La sindrome dell’intestino irritabile è un disturbo del tratto digerente che provoca dolore addominale ricorrente e stipsi o diarrea.
I sintomi sono variabili, ma spesso comprendono dolore addominale inferiore, meteorismo, gas e stipsi o diarrea.
Possono essere scatenati da varie sostanze e da fattori emotivi.
La diagnosi di sindrome dell’intestino irritabile si basa generalmente sulla sintomatologia, ma vengono condotti accertamenti per escludere altri disturbi.
Cambiamenti della dieta o dei farmaci possono di solito alleviare sintomi specifici.
La sindrome dell'intestino irritabile (SII) è comune nella popolazione generale. La SII è un motivo comune per cui le persone si recano dal medico di base.
La SII è un disturbo della motilità intestinale, della sensibilità dei nervi intestinali o del modo in cui il cervello controlla alcune di queste funzioni. Tuttavia, pur in presenza di alterazioni del normale funzionamento, non comporta alterazioni strutturali che possono essere rilevate con un endoscopio (sonda di esplorazione flessibile), diagnostica per immagini, biopsie o esami del sangue. Pertanto, la SII è riscontrabile in base alle caratteristiche sintomatologiche e, quando svolti, a riscontri diagnostici nella norma.
Cause della sindrome dell’intestino irritabile
La causa della SII non è chiara. In molti soggetti con SII, l’apparato digerente è particolarmente sensibile agli stimoli. In alcuni casi il disagio legato alla presenza di gas intestinale o contrazioni può dare fastidio, in altri può non provocare disturbi. Anche se le alterazioni a livello di motilità intestinale che si presentino in associazione alla SII potrebbero sembrare correlate ad anomale contrazioni intestinali, non tutti i pazienti con SII lamentano questo tipo di sintomo e, in molti soggetti che lo riferiscono, tali contrazioni non sempre coincidono con i sintomi. In alcuni pazienti i sintomi della SII hanno inizio dopo un episodio di gastroenterite.
In alcuni soggetti il fattore scatenante può essere un pasto ad alto contenuto calorico o una dieta ricca di grassi.
In altri, pare che i sintomi siano aggravati da grano, prodotti caseari, fagioli, cioccolato, caffè, tè, alcuni dolcificanti chimici, certe verdure (come asparagi o broccoli) o frutti con nocciolo (albicocche). Questi alimenti contengono carboidrati che l’intestino tenue fatica ad assorbire. I carboidrati fermentano con l’azione batterica intestinale, dando luogo a gas, meteorismo e crampi. Poiché molti prodotti alimentari contengono più ingredienti, potrebbe risultare difficile identificare il fattore scatenante specifico.
Qualcuno ritiene che mangiare troppo rapidamente o dopo un periodo di digiuno troppo lungo stimoli una riacutizzazione (un episodio o attacco). Tuttavia, l’associazione spesso non è coerente.
Fattori emotivi (ad esempio stress, ansia, depressione e paura), malattie virali o gli ormoni possono scatenare o peggiorare una riacutizzazione della SII.
Non sempre il paziente avverte sintomi dopo un normale fattore scatenante, mentre spesso i sintomi si manifestano senza un ovvio fattore scatenante. Non è chiaro se tutti i fattori scatenanti siano correlati alla causa della SII.
Sintomi della sindrome dell’intestino irritabile
La SII tende a esordire in età adolescenziale e tra i 20 e i 30 anni, causando episodi sintomatologici che ricorrono a intervalli irregolari. L’insorgenza dei sintomi della SII in tarda età adulta è meno comune, ma non rara. Le riacutizzazioni si verificano quasi sempre quando il paziente è sveglio e raramente lo svegliano durante il sonno.
I sintomi della sindrome dell’intestino irritabile includono dolore addominale correlato a un movimento intestinale o alleviato da un movimento intestinale (defecazione). Il dolore addominale è associato a una variazione della frequenza delle evacuazioni (come stipsi o diarrea) o della loro consistenza (molli o caprine e dure). Il dolore può presentarsi con episodi di dolore sordo continuo o crampi, spesso nei quadranti addominali inferiori. I sintomi della SII possono includere anche gonfiore (distensione) addominale, presenza di muco nelle feci e la sensazione di svuotamento incompleto dopo la defecazione.
