L’epatite B acuta è l’infiammazione del fegato causata dal virus dell’epatite B, che ha una durata compresa tra qualche settimana e 6 mesi.
L’epatite B si diffonde attraverso il contatto con il sangue o altri fluidi corporei di soggetti infetti, ad esempio con l’uso promiscuo di aghi non sterilizzati per iniettare sostanze stupefacenti.
L’epatite B presenta i sintomi tipici dell’epatite virale (tra cui inappetenza, sensazione di malessere generale e ittero) e può causare una forma grave di epatite detta epatite fulminante.
La diagnosi di epatite B si basa sugli esami del sangue.
Non esiste un trattamento specifico per l’epatite B acuta.
La maggior parte dei pazienti guarisce completamente, ma alcuni sviluppano epatite B cronica.
Se si sviluppa epatite grave (fulminante), i farmaci antivirali possono essere utili, tuttavia la miglior speranza di sopravvivenza è un trapianto di fegato.
Il vaccino antiepatite B è raccomandato per tutti i bambini e gli adulti a rischio di essere esposti all’infezione o di sviluppare gravi complicanze della stessa.
(Vedere anche Panoramica sull’epatite, Panoramica sull’epatite virale acuta ed Epatite B cronica.)
Il virus dell’epatite B è la seconda causa più comune di epatite virale acuta. Negli Stati Uniti, nel 2021 sono stati segnalati oltre 2.000 casi di infezione da epatite B acuta, un calo rispetto ai 25.000 casi annuali segnalati prima della diffusione del vaccino contro l’epatite B. Molti casi, tuttavia, non vengono riconosciuti o non vengono segnalati. Pertanto, il numero reale delle nuove infezioni potrebbe essere molto più alto. Secondo i calcoli nel 2018 ammontava a circa 21.600.
Talvolta, nei soggetti affetti da epatite B acuta, si sviluppa anche l’epatite D.
Trasmissione dell’epatite B
L’epatite B si trasmette meno facilmente dell’epatite A. La trasmissione di solito avviene quando si riutilizzano aghi non precedentemente sterilizzati, come nella condivisione delle siringhe per iniettarsi sostanze stupefacenti o quando si riutilizzano gli aghi per i tatuaggi.
La trasmissione con trasfusioni di sangue è possibile, ma oggi è rara negli Stati Uniti, perché il sangue è controllato.
L’infezione da epatite B si può contrarre anche attraverso il contatto con saliva, lacrime, latte materno, urine, liquido vaginale e sperma, ma tali modalità di trasmissione sono meno comuni rispetto alla trasmissione ematica diretta.
L’infezione può essere trasmessa tra partner sessuali, sia eterosessuali sia omosessuali. Inoltre, sono soggetti ad alto rischio coloro che vivono in locali chiusi (come le prigioni e gli istituti psichiatrici), dove i contatti con i liquidi corporei di altre persone sono più probabili.
Una donna in stato di gravidanza che ha contratto l’epatite B può trasmettere il virus al bambino durante il parto (vedere Infezione da virus dell’epatite B [HBV] nel neonato).
Un soggetto con epatite B può trasmettere il virus anche in mancanza di sintomi.
Non è chiaro se il virus possa essere trasmesso anche attraverso punture d’insetto.
In molti casi di epatite B la modalità di infezione resta sconosciuta.
Epatite B cronica
Complessivamente, il 5-10% circa dei soggetti con infezione da virus dell’epatite B sviluppa epatite B cronica.
Minore è l’età del soggetto quando contrae l’epatite B acuta, maggiore sarà il rischio di sviluppare epatite B cronica:
Neonati/lattanti: 90%
Bambini di 1-5 anni d’età: 25-50%
Adulti: circa il 5%
Se l’epatite B diventa cronica, si possono sviluppare grave cicatrizzazione del fegato (cirrosi) e successivamente tumore epatico.
Sintomi dell’epatite B acuta
Generalmente l’epatite B è molto più grave dell’epatite A ed è occasionalmente letale, specialmente negli anziani. L’infezione può essere lieve o molto grave (epatite fulminante). Se un soggetto con epatite B presenta anche epatite D, i sintomi sono più gravi.
La maggior parte dei malati di epatite B presenta i sintomi tipici dell’epatite virale. Questi sintomi includono
Perdita dell’appetito
Sensazione diffusa di malattia (malessere)
Febbre
Nausea e vomito
Ittero (pigmentazione giallastra della cute e delle sclere degli occhi)
Dolori articolari e orticarie pruriginose sulla superficie cutanea (pomfi) sono più probabili in un soggetto con epatite B rispetto a quelli con altri virus epatici.
I sintomi si protraggono da qualche settimana a 6 mesi.
L’epatite fulminante peggiora molto velocemente. Le sostanze tossiche normalmente rimosse dal fegato si accumulano nel torrente ematico e raggiungono il cervello, causando encefalopatia epatica. Il soggetto può entrare in coma nel giro di pochi giorni o settimane. Senza un trapianto di fegato, l’epatite fulminante può essere letale, specialmente negli adulti.
