Approccio alle sindromi coronariche acute

Approccio alle sindromi coronariche acute

* La morfina deve essere usata con criterio (p. es., se la nitroglicerina è controindicata o se il paziente ha sintomi nonostante la terapia con nitroglicerina). Dati suggeriscono che la morfina attenua l'attività di alcuni inibitori del recettore P2Y12 e possa contribuire a peggiorare i risultati dell'evioluzione del paziente (Kubica J, Adamski P, Ostrowska M, et al: Morphine delays and attenuates ticagrelor exposure and action in patients with myocardial infarction: the randomized, double-blind, placebo-controlled IMPRESSION trial. Eur Heart J 37(3): 245–252, 2016. doi: 10.1093/eurheartj/ehv547 and Meine TJ, Roe MT, Chen AY, et al: Association of intravenous morphine use and outcomes in acute coronary syndromes: results from the CRUSADE Quality Improvement Initiative. Am Heart 149(6):1043-1049, 2005. doi: 10.1016/j.ahj.2005.02.010).

† Complicato significa che il decorso ospedaliero è stato complicato da angina ricorrente o infarto, insufficienza cardiaca, o aritmie ventricolari ricorrenti sostenute. In assenza di uno di questi eventi è definito non complicato.

‡ L'intervento di bypass aorto-coronarico è ancora generalmente preferito all'intervento coronarico percutaneo per i pazienti con i seguenti:

  • Malattia del tronco comune (arteria coronaria principale sinistra) o equivalente

  • Disfunzione ventricolare sinistra

  • Diabete

Inoltre, le lesioni lunghe o prossime a punti di biforcazione spesso non sono trattabili con intervento coronarico percutaneo.

GP = glicoproteina; NSTEMI = infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST; MI = infarto miocardico; PCI = intervento coronarico percutaneo; STEMI = infarto miocardico con innalzamento del tratto ST.