Meteorismo, flatulenza, nausea, cefalee, affaticamento, depressione, ansia, dolori muscolari, disturbi del sonno e difficoltà di concentrazione sono altri possibili sintomi.
Diagnosi della sindrome dell’intestino irritabile
Una valutazione medica basata sui sintomi del soggetto
Alcuni esami di laboratorio per escludere altri disturbi
La maggior parte dei pazienti con SII appare sana. Il medico formula la diagnosi di SII sulla base delle caratteristiche dei sintomi del paziente. Fa inoltre riferimento ai criteri standardizzati basati sulla sintomatologia per la diagnosi di SII noti come criteri di Roma. Può anche sottoporre il paziente a test per la diagnosi di patologie comuni che possono dare luogo a sintomi simili, in particolare se l’età è superiore ai 45 anni o in presenza di segni come calo ponderale, sanguinamento rettale o età avanzata.
La diagnosi di SII si basa sui criteri di Roma in pazienti che presentano dolore addominale per almeno 1 giorno alla settimana negli ultimi 3 mesi assieme a 2 o più dei seguenti sintomi:
Il dolore è correlato alla defecazione.
Il dolore è associato a cambiamento della frequenza di evacuazione (stipsi o diarrea).
Il dolore è associato a un cambiamento della consistenza delle feci.
In genere, l’esame obiettivo è negativo, a parte un certo grado di dolorabilità dell’intestino crasso. Il medico esegue un esame rettale, che prevede l’inserimento di un dito guantato nel retto del paziente. Le donne potrebbero essere sottoposte anche a un esame pelvico.
Generalmente, i medici prescrivono alcuni esami (ad esempio analisi del sangue) per distinguere la SII da morbo di Crohn, colite ulcerosa, tumori (principalmente nei soggetti di età superiore a 45 anni), colite microscopica, celiachia e altre patologie e infezioni che possono causare dolore addominale e variazioni delle abitudini intestinali. Di solito, nelle persone che soffrono di SII i risultati degli esami sono normali
e i medici possono prescrivere ulteriori accertamenti, come ecografia dell’addome o altri esami di diagnostica per immagini intestinali nei pazienti con sintomi insoliti per la SII, come febbre, sangue nelle feci, perdita di peso e vomito. La colonscopia di solito viene eseguita in soggetti di età superiore a 45 anni per escludere tumori o polipi dell’intestino crasso.
In un soggetto con SII possono svilupparsi altri disturbi dell’apparato digerente (come appendicite, malattia colecistica, ulcere e tumori), particolarmente dopo i 45 anni. Pertanto, in presenza di una significativa variazione dei sintomi, all’insorgere di nuovi sintomi o se i sintomi sono insoliti per la SII, potrebbe essere necessario svolgere ulteriori accertamenti.
Poiché i sintomi della SII possono essere scatenati da stress e conflitti emotivi, i medici interrogano il paziente per rilevare eventuali quadri di stress, ansia o disturbi dell’umore. Il medico pone anche domande per escludere l’abuso di lassativi.
Trattamento della sindrome dell’intestino irritabile
Seguire una dieta normale, evitando alimenti che producono gas e diarrea
Aumento del consumo di fibre e acqua in caso di stipsi
Talvolta farmaci
Il trattamento della SII varia da caso a caso. Laddove i sintomi sembrino originare da particolari cibi o tipi di stress, questi dovranno essere evitati, se possibile.
Per la maggior parte dei soggetti, specialmente quelli tendenti alla stipsi, la regolare attività fisica contribuisce a mantenere la normale funzionalità del tratto digerente.
Alimentazione
(Per ulteriori informazioni su dieta e SII, vedere le raccomandazioni del National Institute of Diabetes and Digestive Disease.)
Molti soggetti migliorano se assumono cibo di frequente e in piccole quantità piuttosto che pasti abbondanti e meno frequenti (ad esempio, 5 o 6 pasti modesti piuttosto che 3 pasti abbondanti al giorno). È utile mangiare più lentamente. Soggetti con meteorismo e aumentata produzione di gas (flatulenza) devono evitare fagioli, cavoli e altri cibi difficili da digerire.
Alcune persone trovano sollievo dai sintomi della SII limitando il consumo di alimenti ricchi di alcuni carboidrati chiamati oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili. Questi alimenti sono noti collettivamente come FODMAP. I FODMAP sono carboidrati scarsamente assorbiti e rapidamente fermentati dai batteri presenti nell’intestino tenue, il che provoca un aumento del gas e del fastidio.
