Barriere esterne e interne

DiAlexandra Villa-Forte, MD, MPH, Cleveland Clinic
Revisionato/Rivisto apr 2022 | Modificata set 2022
CONSULTA LA VERSIONE PER I PROFESSIONISTI

    Per quanto possa sembrare strano, non è sempre facile definire ciò che è all’interno o all’esterno del corpo, dal momento che l’organismo umano ha molte superfici. La cute, che in realtà è un apparato, è ovviamente esterna al corpo. Costituisce una barriera che impedisce a molte sostanze dannose di entrare nell’organismo. L’apparato digerente è un lungo tubo che inizia a livello della bocca, si snoda attraverso il corpo e termina con l’ano. Il cibo che lo attraversa è all’interno o all’esterno del corpo? I nutrienti e i liquidi non sono in realtà all’interno del corpo finché non vengono assorbiti nel flusso sanguigno.

    L’aria passa attraverso il naso e la gola nella trachea, quindi nelle vie aeree, ampie e ramificate, che sono all’interno dei polmoni (bronchi). In quale punto si trova questo passaggio all’interno dell’organismo? L’ossigeno presente nei polmoni ( see page Panoramica sull’apparato respiratorio) non è utile al corpo finché non entra nel flusso sanguigno. Affinché questo avvenga, l’ossigeno deve attraversare un sottile strato di cellule che rivestono i polmoni. Questo strato costituisce una barriera contro virus e batteri, come quelli della tubercolosi, che possono entrare nei polmoni insieme all’aria. Questi microrganismi, se non penetrano nelle cellule o nel flusso sanguigno, in genere, non provocano malattie. Dato che i polmoni sono dotati di diversi meccanismi di protezione, come gli anticorpi per combattere le infezioni e peli sottili, chiamati ciglia, per rimuovere i detriti dalle vie aeree, la maggior parte degli agenti infettivi a trasmissione aerea non causa mai malattie.

    Le superfici corporee non solo separano l’esterno dall’interno, ma trattengono nella giusta sede strutture e sostanze, in modo che possano svolgere correttamente la loro funzione. Ad esempio, gli organi interni non sono immersi nel sangue perché questo è normalmente confinato all’interno dei vasi sanguigni. Se il sangue fuoriesce dai vasi e va in altre parti del corpo (emorragia), non solo non riesce ad apportare ossigeno e nutrienti ai tessuti, ma può anche causare gravi danni. Ad esempio, una piccola quantità di sangue che infiltra il cervello può distruggere il tessuto cerebrale in quanto non c’è spazio per l’espansione all’interno del cranio. D’altra parte, un’analoga quantità di sangue che si riversa nell’addome non distrugge il tessuto, poiché nell’addome vi è spazio sufficiente per contenerlo.

    La saliva, che svolge un ruolo fondamentale nella bocca, può causare gravi danni se inalata nei polmoni, in quanto veicolo di batteri in grado di provocare un ascesso polmonare. L’acido cloridrico prodotto dallo stomaco di rado causa danni a tale livello. Tuttavia, in caso di reflusso, l’acido può ustionare e danneggiare l’esofago e, in caso di stravaso in altri organi attraverso la parete dello stomaco, può causare loro delle lesioni. Le feci, la parte non digerita del cibo espulsa attraverso l’ano, possono causare infezioni potenzialmente letali, se penetrano nella cavità addominale, evento che può verificarsi se si forma un foro nella parete intestinale.