Nella pratica attuale, l'analisi dell'acido gastrico viene eseguita di rado. Qualora eseguita, i campioni di contenuto gastrico ottenuti attraverso un sondino nasogastrico vengono utilizzati per calcolare la produzione acido-gastrica in condizioni basali e dopo stimolazione. Questo esame può essere utile in un paziente che sviluppa un'ulcera ricorrente dopo vagotomia chirurgica per malattia ulcerosa gastroduodenale. In questo caso, una risposta acida positiva alla stimolazione (dieta simulata) indica una vagotomia incompleta.
La prova è anche usata per valutare un paziente con elevati livelli sierici di gastrina. L'ipercloridria in presenza di valori elevati di gastrina depone per la sindrome di Zollinger-Ellison. L'ipocloridria in presenza di valori elevati di gastrina è indicativa di una compromissione della produzione acida, come avviene nell'anemia perniciosa, nella gastrite atrofica e nella malattia di Ménétrier e dopo inibizione della secrezione acida gastrica mediante potenti farmaci antisecretori.
Per eseguire l'analisi gastrica, viene inserito un sondino nasogastrico il cui contenuto gastrico viene aspirato ed eliminato. Il succo gastrico viene quindi raccolto per 1 h, prelevando un campione ogni 15 minuti. Questi campioni rappresentano la produzione acida basale.
L'analisi gastrica può essere eseguita anche durante monitoraggio del pH esofageo catetere-guidato.
Le complicanze dell'analisi gastrica sono molto rare.