La leucemia mieloide cronica è una malattia a progressione lenta nella quale le cellule che normalmente si sviluppano nei tipi di globuli bianchi chiamati neutrofili, basofili, eosinofili e monociti diventano cancerose e sostituiscono rapidamente le cellule normali nel midollo osseo.
(Vedere anche Panoramica sulle leucemie.)
I soggetti attraversano una fase in cui presentano sintomi aspecifici come stanchezza, perdita di appetito e di peso.
Con la progressione della malattia, i linfonodi e la milza si ingrossano e possono comparire pallore ed ecchimosi o facilità al sanguinamento.
Per la diagnosi si ricorre a esami del sangue, test molecolari e analisi dei cromosomi.
Il trattamento prevede farmaci chiamati inibitori delle tirosin-chinasi e viene avviato anche se il soggetto è asintomatico.
Talvolta, è necessario il trapianto di cellule staminali.
La leucemia mieloide cronica (LMC) può colpire soggetti di qualsiasi età e di entrambi i sessi, ma è poco comune nei bambini di età inferiore ai 10 anni. La malattia si sviluppa in genere negli adulti di età compresa tra 40 e 60 anni. Generalmente è causata dal riarrangiamento di due particolari cromosomi (9 e 22) nel cosiddetto cromosoma Philadelphia. Il cromosoma Philadelphia produce un enzima (tirosin-chinasi) anomalo, responsabile dell’aumento anomalo della produzione dei globuli bianchi osservato nella LMC. Inoltre a volte compaiono ulteriori anomalie genetiche (denominate mutazioni) che rendono la LMC maggiormente resistente al trattamento.
La LMC è caratterizzata da tre fasi
Fase cronica: periodo iniziale che può durare da 5 a 6 anni, durante il quale la progressione della malattia è molto lenta
Fase accelerata: la malattia inizia a progredire più velocemente, i trattamenti sono meno efficaci e i sintomi peggiorano
Fase blastica: compaiono cellule leucemiche immature (blasti) e la malattia peggiora notevolmente, con complicanze come infezioni gravi e sanguinamento eccessivo
Nella LMC, la maggior parte delle cellule leucemiche viene prodotta nel midollo osseo, mentre solo alcune vengono prodotte nella milza e nel fegato. Contrariamente alle leucemie acute, nelle quali si riscontra un’enorme quantità di blasti, lo stadio cronico della LMC è caratterizzato da un marcato aumento di globuli bianchi di aspetto normale e, talvolta, di piastrine. Durante il corso della malattia, un numero sempre maggiore di cellule leucemiche invade il midollo osseo e altre entrano in circolo.
Quando le cellule leucemiche sostituiscono le normali cellule emopoietiche, che producono le cellule del sangue, nel midollo osseo, la produzione di uno o più dei seguenti tipi di cellule si riduce:
Globuli rossi, che trasportano l’ossigeno nel torrente ematico
Globuli bianchi, che difendono l’organismo dalle infezioni
Piastrine, particelle simili a cellule che favoriscono il processo di coagulazione
I globuli bianchi cancerosi non funzionano come i globuli bianchi normali, quindi le cellule della LMC non possono aiutare l’organismo a combattere le infezioni. Il numero ridotto di globuli bianchi sani rende più probabili le infezioni.
Alla fine, le cellule leucemiche vanno incontro a diverse modificazioni e la malattia progredisce fino alla fase accelerata e poi, inevitabilmente, fino alla fase blastica. Durante la fase blastica, vengono prodotte solo cellule leucemiche immature e questo dimostra che la malattia è in fase avanzata.
Sintomi della LMC
Inizialmente, in fase cronica, la LMC può essere asintomatica. Tuttavia, alcuni soggetti presentano affaticamento e debolezza, perdita dell’appetito, perdita di peso e sudorazione notturna oltre a lamentare un senso di pienezza addominale, solitamente causato dall’ingrossamento della milza. Altri sintomi sono dolori articolari, ronzio nelle orecchie, stupor e prurito.
Man mano che la malattia progredisce alla fase blastica, i soggetti peggiorano a causa dell’incapacità del midollo osseo di produrre una quantità sufficiente di cellule ematiche normali. Inoltre, si riscontrano frequentemente ingrossamento massivo della milza, febbre e perdita di peso.
La febbre e la sudorazione eccessiva possono indicare un’infezione, che può essere la conseguenza di una carenza di globuli bianchi normali.
La debolezza, l’astenia e il pallore, possono derivare dalla scarsità di globuli rossi (anemia). Alcuni soggetti possono lamentare difficoltà di respirazione, aumento della frequenza cardiaca o dolore toracico.
Facilità di formazione di ecchimosi e sanguinamento, talvolta sotto forma di sanguinamento dal naso o dalle gengive, sono il risultato del ridotto numero di piastrine (trombocitopenia). In alcuni casi, possono verificarsi emorragie cerebrali o addominali.
Febbre, ingrossamento dei linfonodi, aumento dei globuli bianchi immaturi e alcune eruzioni cutanee sono di solito segni di malattia allo stadio avanzato.
Diagnosi di LMC
Esami del sangue
Analisi cromosomica
Si sospetta una diagnosi di LMC se i risultati dell’emocromo completo indicano un numero patologicamente alto di globuli bianchi. L’esame microscopico di campioni ematici può evidenziare la presenza di leucociti meno maturi che sono normalmente presenti solo nel midollo osseo. Spesso, tuttavia, i leucociti in circolazione hanno un aspetto normale.
Sono necessari esami che analizzano i cromosomi (citogenetica o genetica molecolare) per confermare la diagnosi e la presenza del cromosoma Philadelphia. Se il trattamento sembra meno efficace del previsto, il soggetto viene sottoposto ad analisi per altre mutazioni che possono rendere la LMC resistente al trattamento.
Trattamento della LMC
Un inibitore delle tirosin-chinasi, a volte in associazione a farmaci chemioterapici di vecchia generazione
Talvolta trapianto di cellule staminali
I farmaci imatinib, nilotinib, dasatinib, bosutinib e ponatinib sono detti inibitori delle tirosin-chinasi (TKI). Questi farmaci bloccano la proteina tirosin-chinasi anomala prodotta dal cromosoma Philadelphia e hanno cambiato il trattamento e la prognosi della LMC.
I TKI sono efficaci e generalmente causano solo effetti collaterali non gravi. La durata del trattamento con TKI non è ancora nota, né se sia sicuro interromperlo in fase di remissione.
I TKI combinati con farmaci chemioterapici stanno dimostrando buoni esiti durante la fase blastica, che in passato conduceva al decesso nel giro di pochi mesi.
Il trapianto di cellule staminali combinato a chemioterapia ad alto dosaggio può guarire soggetti che non rispondono ad altre terapie.
Prognosi della LMC
I trattamenti utilizzati in passato non curavano la LMC, ma ne rallentavano la progressione. L’uso di farmaci di nuova generazione ha aumentato la sopravvivenza dei pazienti affetti da LMC. L'uso dei farmaci più recenti ha portato al 90% la percentuale di sopravvivenza per almeno 5 anni, di cui la maggioranza rimane in buona salute 10 anni dopo il trattamento.
Ulteriori informazioni
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Leukemia & Lymphoma Society: Chronic Myeloid Leukemia: informazioni generali su molti aspetti della leucemia mieloide cronica, tra cui la diagnosi, le opzioni di trattamento e i più recenti risultati della ricerca