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Soluzioni abitative alternative per gli anziani

DiDaniel B. Kaplan, PhD, LICSW, Adelphi University School of Social Work
Reviewed ByMichael R. Wasserman, MD, California Association of Long Term Care Medicine
Revisionato/Rivisto Modificata gen 2025
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Le soluzioni abitative e le relazioni che non comportano la convivenza con il coniuge, con un figlio adulto o il vivere da soli sono abbastanza comuni tra gli anziani. Ad esempio, una parte considerevole di anziani che non si sono mai sposati, sono divorziati o vedovi intrattiene relazioni di lunga durata e rapporti stretti con fratelli, amici e partner. Alcuni anziani decidono di convivere senza sposarsi per motivi economici o di altro tipo.

Le coppie di fatto anziane possono trovarsi a dover affrontare particolari difficoltà. Il sistema sanitario potrebbe non riconoscere i loro partner come titolari di un ruolo nelle decisioni relative all’assistenza o come facenti parte della famiglia del paziente e potrebbe non erogare servizi che sono appropriati per la loro situazione. Ad esempio, un partner potrebbe non avere valore legale nel processo decisionale riguardante un paziente con deficit cognitivo e potrebbe non essere in grado di condividere una camera in una struttura di assistenza residenziale o in altre strutture di convivenza. Le leggi che disciplinano il diritto di visita ai pazienti anziani ricoverati in ospedale e la possibilità di prendere decisioni per loro (vedere Nomina di un sostituto responsabile) quando non sono in grado di farlo variano tra gli Stati; le persone che si trovano in simili circostanze potrebbero pertanto dover ricorrere a consulenza legale.

In alcuni casi, qualcuno potrebbe essere disposto a trasferirsi nella dimora di un anziano sempre più dipendente dagli altri. Si tratta il più delle volte di un figlio adulto, ma potrebbe essere un altro familiare o anche un amico. La persona che si trasferisce potrebbe fornire solo compagnia o potrebbe assumersi alcune responsabilità di assistenza all’anziano. Questo tipo di soluzione abitativa potrebbe prolungare il tempo trascorso dagli anziani nella propria dimora e potrebbe soddisfare tutti i soggetti coinvolti. Tuttavia, le aspettative di tutte le persone coinvolte in merito ad eventuali soluzioni abitative dovrebbero essere espresse e concordate in modo chiaro.

Anziani omosessuali o transgender

Si stima che circa il 7,6% della popolazione statunitense sia lesbica, omosessuale, bisessuale o transgender (LGBT), incluso fino al 2,3% delle persone di età superiore ai 65 anni. Un terzo degli anziani LGBT dispone di risorse finanziarie limitate, tra cui il 40% degli adulti LGBT di età superiore agli 80 anni e il 48% di quelli che si identificano come transgender.

Oltre a tassi elevati di povertà e spesso una vita intera di discriminazioni e oppressioni subite, gli anziani che hanno una relazione omosessuale devono affrontare particolari difficoltà nell’assistenza. Il sistema sanitario potrebbe non essere consapevole del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere, potrebbe non riconoscere i loro partner come aventi diritto alle decisioni relative all’assistenza o come facenti parte della famiglia del soggetto e potrebbe non erogare servizi appropriati alla loro situazione. Gli operatori sanitari devono porre domande sui partner, lo stato civile e la situazione abitativa e aiutare le persone LGBT a gestire le sfide specifiche legate alle loro stile di vita.

Ulteriori informazioni

La seguente risorsa in lingua inglese può essere utile. Si prega di notare che il Manuale non è responsabile del contenuto di questa risorsa.

  1. Understanding Issues Facing LGBT Older Adults: preparato dal Movement Advancement Project (MAP) e dagli Advocacy Services for LGBTW Elders (SAGE), spiega le specifiche necessità ed esperienze degli anziani LGBT. Ultimo accesso il 26 novembre 2024.