I calcoli composti da sali di calcio spesso ostruiscono le ghiandole salivari, causando dolore, tumefazione e a volte infezioni. La diagnosi è effettuata clinicamente o attraverso TC, ecografia o scialografia. Il trattamento comprende l'espulsione dei calcoli con stimolanti del flusso salivare, la manipolazione manuale, una sonda, o la chirurgia.
Le ghiandole salivari maggiori sono le ghiandole parotidi, sottomandibolari e sottolinguali bilaterali. I calcoli nelle ghiandole salivari sono particolarmente frequenti tra gli adulti. La maggior parte (80%) dei calcoli ha origine nelle ghiandole sottomandibolari e ostruisce il dotto di Wharton. La maggior parte dei rimanenti origina nelle ghiandole parotidi e blocca il dotto di Stenone. Solo l'1% circa ha origine nelle ghiandole sublinguali. Nel 25% circa dei pazienti i calcoli sono multipli (1).
Riferimento generale
1. Pachisia S, Mandal G, Sahu S, Ghosh S: Submandibular sialolithiasis: A series of three case reports with review of literature. Clin Pract 9 (1):1119, 2019. doi: 10.4081/cp.2019.1119 Published online 2019 Mar 20.
Eziologia dei calcoli salivari
La maggior parte dei calcoli salivari è composta da fosfato di calcio con piccole quantità di magnesio e carbonato. I pazienti affetti da gotta possono presentare calcoli di acido urico. La formazione di un calcolo richiede un ambiente in cui i sali possano precipitare in presenza di stasi salivare. La stasi si verifica nei pazienti che sono debilitati, disidratati, presentano ridotta assunzione di cibo o assumono anticolinergici. I calcoli persistenti o recidivanti predispongono all'infezione della ghiandola coinvolta (scialoadenite).
Sintomatologia dei calcoli salivari
L'ostruzione da calcoli causa tumefazione ghiandolare e dolore, in particolare dopo l'ingestione di cibo, che stimola il flusso salivare. I sintomi possono scomparire dopo alcune ore. Il sollievo può coincidere con un'evacuazione abbondante di saliva. Alcuni calcoli causano sintomi intermittenti o non causano affatto sintomi.
Se un calcolo è posizionato distalmente, può essere visibile o palpabile all'orifizio del dotto.
Diagnosi dei calcoli salivari
Valutazione clinica
In alcuni casi imaging (p. es., TC, ecografia, scialografia)
Se un calcolo salivare non risulta evidente, al paziente può essere somministrato uno scialogogo (p. es., succo di limone, caramelle dure, o altre sostanze che stimolino il flusso salivare). La ricorrenza dei sintomi è quasi sempre diagnostica di calcolosi.
TC e ecografi sono molto sensibili e sono utilizzate se la diagnosi clinica è dubbia. La scialografia con contrasto è anche altamente sensibile, ma non è più comunemente eseguita. Poiché il 90% dei calcoli sottomandibolari è radiopaco e il 90% dei calcoli parotidei è radiotrasparente, le RX standard (dirette) non sono sempre accurate (1). L'ecografia viene utilizzata sempre più e ha riportato la sensibilità per tutti i calcoli (radiopachi e radiotrasparenti) di circa il 60-95% e specificità tra l'85 e il 100% (2). Il ruolo della RM è in continua evoluzione; sensibilità e specificità riportati sono > 90% e, in studi limitati, la RM sembra essere più sensibile nel rilevare piccoli calcoli e calcoli del dotto distale rispetto all'ecografia o alla scialografia a contrasto (3).
Riferimenti relativi alla diagnosi
1. Kraaij S, Karagozoglu KH, Forouzanfar T, et al: Salivary stones: Symptoms, aetiology, biochemical composition and treatment. Br Dent J 217 (11):E23, 2014. doi: 10.1038/sj.bdj.2014.1054
2. Kim DH, Kang JM, Kim SW, et al: Utility of ultrasonography for diagnosis of salivary gland sialolithiasis: a meta-analysis. Laryngoscope. 2022 Jan 19. doi: 10.1002/lary.30020. Epub ahead of print. PMID: 35043982.
3. Jäger L, Menauer, F Holzknecht N, et al: Sialolithiasis: MR sialography of the submandibular duct--An alternative to conventional sialography and US? Radiology216 (3):665–671, 2000. doi: 10.1148/radiology.216.3.r00se12665
Trattamento dei calcoli salivari
Misure locali (p. es., scialagoghi, massaggio)
In alcuni casi spremitura manuale o rimozione chirurgica
Analgesici, idratazione e massaggio possono alleviare i sintomi in pazienti con un calcolo salivare.
Gli antibiotici antistafilococcici possono essere utilizzati per prevenire una scialoadenite acuta se somministrati precocemente.
I calcoli possono essere eliminati spontaneamente o con la stimolazione del flusso salivare da scialogoghi; i pazienti vengono incoraggiati a succhiare del limone o delle caramelle aspre ogni 2 o 3 h. I calcoli situati proprio all'orifizio del dotto a volte possono essere espulsi per spremitura manuale con la punta delle dita. La dilatazione del dotto con una piccola sonda può facilitare l'espulsione.
La rimozione chirurgica dei calcoli avrà successo se altri metodi sono inefficaci. I calcoli all'orifizio del dotto o vicini ad esso possono essere rimossi per via transorale, mentre quelli nell'ilo della ghiandola spesso richiedono la completa escissione della ghiandola salivare. I calcoli fino a 5 mm di dimensione possono essere rimossi endoscopicamente (1, 2).
Riferimenti relativi al trattamento
1. Marchal F, Becker M, Dulguerov P, et al: Interventional sialendoscopy. Laryngoscope 110:318–320, 2000. doi: 10.1097/00005537-200002010-00026
2. Koch M, Zenk J, Iro H: Algorithms for treatment of salivary gland obstructions. Otolaryngol Clin North Am. 42 (6):1173–1192, 2009. doi: 10.1016/j.otc.2009.08.002
Punti chiave
Circa l'80% dei calcoli salivari si verifica nelle ghiandole sottomandibolari.
La diagnosi clinica è in genere adeguata ma talvolta è necessario eseguire una TC o un'ecografia.
Molti calcoli passano spontaneamente o con l'utilizzo di scialagoghi e spremitura manuale, ma alcuni richiedono rimozione chirurgica o endoscopica.