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COVID-19 e danno renale acuto

DiAnna Malkina, MD, University of California, San Francisco
Reviewed ByNavin Jaipaul, MD, MHS, Loma Linda University School of Medicine
Revisionato/Rivisto feb 2025
CONSULTA LA VERSIONE PER I PROFESSIONISTI

I soggetti affetti da COVID-19, in particolare quelli in condizioni critiche, possono sviluppare un’improvvisa insufficienza renale (danno renale acuto).

Il rischio di morte delle persone con COVID-19 aumenta se presentano anche un danno renale acuto (acute kidney injury, AKI). I fattori che aumentano il rischio di sviluppare AKI nei soggetti con COVID-19 sono:

  • Età

  • Razza (i soggetti di colore presentano un rischio più elevato)

  • Presenza di alcune altre patologie gravi, come diabete, pressione arteriosa elevata [ipertensione] e cardiopatie

  • Necessità di ventilazione meccanica

  • Collasso che richiede la somministrazione di farmaci per mantenere la pressione arteriosa

Non è esattamente chiaro che cosa causi l’AKI nei soggetti con COVID-19. Alcune possibili cause sono:

  • Ischemia (inadeguato apporto di sangue ai tessuti) causata dalla risposta dell’organismo al virus

  • Infiammazione causata dalla risposta dell’organismo al virus

  • Danno diretto ai reni a opera del virus che causa la COVID-19

I sintomi e gli esiti degli esami del sangue e delle urine sono simili a quelli dell’AKI causato da altri disturbi.

I medici trattano il danno renale acuto nella COVID-19 somministrando cure di supporto, tra cui

  • Liquidi per endovena e/o trasfusioni di sangue

  • Monitoraggio e correzione degli squilibri elettrolitici

  • Se necessario, dialisi

Se si rende necessaria la dialisi ematica, vengono somministrati degli anticoagulanti (fluidificanti del sangue) per prevenire i coaguli di sangue.