La biopsia pleurica consiste nella rimozione di un campione di pleura per diagnosticare un cancro o un'infezione.
La biopsia pleurica viene eseguita per determinare la patogenesi di un versamento pleurico essudativo quando la toracentesi non è diagnostica.
Il rendimento delle biopsie pleuriche percutanee è circa 2 volte maggiore per la tubercolosi che per i tumori della pleura. Procedure di laboratorio migliori, nuovi test diagnostici sul liquido pleurico (p. es., i dosaggi di adenosina deaminasi, interferone-gamma, e la PCR [PCR, polymerase chain reaction] e casi sospetti di tubercolosi) e una più diffusa disponibilità della toracoscopia hanno reso la biopsia pleurica meno necessaria e dunque raramente eseguita.
La biopsia pleurica percutanea va effettuata solo da uno pneumologo o chirurgo specializzato nella procedura e deve essere eseguita solo in pazienti cooperanti e che non sono affetti da alterazioni della coagulazione.
La tecnica della biopsia pleurica percutanea è essenzialmente la stessa di quella della toracentesi e può essere eseguita al letto del paziente; non è necessaria una preparazione specifica del paziente. Per l'esame istologico e colturale sono necessari almeno 3 campioni ottenuti da un unico punto di accesso cutaneo, posizionando la camera di taglio dell'ago alle ore 3, 6 e 9.
Una RX torace standard deve essere eseguita dopo la biopsia per l'aumentato rischio di complicanze, che sono le stesse della toracentesi ma con una maggiore incidenza di pneumotorace ed emotorace.