Dermatosi neutrofila febbrile acuta

(Sindrome di Sweet)

DiJulia Benedetti, MD, Harvard Medical School
Revisionato/Rivisto mag 2024
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

La dermatosi neutrofila febbrile acuta è caratterizzata da papule e placche dolenti, dure, di colore rosso a porpora. All'esame istologico si rileva edema del derma superficiale e un infiltrato denso di neutrofili. La causa non è nota. Spesso compare in associazione a neoplasie maligne, soprattutto ematologiche. La diagnosi viene in genere effettuata mediante biopsia cutanea. Il trattamento prevede corticosteroidi sistemici o, in alternativa, colchicina o ioduro di potassio.

Eziologia della dermatosi neutrofila febbrile acuta

La dermatosi neutrofila febbrile acuta può associarsi a vari disturbi (vedi tabella Patologie e farmaci associati alla dermatosi neutrofila febbrile acuta). È spesso classificata in 3 categorie:

  • Classica

  • Associata al cancro

  • Farmaco-indotta

Tabella

Circa il 20% dei pazienti ha una neoplasia maligna (1), molti dei quali sono tumori ematologici, in particolare sindromi mielodisplastiche e leucemia mieloide acuta. La dermatosi spesso precede la diagnosi di cancro.

La dermatosi neutrofila febbrile acuta classica colpisce soprattutto le donne di età compresa tra 30-60 anni. Al contrario, gli uomini che sviluppano la condizione tendono ad essere più anziani.

La causa della dermatosi neutrofila febbrile acuta è sconosciuta, tuttavia le citochine prodotte dai linfociti T helper1, tra cui IL-2 e interferone-gamma, sono predominanti e possono avere un ruolo nella formazione delle lesioni.

Riferimenti relativi all'eziologia

  1. 1. Cohen PR. Sweet's syndrome--a comprehensive review of an acute febrile neutrophilic dermatosis. Orphanet J Rare Dis. 2007;2:34. Pubblicato il 26/07/2007. doi:10.1186/1750-1172-2-34

Sintomatologia della dermatosi neutrofila febbrile acuta

I pazienti presentano febbre, leucocitosi neutrofila e hanno dolore, noduli e/o papule rossi a violetti edemetosi dolenti, il più delle volte sul viso, collo e arti superiori, in particolare sul dorso delle mani. Papule e noduli possono confluire per formare placche. Possono comparire anche lesioni del cavo orale. Le lesioni si sviluppano spesso raggruppate e possono apparire anulari. Ogni eruzione di lesioni è preceduta da febbre e può persistere per giorni o settimane. Raramente si apprezzano anche lesioni bollose e pustolose.

Varianti meno frequenti comprendono una forma bollosa che può ulcerare e somigliare al pioderma gangrenoso e una forma sottocutanea che coinvolge il grasso sottocutaneo che tipicamente presenta noduli eritematosi di 2-3 cm, che di solito colpiscono le estremità. Quando è localizzata alle estremità inferiori, questa forma può assomigliare all'eritema nodoso.

Dermatosi neutrofila febbrile acuta (sindrome di Sweet)
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Questa foto mostra placche eritematose classiche con bordi vescicolari sul collo e sul viso in una donna con dermatosi neutrofila febbrile acuta (sindrome di Sweet). Le lesioni cutanee consistono in papule estremamente indolenzite che vanno dal rosso al violaceo o noduli che possono fondersi in placche e sono distribuiti asimmetricamente sopra l'estremità superiori, sul viso, e sul collo.
© Springer Science+Business Media

Le manifestazioni extracutanee sono rare e possono coinvolgere gli occhi (p. es., congiuntivite, episclerite, iridociclite), le articolazioni (p. es., artralgie, mialgie, artrite) e gli organi interni (p. es., alveolite neutrofila, osteomielite sterile, disturbi psichiatrici, alterazioni neurologiche, insufficienza renale acuta, insufficienza epatica acuta, pancreatite acuta).

Diagnosi della dermatosi neutrofila febbrile acuta

  • Valutazione clinica

  • Biopsia cutanea

La diagnosi di dermatosi neutrofila febbrile acuta è suggerita dalla presenza delle lesioni ed è supportata da eventuali patologie extracutanee associate o dall'anamnesi di assunzione di farmaci. La diagnosi differenziale può comprendere l'eritema multiforme, l'eritema elevatum diutinum, il lupus eritematoso cutaneo subacuto, il pioderma gangrenoso e l'eritema nodoso.

Se la diagnosi non è certa, occorre effettuare una biopsia cutanea. L'aspetto istopatologico è quello di un edema del derma superficiale con un infiltrato denso di neutrofili. Può comparire anche una vasculite ma è secondaria.

Viene eseguito anche un emocromo completo. Se l'emocromo è alterato, la biopsia del midollo osseo deve essere considerata per diagnosticare un cancro occulto.

Trattamento della dermatosi neutrofila febbrile acuta

  • Corticosteroidi sistemici

Il trattamento della dermatosi neutrofila acuta febbrile si basa sulla somministrazione di corticosteroidi sistemici, principalmente prednisone a un dosaggio iniziale di 0,5-1,5 mg/kg per via orale 1 volta/die seguito da una riduzione progressiva in 3 settimane. La colchicina 0,5 mg per via orale 3 volte/die o lo ioduro di potassio 300 mg per via orale 3 volte/die, sono trattamenti alternativi. Anche gli antipiretici sono raccomandati.

Per i casi difficili, possono essere somministrati dapsone orale, indometacina, clofazimina o ciclosporina.

Altri trattamenti usati per le malattie refrattarie includono infliximab, etanercept, talidomide, minociclina e micofenolato mofetile.

Per lesioni localizzate, possono essere usati corticosteroidi intralesionali (p. es., triamcinolone acetonide).

Punti chiave

  • La dermatosi neutrofila febbrile acuta può verificarsi in pazienti che hanno alcuni disturbi (forma classica) o che prendono alcuni farmaci (forma farmaco-indotta), ma circa il 20% dei pazienti ha un cancro sottostante (forma associata ai tumori), di solito un cancro ematologico.

  • La diagnosi di dermatosi neutrofila febbrile acuta è fatta in base all'aspetto delle lesioni e alla presenza di una patologia o di un farmaco associato, e può essere confermata con la biopsia, in caso di necessità.

  • La maggior parte dei pazienti viene trattata con corticosteroidi sistemici o, in alternativa, con colchicina o ioduro di potassio.

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