L’influenza aviaria è un’infezione virale dovuta a ceppi di virus influenzali normalmente presenti negli uccelli selvatici e nel pollame.
La trasmissione del virus dell’influenza aviaria dagli animali alle persone avviene di rado (può verificarsi quando il materiale genetico del virus muta).
Quasi tutti i soggetti colpiti da influenza aviaria hanno avuto stretti contatti con un uccello infetto (la malattia non si trasmette quasi mai da persona a persona).
I soggetti possono presentare gravi difficoltà respiratorie e sintomi simil-influenzali.
Per diagnosticare l’influenza aviaria i medici esaminano un campione delle secrezioni nasali o faringee.
L’influenza aviaria viene trattata con farmaci antivirali.
(Vedere anche Influenza)
L’influenza aviaria è causata da vari ceppi virali dell’influenza A, che normalmente infettano gli uccelli selvatici. L’infezione può diffondersi negli uccelli domestici. Tuttavia, è raro che la patologia si trasmetta dagli animali all’uomo. Può venire trasmessa dagli uccelli all’uomo quando il materiale genetico del virus cambia (muta), permettendo al virus di attaccarsi alle cellule delle vie respiratorie umane. Quasi tutti i soggetti colpiti da influenza aviaria hanno avuto stretti contatti con un uccello infetto. L’influenza aviaria non si trasmette quasi mai da persona a persona.
L’infezione umana dovuta al ceppo di virus influenzale aviario H5N1 (vedere Tipi e ceppi di virus influenzali) si è verificata per la prima volta a Hong Kong nel 1997 e si è quindi diffusa ad altre nazioni. Negli Stati Uniti sono stati segnalati due casi di H5N1 in esseri umani. Un caso in Colorado nel 2022, probabilmente a causa del contatto con pollame infetto. Il secondo caso riguardava un lavoratore di un allevamento di bovini da latte in Texas nel 2024. Nel 2024 l’H5N1 è stato segnalato nei bovini da latte in diversi Stati. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (USDA) continuano a monitorare la situazione (vedere CDC: Information on Bird Flu [CDC: informazioni sull’influenza aviaria] e H5N1 Bird Flu: Current Situation Summary [Influenza aviaria H5N1: sintesi della situazione attuale]; vedere anche USDA: Highly Pathogenic Avian Influenza (HPAI) Detections in Livestock [USDA: casi di influenza aviaria altamente patogena (HPAI) nel bestiame]).
Nel 2013, nella Cina sudorientale è scoppiata un’epidemia dovuta al ceppo di virus influenzale aviario H7N9. Un’altra ondata di infezioni nell’uomo, sempre in Cina, ha raggiunto il picco nel 2016-2017 con quasi 800 casi e da allora sono stati segnalati solo casi sporadici. A livello mondiale, oltre 1500 casi di infezione umana e almeno 615 decessi sono stati segnalati all’Organizzazione Mondiale della Sanità dal 2013. L’infezione si è manifestata principalmente nelle comunità che consumano pollame proveniente dai mercati di pollame vivo.
Anche altri ceppi di virus dell’influenza aviaria hanno causato sporadiche epidemie fra la popolazione umana.
Sintomi dell’influenza aviaria
I ceppi virali H5N1 e H7N9, che causano la maggior parte dei casi di influenza aviaria nell’uomo, producono effetti simili.
Possono manifestarsi sintomi simil-influenzali (come febbre, tosse, mal di gola e dolori muscolari). Alcuni soggetti presentano congiuntivite (infiammazione della congiuntiva, una parte dell’occhio). Altri presentano difficoltà respiratorie o una polmonite.
Diagnosi di influenza aviaria
Esame di un campione prelevato dal naso o dalla gola
È necessario consultare un medico e richiedere un test per l’influenza aviaria in presenza di sintomi simil-influenzali e di una delle seguenti condizioni:
Contatto con uccelli in un’area in cui sono notoriamente portatori dell’infezione.
Contatto con un soggetto affetto da influenza aviaria.
Il medico potrà inviare per l’analisi un campione prelevato con un tampone dal naso o dalla gola.
Trattamento dell’influenza aviaria
Farmaci antivirali
Le persone colpite vengono trattate con baloxavir, oseltamivir o zanamivir (farmaci antivirali usati per trattare l’influenza). Questi farmaci di solito migliorano la sopravvivenza (vedere CDC: Prevention and Antiviral Treatment of Bird Flu [Prevenzione e trattamento antivirale dei virus dell’influenza aviaria nell’uomo]).
Prevenzione dell’influenza aviaria
È opportuno evitare il contatto con animali malati o morti, soprattutto uccelli selvatici e domestici, pollame e bovini. Devono essere evitati anche i prodotti alimentari crudi o poco cotti, come il latte e i latticini non pastorizzati. Attualmente negli Stati Uniti la catena del latte commerciale viene analizzata e non sono stati riscontrati virus infettivi vivi nel latte pastorizzato. Le latterie devono seguire le pratiche di sicurezza alimentare, tra cui utilizzare solo latte proveniente da animali sani nella lavorazione per il consumo umano; la pastorizzazione è obbligatoria per il latte venduto nei negozi.
In Cina è in corso un programma di vaccinazione del pollame con un vaccino contro i virus influenzali H5 e H7, che potrà contribuire a prevenire la trasmissione del virus dell’influenza aviaria dagli uccelli selvatici a quelli domestici. Gli uccelli domestici hanno maggiori probabilità di entrare in contatto con le persone e trasmettere loro il virus.
La diffusione può essere contenuta identificando e distruggendo gli uccelli da allevamento infetti.
Negli Stati Uniti è disponibile per la distribuzione un vaccino contro l’influenza aviaria H5N1, se ritenuto necessario dalle autorità sanitarie pubbliche. Il vaccino antinfluenzale standard non previene l’influenza aviaria.