Il sorbitolo, un dolcificante artificiale utilizzato in alcuni alimenti e gomme da masticare, non deve essere assunto in grande quantità. Il fruttosio, uno zucchero presente in frutta, bacche e alcune piante, deve essere ingerito solo in piccole quantità. Le persone che soffrono di SII e non riescono a digerire il lattosio (la cosiddetta intolleranza al lattosio), lo zucchero contenuto nel latte e nei suoi derivati, devono limitare il consumo di latticini.
Il paziente può tentare di ridurre il consumo degli alimenti sopraindicati, uno alla volta, osservando se i sintomi cambiano oppure può tentare una dieta a basso contenuto di FODMAP, che limita tutti questi alimenti simultaneamente. Se i cambiamenti nella dieta provocano una riduzione dei sintomi, il soggetto può gradualmente reintrodurre i cibi limitati, uno alla volta, monitorando i sintomi.
In alcuni casi è utile seguire una dieta a basso tenore lipidico, particolarmente nei pazienti caratterizzati da un processo di svuotamento gastrico troppo lento o troppo rapido.
La stipsi può spesso essere alleviata aumentando l’assunzione di fibre e acqua. Chi soffre di stipsi può assumere integratori a base mucillagine di psillio con due bicchieri di acqua. Tuttavia, aumentare le fibre nella dieta può aggravare la flatulenza e il meteorismo. In alcuni casi la flatulenza può essere ridotta con il passaggio a un preparato a base di fibre sintetiche (come metilcellulosa o psillio).
Farmaci
Certi lassativi sono ragionevolmente sicuri e spesso efficaci in soggetti con stipsi. Questi lassativi includono quelli che contengono glicole polietilenico e lassativi stimolanti come quelli contenenti bisacodile o glicerina. La stipsi può essere attenuata anche con i lassativi su prescrizione lubiprostone, linaclotide, plecanatide e tenapanor. Il prucalopride è un altro farmaco che influisce sulla motilità intestinale e può aiutare i soggetti con stipsi cronica.
I farmaci anticolinergici, come l’isociamina, possono talvolta alleviare il dolore addominale bloccando gli spasmi dei muscoli intestinali. Tuttavia, questi farmaci spesso provocano effetti collaterali anticolinergici (vedere la barra laterale Anticolinergico: cosa significa?), come bocca secca, vista offuscata o difficoltà di minzione.
I farmaci antidiarroici, come difenossilato o loperamide, aiutano chi soffre di diarrea. L’eluxadolina è un altro farmaco che può essere prescritto ai pazienti con grave diarrea causata da SII.
La rifaximina, un antibiotico, può essere prescritta per alleviare i sintomi di diarrea, meteorismo e dolore addominale.
L’alosetron viene talvolta utilizzato per la diarrea dalle donne anziane se altri farmaci risultano inefficaci. Tuttavia, dato che l’alosetron è stato associato a un aumento del rischio di colite ischemica, il suo uso è soggetto a limitazioni negli Stati Uniti.
In molte persone alcuni antidepressivi aiutano ad alleviare i sintomi di dolore addominale, nonché la diarrea e il meteorismo. Nel lungo periodo, l’impiego di certi antidepressivi come nortriptilina o desipramina risulta spesso vantaggioso. Benché non riducano il dolore o altri sintomi, gli antidepressivi possono essere utili ai fini della risoluzione dei disturbi del sonno e della depressione o di stati ansiosi.
Possono essere somministrati probiotici, che sono batteri naturalmente presenti nel corpo umano che favoriscono la crescita dei batteri buoni.
Alcuni pazienti riescono ad alleviare il dolore provocato dai crampi con gli oli aromatici, come l’olio di menta piperita.
Altri trattamenti
Le tecniche di modifica del comportamento (come la terapia cognitivo-comportamentale), la psicoterapia e l’ipnoterapia (ipnosi) possono essere utili ad alcuni soggetti con SII.
Ulteriori informazioni
Di seguito si riportano alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di tali risorse.
International Foundation for Functional Gastrointestinal Disorders (IFFGD): formazione, assistenza e sostegno a soggetti affetti da disturbi gastrointestinali (GI)
National Institutes of Health (NIH): informazioni su alimentazione, dieta (compresa la dieta FODMAP) e nutrizione per la sindrome dell'intestino irritabile