L'anoressia o l'inappetenza sono frequenti fra i pazienti che stanno morendo.
Gli accorgimenti che possono aumentare l'assunzione orale sono
Utilizzo di programmi di alimentazione flessibili
Alimentazione lenta
Somministrare piccole porzioni oppure cibi preferiti o fortemente aromatizzati
Somministrare una piccola quantità della bevanda alcolica preferita 30 minuti prima dei pasti
Alcuni antidepressivi, il megestrolo acetato e il dronabinolo, possono stimolare l'appetito. La metoclopramide favorisce lo svuotamento gastrico, ma può richiedere da 1 a 2 settimane per raggiungere l'efficacia massima.
Una demenza in stadio avanzato conduce infine all'incapacità di mangiare; talvolta a questi pazienti gli alimenti sono somministrati con l'alimentazione enterale. Tuttavia, non vi sono prove convincenti che l'alimentazione enterale prolunghi la vita, dia benessere, migliori la funzione o prevenga le complicanze (p. es., inalazione, ulcere da pressione).
L'alimentazione enterale e quella parenterale provocano fastidi e normalmente non sono indicate per pazienti che stanno morendo o che hanno una demenza troppo grave per mangiare. La rinuncia a un supporto nutrizionale può essere difficile da accettare per i familiari, ma è necessario comprendere che per i pazienti è abitualmente di maggiore conforto mangiare e bere quando lo desiderano. Possono essere utili sorsi di acqua e cibi facili da ingoiare. La terapia di supporto, che comprende una buona igiene orale (p. es., lavare i denti, inumidire la cavità orale con tamponi e cubetti di ghiaccio in caso di necessità, applicare una crema sulle labbra), può aiutare fisicamente e psicologicamente i pazienti e i familiari che li assistono. I pazienti devono essere incoraggiati ad entrare in un programma di cure palliative, che può fornire il supporto necessario.
Un consulto può essere di aiuto ai familiari che si occupano di ansie relative all'utilizzo di un supporto nutrizionale invasivo (vedi Nutrizione parenterale totale e Nutrizione enterale). I medici per le cure palliative sono specificamente formati per confortare pazienti e familiari; è incoraggiata una consultazione tempestiva con un team che si occupa di cure palliative.