Mastite

DiJulie S. Moldenhauer, MD, Children's Hospital of Philadelphia
Revisionato/Rivisto apr 2024
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

La mastite è un'infiammazione dolorosa della mammella, accompagnata di solito da infezione.

La febbre che si verifica diverse settimane dopo l'inizio dell'allattamento al seno è spesso dovuta a mastite. Le cause più frequenti sono rappresentate da diversi tipi di stafilococco.

Gli ascessi mammari sono molto rari e occasionalmente causati da Staphylococcus aureus meticillino-resistente.

Sintomatologia della mastite

I sintomi di mastite possono consistere in febbre alta e sintomi al seno: eritema, indurimento, tensione, dolore, gonfiore e calore alla palpazione. La mastite è diversa dal dolore e dalle ragadi dei capezzoli che spesso accompagnano i primi giorni dell'allattamento al seno.

Diagnosi della mastite

  • Anamnesi ed esame obiettivo

La diagnosi della mastite è data dall'anamnesi e dall'esame obiettivo. La mastite deve essere differenziata dall'ingorgo mammario senza infiammazione o infezione.

Trattamento della mastite

  • Analgesici

  • Svuotamento completo del latte materno

  • Antibiotici antistafilococcici

La terapia iniziale consiste nel gestire il dolore e la tumefazione con analgesici (acetaminofene [paracetamolo] o farmaci antinfiammatori non steroidei [FANS]). Per svuotare completamente il seno dal latte, si possono applicare impacchi caldi sulla mammella prima o durante l'allattamento o il pompaggio. L'assunzione di liquidi va incoraggiato. Queste misure sono sufficienti per trattare molti casi di mastite lieve o moderata.

La mastite che non risponde a misure conservative o si manifesta come grave (p. es., eritema progressivo, segni di malattia sistemica) è trattata con antibiotici mirati allo Staphylococcus aureus, il patogeno causale più comune (1). Esempi sono

  • Dicloxacillina 500 mg per via orale ogni 6 h per 7-10 giorni

  • Per le donne allergiche alla penicillina, cefalexina 500 mg per via orale 4 volte/die o clindamicina 300 mg per via orale 3 volte/die per 10-14 giorni

L'eritromicina 250 mg per via orale ogni 6 h viene usata meno frequentemente.

Se le donne non migliorano e non presentano un ascesso, va presa in considerazione la somministrazione di 1 g di vancomicina per via EV ogni 12 h o di 1-2 g di cefotetan per via EV ogni 12 h per la protezione dai microrganismi resistenti. L'allattamento e/o il prelievo di latte materno deve essere continuato durante la terapia poiché la terapia comprende lo svuotamento della mammella interessata dall'infezione.

Gli ascessi mammari sono diagnosticati mediante ecografia e trattati principalmente con drenaggio tramite agoaspirazione o incisione chirurgica. Vengono spesso utilizzati antibiotici anti-S. aureus.

Non è chiaro se gli antibiotici anti-S. aureus meticillino-resistente siano necessari per il trattamento della mastite o dell'ascesso mammario. In rare situazioni in cui non c'è ascesso e la paziente non sta migliorando con gli antibiotici, si può effettuare una coltura del latte.

Riferimento relativo al trattamento

1. Breastfeeding Challenges: ACOG Committee Opinion Summary, Number 820. Obstet Gynecol. 2021 Feb 1;137(2):394-395. doi: 10.1097/AOG.0000000000004254.

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