La bulimia nervosa è caratterizzata da episodi ricorrenti di abbuffate seguiti da una qualche forma di condotta di compensazione inappropriata, quali purghe (vomito autoindotto, lassativi o abuso di diuretici), digiuno o esercizio fisico guidato; questi episodi si verificano, in media, almeno 1 volta/settimana per 3 mesi. La diagnosi si basa sull'anamnesi e sull'esame clinico. Il trattamento è costituito da terapia psicologica e antidepressivi.
(Vedi anche Introduzione ai disturbi dell'alimentazione.)
La prevalenza a vita della bulimia nervosa è di circa lo 0,5% delle donne e lo 0,1% degli uomini (1). Questi soggetti sono costantemente ed eccessivamente preoccupati della propria forma fisica e del peso corporeo. A differenza dei pazienti con anoressia nervosa, quelli affetti da bulimia nervosa hanno un peso normale o sono sovrappeso.
Riferimento generale
1. Udo T, Grilo CM: Prevalence and correlates of DSM-5–defined eating disorders in a nationally representative sample of U.S. adults. Biol Psychiatry 1;84(5):345-354, 2018. doi: 10.1016/j.biopsych.2018.03.014.
Fisiopatologia della bulimia nervosa
Occasionalmente si manifestano disturbi elettrolitici gravi, specialmente ipopotassiemia. Molto raramente, lo stomaco si rompe o l'esofago si lacera durante un'abbuffata o durante una purga, portando a complicanze potenzialmente letali.
Poiché non è presente una sostanziale perdita di peso, altre gravi complicazioni fisiche che spesso insorgono con l'anoressia nervosa non sono presenti. Tuttavia, l'abuso prolungato di sciroppo di ipecacuana se utilizzato per indursi il vomito può provocare una cardiomiopatia.
Sintomatologia della bulimia nervosa
Usualmente i pazienti con bulimia nervosa descrivono comportamenti di abbuffate con condotte di eliminazione. L'abbuffata consiste in un rapido consumo di una quantità di cibo decisamente maggiore rispetto a quanto la maggior parte delle persone mangerebbe in un simile periodo di tempo ed in simili circostanze (tuttavia, il quantitativo considerato eccessivo per un pasto normale contro un pasto "vacanza" può differire) accompagnato da sentimenti di perdita del controllo.
I pazienti tendono a consumare alimenti dolci, ipercalorici (p. es., gelati, torte) durante gli episodi di abbuffata. La quantità di cibo consumato durante un'abbuffata è variabile, implicando a volte migliaia di calorie. Le abbuffate tendono a essere episodiche, sono spesso innescate da stress psicosociali, possono verificarsi anche numerose volte durante la giornata e vengono di solito compiute di nascosto.
L'abbuffata è seguita da comportamenti compensativi: vomito autoindotto, uso di lassativi o diuretici, esercizio fisico eccessivo e/o digiuno.
I pazienti sono in genere di peso normale; solo una minoranza presenta sovrappeso o obesità. Tuttavia, i pazienti sono eccessivamente preoccupati per il loro peso corporeo e/o per la loro forma; sono spesso insoddisfatti dei loro corpi e pensano di aver bisogno di perdere peso.
I pazienti con bulimia nervosa tendono a mostrare maggiore consapevolezza, rimorsi o sensi di colpa per i loro comportamenti rispetto a quelli con anoressia nervosa e hanno più probabilità di ammettere le loro preoccupazioni quando interrogati da un clinico empatico. Sono inoltre meno socialmente isolati e più inclini al comportamento impulsivo, all'abuso di sostanze e alcol e alla depressione conclamata. Depressione, ansia (p. es., per quanto riguarda peso e/o situazioni sociali) e disturbi d'ansia sono comuni tra questi pazienti.
Complicanze
La maggior parte dei sintomi e delle complicanze organiche della bulimia nervosa deriva dai comportamenti di eliminazione. Il vomito autoindotto può determinare l'erosione dello smalto dentale degli incisivi, l'ingrossamento indolore delle parotidi (ghiandole salivari) e l'infiammazione dell'esofago. I segni fisici comprendono
Gonfiore delle parotidi
Cicatrici sul dorso della mano (per aver ripetutamente indotto il vomito usando le dita per attivare il riflesso del vomito)
Erosione dentale
Diagnosi della bulimia nervosa
Criteri clinici
I criteri clinici (1) della diagnosi di bulimia nervosa comprendono i seguenti:
Ricorrenti episodi di abbuffate (il consumo incontrollato di quantità insolitamente elevate di cibo) che sono accompagnati dalla sensazione di perdere il controllo sul mangiare e che si verificano, in media, almeno 1 volta/settimana per 3 mesi
Ricorrenti comportamenti inadeguati di compensazione per influenzare il peso corporeo (in media, almeno 1 volta/settimana per 3 mesi)
Autovalutazione che è indebitamente influenzata dalla forma del corpo e preoccupazioni per il peso
Riferimento relativo alla diagnosi
1. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition Text Revision, DSM-5-TRTM, Feeding and eating disorders.
Trattamento della bulimia nervosa
Terapia cognitivo-comportamentale
Psicoterapia interpersonale
Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina
La terapia cognitivo-comportamentale è il trattamento di scelta per la bulimia nervosa. La terapia solitamente comporta 16-20 sedute individuali in 4-5 mesi, sebbene possa anche essere svolta come terapia di gruppo. Il trattamento ha lo scopo di
Aumentare la motivazione al cambiamento
Sostituire l'alimentazione disfunzionale con uno schema regolare e flessibile
Diminuire l'eccessiva preoccupazione per forma e peso del corpo
Prevenire la recidiva
La terapia cognitivo-comportamentale elimina abbuffate e condotte di eliminazione in circa il 30-50% dei pazienti. Molti altri mostrano un miglioramento; alcuni abbandonano il trattamento o non rispondono. Il miglioramento è solitamente ben mantenuto nel lungo termine.
Nella psicoterapia interpersonale l'enfasi è su come aiutare i pazienti a identificare e modificare gli attuali problemi interpersonali, che possono mantenere il disturbo alimentare. Il trattamento è non direttivo e non interpretativo e non si concentra direttamente sui sintomi del disturbo alimentare. La psicoterapia interpersonale può essere considerata un'alternativa quando la terapia cognitivo-comportamentale non è disponibile.
Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina da soli riducono la frequenza di abbuffate e vomito, nonostante non siano noti i risultati a lungo termine. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina sono efficaci anche nel trattamento di ansia e depressione in comorbilità. La fluoxetina è approvata per il trattamento della bulimia nervosa; una dose di 60 mg per via orale 1 volta/die è raccomandata (questa dose è superiore a quella tipicamente utilizzata per la depressione).
Punti chiave
La bulimia nervosa comprende episodi ricorrenti di abbuffate seguiti da condotta di compensazione inappropriata, quali vomito autoindotto, lassativi o abuso di diuretici, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
A differenza dei pazienti con anoressia nervosa, i pazienti raramente perdono molto peso o sviluppano carenze nutrizionali.
Un ricorrente vomito autoindotto può erodere lo smalto dentale e/o causare esofagite.
Occasionalmente si manifestano disturbi elettrolitici gravi, specialmente ipopotassiemia.
Rotture dell'esofago o dello stomaco o cardiomiopatia sono complicanze rare.
Trattare con terapia cognitivo-comportamentale e talvolta con un inibitore della ricaptazione della serotonina.