci). In ospedale possono essere prescritti altri farmaci. Più farmaci si assumono, maggiore è la possibilità di sviluppare effetti collaterali e interazioni con altri farmaci, integratori, o alimenti. Inoltre, gli anziani sono più sensibili agli effetti di determinati farmaci.

    • Denutrizione: i cambiamenti fisici legati all’età, analogamente ad alcuni disturbi (tra cui i problemi dentali) e farmaci, possono ridurre l’appetito o l’assorbimento delle sostanze nutritive.

    Molti anziani hanno difficoltà a tornare psicologicamente e fisicamente attivi dopo una degenza in ospedale e una patologia da cui sono stati affetti.

    Strategie di prevenzione

    Alcuni ospedali hanno sviluppato strategie per prevenire i problemi fisici che possono derivare dal ricovero di pazienti anziani. Queste strategie sono studiate per aiutare gli anziani a continuare le loro attività, come facevano prima di ammalarsi.

    • Un gruppo interdisciplinare: questo gruppo è costituito da professionisti sanitari che collaborano per fornire assistenza a un paziente anziano. I membri del gruppo valutano le esigenze del paziente e coordinano l’assistenza ospedaliera da prestargli. I membri del gruppo esaminano l’esistenza di eventuali problemi e adottano le misure per correggerli o prevenirli.

    • Gruppo mirato: si concentra sulla prevenzione e sulla gestione di un problema specifico, come la denutrizione o le piaghe da decubito. Spesso questi gruppi sono guidati da un infermiere, che controlla il paziente per il problema da trattare e sviluppa un piano di assistenza.

    • Geriatri: questi medici vengono appositamente formati per assistere pazienti anziani e possono contribuire a prevenire problematiche comuni tra questa popolazione di pazienti. Ad esempio, alcuni geriatri evitano di prescrivere farmaci o combinazioni di farmaci che hanno forti probabilità di causare problemi negli anziani e possono sospendere i farmaci che hanno scarsi benefici o potenziali effetti collaterali (vedere anche Invecchiamento e farmaci).

    • Linee guida: gli ospedali possono inoltre seguire delle linee guida per l’assistenza sanitaria (protocolli) specificamente messe a punto per i pazienti anziani.

    • Infermiere incaricato: talvolta, un infermiere viene incaricato della responsabilità primaria e della supervisione dell’assistenza sanitaria di un paziente. L’infermiere così incaricato fa in modo che gli altri membri del personale comprendano il piano terapeutico del paziente.

    • Unità di assistenza geriatrica: sono unità progettate per i pazienti anziani e dispongono di personale qualificato nella loro assistenza sanitaria. In queste unità, i pazienti anziani sono incoraggiati ad alzarsi dal letto non appena possono e con la maggiore frequenza possibile. Sono inoltre invitati a vestirsi ogni mattina, seguire per quanto possibile la loro solita routine quotidiana e a consumare i pasti in una sala da pranzo di gruppo. Se gli anziani devono affrontare una lunga degenza in ospedale, sono incoraggiati a personalizzare la propria camera con fotografie, cuscini e altri oggetti familiari. Il personale incoraggia i familiari e gli amici a partecipare all’assistenza sanitaria.

    Trattamento

    L’aggressività con cui viene trattato un disturbo in ospedale non deve dipendere dall’età del paziente. I familiari e i pazienti anziani devono consultarsi con un medico per accertarsi che le opzioni terapeutiche siano basate sulla gravità della patologia e non sull’età. Tuttavia, per i pazienti anziani talvolta sono maggiormente appropriati trattamenti meno aggressivi, secondo i loro desideri e le loro prospettive, vale a dire, secondo le previsioni in termini di progressione della malattia e aspettativa di vita. Disporre di dichiarazioni anticipate in merito al tipo di assistenza desiderato dal paziente è particolarmente importante per gli anziani.