Diagnosi dell’epatite B acuta
Esami del sangue
La presenza di epatite viene sospettata sulla base dei sintomi tipici come l’ittero.
Le analisi in genere iniziano con esami del sangue per valutare il grado di funzionalità epatica e l’eventuale presenza di danni al fegato (test epatici). I test epatici misurano i livelli degli enzimi epatici e di altre sostanze prodotte dal fegato.
Se i test rilevano anomalie epatiche, vengono eseguiti altri esami del sangue per controllare la presenza di infezione da epatite virale. Questi esami del sangue possono identificare parti di virus specifici (antigeni), anticorpi specifici prodotti dall’organismo per combattere il virus e, talvolta, il materiale genetico (DNA o RNA) dei virus.
Se il virus dell’epatite B viene confermato ed è grave (fulminante), il medico controlla anche se sia presente il virus dell’epatite D, presente fino al 50% dei soggetti con epatite B fulminante.
Trattamento dell’epatite B acuta
Misure generali
Per l’epatite grave (fulminante), farmaci antivirali e trapianto di fegato
Non esiste un trattamento specifico per l’epatite B acuta.
I soggetti affetti da epatite B non dovrebbero bere alcolici perché possono danneggiare ulteriormente il fegato. Non è necessario evitare determinati alimenti né limitare l’attività fisica.
Una volta risolto l’ittero, nella maggior parte dei casi è possibile tornare tranquillamente al lavoro.
L’eventuale prurito può essere alleviato assumendo colestiramina per via orale.
Se si sviluppa epatite fulminante, si ricorre a un farmaco antivirale, in genere entecavir o tenofovir. Questi farmaci si assumono per via orale. e aumentano le possibilità di sopravvivenza.
Il trapianto di fegato rappresenta il trattamento più efficace per l’epatite B fulminante e la migliore speranza di sopravvivenza, specialmente per gli adulti.
Prevenzione dell’epatite B acuta
Si devono evitare i comportamenti ad alto rischio, come la condivisione di aghi per iniettare sostanze stupefacenti e la promiscuità sessuale.
Tutti i donatori di sangue sono sottoposti ad analisi per l’epatite B per evitare la diffusione del virus dell’epatite B attraverso le trasfusioni. Inoltre, anche se la possibilità di contrarre l’epatite dalle trasfusioni è remota, i medici vi ricorrono solo in mancanza di alternative. Queste misure hanno diminuito drasticamente il rischio di contrarre l’epatite da una trasfusione di sangue.
Negli Stati Uniti, il vaccino antiepatite B è raccomandato per
Tutti i soggetti di età pari o inferiore a 18 anni (a partire dalla nascita)
Tutti gli adulti che desiderino essere protetti contro l’epatite B
Tutti gli adulti non vaccinati che presentano un maggior rischio di epatite B, comprese le donne in gravidanza
Soggetti con epatopatia cronica
I familiari e le persone vicine a soggetti con epatite B cronica non vaccinati dovrebbero vaccinarsi contro l’epatite B.
Se il livello di virus dell’epatite B (carica virale) è alto nelle gestanti, spesso nell’ultimo trimestre di gravidanza si somministrano farmaci antivirali per prevenire la trasmissione del virus da madre a figlio.
Ai soggetti non vaccinati ed esposti all’epatite B, compresi i neonati di madri affette da epatite B, si somministrano le immunoglobuline sieriche dell’epatite B (tramite iniezione intramuscolare) e il vaccino. Questa combinazione previene l’epatite B cronica nel 75% dei casi, oppure riduce la gravità della malattia. L’immunoglobulina dell’epatite B contiene anticorpi ricavati dal sangue di soggetti che presentano livelli elevati di anticorpi antiepatite. Se una gestante presenta livelli elevati del virus, il rischio di trasmissione al bambino può essere ridotto trattando la donna con tenofovir, un farmaco antivirale, durante il terzo trimestre.
Se una persona entra in contatto con il sangue di un soggetto affetto da epatite B, le vengono iniettate immunoglobuline sieriche dell’epatite B. Se non è vaccinata contro l’epatite B, si somministra anche il vaccino. Se è vaccinata, vengono eseguite delle analisi del sangue per determinare se sia ancora protetta. In caso contrario, si procede alla vaccinazione.
Ulteriori informazioni
La seguente risorsa in lingua inglese può essere utile. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di questa risorsa.
Centers for Disease Control and Prevention: Hepatitis B: questo sito contiene link a una panoramica sull’epatite B (inclusi definizioni, dati statistici, trasmissione e screening) e informazioni sul vaccino contro l’epatite B, sintomi, diagnosi e trattamento, nonché link a informazioni per gli operatori sanitari. Ultimo accesso, 10 maggio 2024.